Nicchi: "Rigori? Non è vero che in Italia ne assegnano più che all'estero"

Il presidente dell'AIA Marcello Nicchi ha fatto chiarezza sulla questione riguardante i molti rigori assegnati in Serie A in questa stagione
13.07.2020 07:15 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Jessica Reatini
Nicchi: "Rigori? Non è vero che in Italia ne assegnano più che all'estero"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dalla ripartenza del campionato molte sono state le polemiche per la quantità di rigori assegnati. La Serie A in questo momento è il campionato in cui ne sono stati fischiati in maggior numero ma come afferma il presidente dell'AIA Marcello Nicchi questo non corrisponde del tutto alla realtà. Ecco le sue parole ai microfoni di Rai Due:

"Non è vero che in Italia c’è un regolamento e un’applicazione diversa. Voglio fare un applauso al mio ex collega Pieri che ogni volta che parla di spiegazione di regole dà una visione dal punto di vista della tecnica arbitrale. L’Italia non è un Paese a se stante a livello calcistico, per esempio il designatore Rizzoli ogni settimana sente i designatori delle principali leghe europee e fanno il punto sull’applicazione delle regole. Non è vero che in Italia si danno più rigori che all’estero. La Spagna, dall’ultimo confronto, ha gli stessi rigori dell’Italia. Bisogna incominciare a ragionare in modo diverso, può darsi che ci siano campionati dove i giocatori stanno più attenti, poi ogni partita ha una storia a sé”.

VAR - “Non voglio né potrà mai pensare che un arbitro di Serie A sbagli intenzionalmente. La cosa migliore da fare quando si sbaglia è riconoscerlo. Noi siamo in una fase di crescita in cui si stanno creando i professionisti del VAR e per fare questo serve un po’ di tempo. Io vedo grandi miglioramenti anche in questa stagione in cui, a causa della chiusura degli stadi, si vedono partite in ambienti un po’ surreali. Faremo un resoconto di quella che è stata la stagione per cercare di migliorare e cercheremo di tirare fuori un protocollo che non sia modificabile tutti gli anni, altrimenti si fa confusione. A quello si dovranno attenere tutti”.

FALLI DI MANO - “Un passo indietro non direi, semmai un passo in avanti per migliorare cose che potrebbero essere diverse. Sono ragionamenti che dovranno fare gli esperti, ma cambiare le regole anche in meglio ogni 15 giorni non è la cosa migliore da fare”.

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Pubblicato il 12/07 ore 22:00