Reina: "Il derby di Roma? Mai visto niente di simile. Essere laziali significa..."

13.06.2025 07:10 di  Andrea Castellano   vedi letture
Reina: "Il derby di Roma? Mai visto niente di simile. Essere laziali significa..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

È uscito sul canale YouTube 'Prva Insta Televizija' lo speciale dedicato al derby della Capitale tra Lazio e Roma. All'interno tante interviste a personaggi che vivono o che hanno vissuto una delle stracittadine più sentite del mondo. Tra questi c'era anche l'ex portiere biancoceleste Pepe Reina, che si è ritirato dopo l'esperienza al Como. Queste le sue parole: “La Lazio è arrivata dopo un periodo in prestito all’Aston Villa ma ero di proprietà del Milan. Non giocavo, avevo qualcosa dentro, non ce la facevo più. Sono arrivato per fare il secondo di Strakosha, ma alla fine poi il primo anno ho fatto più di trenta partite. Mi ritengo di essere stato molto fortunato per aver giocato in quello stadio, per quella piazza e per quel popolo. Vivono il calcio in maniera forte”.

LA VITA A ROMA - “Roma è una città che vive intensamente il calcio. Per quanto riguarda il derby, già due settimane prima della partita la gente ti ferma per strada, ti raccomanda e ti avverte. È una gara che significa tanto. Io ne ho giocato qualcuno, ma un derby così sentito è davvero difficile da trovare. Quello che succede prima e dopo i novanta minuti, a Roma si moltiplica. Due volte almeno devi vincere in una stagione, che sono i due derby (ride, ndr.). È una sensazione meravigliosa perché sappiamo cosa significa per la metà della città, anche se io stando a Formello, un po’ isolato, non ho vissuto molto la gente. Ma è un derby molto molto sentito ed è una gioia vincerlo”.

IL DERBY - “A livello di stadio e di sensazioni nella settimana prima della partita, è difficile trovare qualcosa di simile del derby di Roma. E nella mia carriera ho giocato Liverpool - Everton, Liverpool - Manchester United, Barcellona - Real Madrid, Napoli - Roma e Napoli - Juventus, ma Lazio - Roma è senza dubbio quella più intensa. Loro della Roma ti diranno sempre che sono la prima squadra della Capitale, ma se lo chiedi a noi della Lazio ti rispondiamo la stessa cosa (ride, ndr.). Una cosa è fondamentale: non importa come arrivi al derby, se stai in un momento positivo o meno, non conta quello che hai fatto fino al giorno della partita. Sono una persona che ha vissuto tanto calcio. Volevo dare una mano alla Lazio, sono arrivato come secondo e alla fine sono stato quasi protagonista. Credo che mi sono guadagnato il rispetto in campo. Essere laziali per me è passione, onore e fierezza. È un sentimento dentro una grande città, dove lotti contro l’altra metà che ti rompe le p***e a ogni sconfitta e momento buio”.

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Pubblicato il 12/06