Serie A, De Siervo: “Caso D’Onofrio? È inquietante”. Poi sul Mondiale…

21.11.2022 23:00 di  Martina Barnabei  Twitter:    vedi letture
Serie A, De Siervo: “Caso D’Onofrio? È inquietante”. Poi sul Mondiale…
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel corso del lungo intervento ai microfoni di Rai Gr Parlamento, Luigi De Siervo si è soffermato su alcuni temi caldi del momento. Dal caso D’Onofrio al Mondiale, passando per la sfida dell’Italia contro l’Austria. Questi le parole dell’amministratore delegato della Lega Serie A: “È una vicenda incredibile e inquietante. Non mi sento tranquillo, come Serie A seguiamo con attenzione e rispetto per chi sta indagando, ma questa cosa richiede spiegazioni convincenti. Se è vero quello che leggiamo e questa persona era una persona che trasportava i quantitativi di droga che abbiamo letto per delle cifre ridicole, mettendo a rischio se stesso, quello che rappresentava e la propria famiglia, viene difficile capire come potesse ricoprire certi ruoli. Non ho un'idea, non credo alle cospirazioni e alle leggende, ma vorrei capire com'è stato possibile e come per oltre 13 anni questa persona sia potuta crescere in confidenza e responsabilità, senza che nessuno capisse che persona fosse. D'Onofrio mi sembra un soldato, non un generale: è una persona che veniva mandata a picchiare o a prelevare droga, non aveva un'autonomia piena e questo preoccupa profondamente il sottoscritto e tutto il mondo del calcio. Non troverete mai nella mia vita una dichiarazione contro gli arbitri, chiedo soltanto un'analisi profonda perché il tema che viene analizzato è alla base del lavoro che svolgiamo noi tutti i giorni”

MONDIALE - “Era importante essere presenti al per capire, è un calcio che da un lato cerca di mettere insieme nuovi pubblici, cercando di proseguire in questa crescita e dall'altro vede una serie di questioni che si rendono necessari. Questo è il mondiale più discusso di sempre, ciascuno può farsi un'idea. È sempre complicato trovare una modalità per discutere, l'ha fatto Infantino ieri con un discorso molto duro che personalmente non condivido, ritengo più condivisibili gli editoriali dei grandi quotidiani: lezioni di moralità fatti da certi posti suonano stonate. Credo che questo mondiale rappresenti l'occasione di riflettere per capire cosa vogliamo che sia il calcio. È un patrimonio che va sviluppato e difeso con scelte diverse in futuro”

NAZIONALE - “Il mondo dello sport è meritocratico, per chi è esperto di atletica leggera sai che puoi essere il più veloce ma se non vinci nei trial non competi a livello mondiale. Eventualmente si potrebbe discutere su quanti posti ha diritto un continente o l'altro, ma qui si apre tutta una serie di riflessioni: il calcio è e sarà lo sport più inclusivo al mondo. Ci saranno due generazioni di ragazzi che non hanno visto un mondiale e questo per chi ha avuto un'infanzia come la nostra è difficile da accettare. Di analisi ne sono state fatte tante, resta l'amarezza di aver provato due generazioni di undici anni di calcio mondiale"

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