La sfida degli ex: ecco le frasi che hanno reso celebri Pioli e Delio Rossi

La stagione si aprirà con quella che può essere definita la grande sfida degli ex: Lazio-Bologna. Sì perché sabato sera l'Olimpico vedrà un grande ritorno, quello di Delio Rossi, ma anche per Stefano Pioli sarà una bella rimpatriata con il 'suo' Bologna, che gli é rimasto nel cuore. Un inizio di campionato già ricco di ricordi e grandi emozioni. Analizziamo i due ex a confronto, ripercorrendo le frasi che li hanno contraddistinti riportate dall'edizione odierna del Corriere dello Sport.
STEFANO PIOLI - Una persona gentile ed educata ma senza peli sulla lingua. Con l'adeguata pacatezza non si tira mai indietro. "De Vrij? In settimana non siamo mica qui a pettinare le bambole", una delle sue prime risposte a chi gli contestava il mancato utilizzo del difensore olandese. Oppure le contestazioni all'arbitraggio, rare ma pungenti come in occasione di Lazio-Genoa nel febbraio 2015: "Gervasoni non vedeva l'ora di punire i miei". Quando si tratta di botta e risposta non si tira di certo indietro, com'è successo nell'ultimo derby: "Garcia? non è corretto. Ho poco da imparare". O anche quando si tratta di esultanze non gradite: "Credo che l'esultanza di Conte sia stata esagerata", dopo un Bologna -Juventus di marzo 2013. Ancora la replica indirizzata a Zamparini alla prima da ex a Palermo nel novembre 2011 a meno di tre mesi dall'esonero: "Zamparini capirà chi sono. Se un allenatore viene allontanato dopo 50 giorni non è un problema suo, ma di chi lo caccia". Famoso anche il suo motto: "Vincente non è solo chi vince. Ma chi raggiunge l'obiettivo", e lo ha dimostrato benissimo nella passata stagione con la Lazio. Non ha mai nascosto il suo amore per il club emiliano: "Bologna mi regala emozioni che nessun altro mi ha fatto vivere". Anche se non sono mancati momenti di tensione: "Guaraldi dice che prendo troppo? Era presente anche lui quando ho firmato il rinnovo". Poi l'incognita relax: "Le vacanze? Quando parto non so mai dove andrò. Organizza tutto mia moglie Barbara e me lo dice all'ultimissimo momento". Ed infine il suo sogno nel cassetto: "L'Inghilterra è fantastica. Prima o poi verrò qui a lavorare".
DELIO ROSSI - Quattro anni passati alla Lazio: nella sala stampa a Formello ancora rimbombano quelle frasi sorprendenti e quelle metafore divertenti ma calzanti, che continuano ad animare le sue conferenze anche a Bologna. "A Roma se indovini un cross ti regalano una Jaguar", se ne uscìva così a Formello riferendosi alla crescita del giovane De Silvestri, a cui era stata donata una berlina di lusso dallo sponsor. O ancora: "Le vittorie fanno venire gli occhi azzurri e i capelli biondi", che sta a significare che sono sì importanti le prestazioni, ma alla fine quello che conta è il risultato. Metafora calzante anche quella usata a Bologna il giorno della presentazione: "Non sono Padre Pio", come a dire farò del mio meglio ma non posso fare miracoli. Oppure: "É più lungo il treno o è più buona la cioccolata?", quando a Marassi in una conferenza gli venne chiesto se fosse più forte il Barcellona o la Juve di Capello, per Delio non erano paragonabili. Così si giustificava durante gli ultimi playoff di serie B per l'esclusione di Cacia: "Se guardassi i numeri farei giocare sempre Altafini". Anche lui ha quello che potremmo definire il suo motto: "Se vinci sei un mago, se perdi un ubriacone". Per non parlare poi del suo modo inglese di definire la discontinuità dei ragazzi più piccoli: "I giovani vivono di spike". Quando ormai era chiaro che il suo rapporto con la Lazio era agli sgoccioli rimase celebre una sua frase: "Andrò dove posso estrinsecare il mio calcio". Guai a chi gli chiede poi le percentuali di successo alla vigilia di un match importante: "Sono un allenatore, non faccio il farmacista", la risposta. Infine ricordiamo la frase con cui spiegò molto bene il suo addio alla Lazio: "Non ero più al centro del progetto tattico".