Lazio, Palmeri vota il mercato: "Da 6.5, Fares come Lazzari. Avrei preso Maksimovic"

Conclusa la sessione estiva di calciomercato, è il momento di tirare le somme. Tancredi Palmeri, giornalista di Bein Sport ed editorialista per Tuttomercatoweb, ha fatto il punto della situazione sui nuovi acquisti della Lazio e commentato quella che sarà la stagione biancoceleste. Queste le sue parole in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it.
Un giudizio sul mercato della Lazio?
“Non è un calciomercato negativo, gli do un 6,5. Ha preso due titolari come Muriqi e Fares, Reina che è un mezzo prima portiere. Tuttavia, da un punto di vista relativo, un po’ mi ha deluso. La Lazio non ha soltanto la Champions League in più che quest’anno è tutta condensata in due mesi. Se si crede che la Lazio sia da scudetto allora è stata puntellata bene. L’anno scorso è andata oltre le sue possibilità. Simone Inzaghi è stato bravissimo a tirar fuori il meglio da quello che aveva. Secondo me non è una rosa da scudetto, l’incantesimo non riesce sempre”.
Migliore e peggiore acquisto?
“Mi piace Fares. Lulic non sai a quale livello tornerà. L’anno scorso hai preso Lazzari e ha fornito ottime prestazioni. Con Fares è stato fatto lo stesso ragionamento. Jony ha deluso e Marusic può aiutare l’ex Spal ad inserirsi gradualmente. Avrei evitato Hoedt, anche se non lo hai pagato molto. Avrei sviluppato qualcosa in casa o prendere un usato sicuro. Mi è sembrata una mancanza da fantasia”.
Chi avresti preso in difesa?
“Per esempio Nastasic dello Schalke. Ti regalava esperienza. La difesa della Lazio la tiene solo Acerbi che fa anche alzare il livello agli altri. Avrei optato per Maksimovic in esubero dal Napoli, anche se non gioca in una difesa a 3. È un usato sicuro e anche versatile, poteva essere una soluzione intelligente”.
È una Lazio più o meno competitiva dello scorso anno?
“La Lazio ha una formazione titolare competitiva però gli altri non sono all’altezza. Inter, Juve e Atalanta sono avanti. Il Napoli anche si è aggiunto. Il Milan si è rinforzato puntellando la rosa. Le sei partite di Champions in 6 settimane leveranno tante energie in campionato alla Lazio. Per i primi quattro posti è meno competitiva. L’anno scorso è uscita coscientemente dall’Europa League perché non reggeva il doppio impegno, figurati quest’anno. L’anno scorso non pensavo che i biancocelesti sarebbero durati fino alla fine. Non si può sapere come sarebbe finita senza Covid. Io credevo sarebbe crollata a gennaio, invece mi sbagliavo. Allo stesso tempo dicevo che era stata fortunata dal punto di vista degli infortuni. Fino a gennaio non aveva perso nessuno. Nella sessione invernale di calciomercato servivano almeno due acquisti per allungare la panchina. Dopo la ripresa, ha avuto tutti gli infortuni insieme. Ha perso 4 titolari e si è aggiunto il fattore psicologico”.
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