Intoccabili in missione Krasic

Un incubo e due certezze: anche sui numeri, non solo sulla classifica, la Lazio è in vantaggio sulla Juventus. L’incubo è nei dvd divorati in questi giorni a Formello, in filmati visti e rivisti mille volte: Milos Krasic, esterno serbo che accelera quando vuole, la benzina di Delneri anche quando il serbatoio bianconero sembra vuoto. E allora ecco le due certezze: Fernando Muslera e Andre Dias, i reduci, gli untouchables di questa Lazio.
Sempre titolari
Eh già, non c’è Stefan Radu, così domani sera a Torino il portiere e il centrale resteranno gli ultimi giocatori sempre messi in campo da titolari da Edy Reja. Affidabili tanto da essere —appunto— intoccabili. Perché i numeri dicono che la difesa di Giovanni Lopez—in fondo è lui l’allenatore dei difensori, no? — è la migliore del campionato, insieme al reparto del Milan e a quello della Sampdoria. Solo dodici reti subite, di cui quattro su calcio di rigore: stare in porta, per Muslera, sembra diventato rilassante come un paio d’ore in un centro benessere.
Niente Spa
Ma se i numeri valgono da una parte, valgono anche dall’altra. E allora si può già dire che l’Olimpico di Torino non assomiglierà esattamente a una Spa di grido. Piuttosto, ci sarà da sudare, correre, tamponare. Krasic, e se vuoi mettici dentro pure Iaquinta e Quagliarella, che domenica scorsa a Catania hanno disposto dell’avversario come volevano: ecco la preoccupazione della Lazio. L’attacco della Juventus è il migliore del campionato: 29 reti in 15 giornate, praticamente due gol ogni 90’. Miglior difesa contro miglior attacco: della serie, qualcosa s’inceppa di sicuro domani sera, uno dei due reparti si blocca.
Cavanda sì Biava pure
E poi ci sono gli altri, quelli che dovranno aiutare Muslera e Dias. Ci sarà Luis Cavanda, che l’incubo se lo troverà davanti, per 90 minuti. Sarà uno dei duelli chiave del match. Cavanda ha il passo per reggere l’urto del serbo, ma di sicuro non ha — non può avere — l’esperienza di Radu, maledetto il giallo rimediato con l’Inter. Ci fosse stato il difensore romeno, forse anche il miglior attacco del campionato avrebbe fatto meno paura. Per Cavanda sarà un esame di maturità, lui che ha appena iniziato le scuole superiori. Dovranno dargli una mano, in raddoppio, i centrocampisti. E lui, viceversa, dovrà essere bravo ad ascoltare i consigli dei compagni più esperti. Come Dias, appunto. E come Biava, che per l’ennesima volta stringerà i denti. La caviglia sinistra continua a far male, ma il centrale non ha certo alcuna intenzione di mollare proprio adesso. È troppo bella questa Lazio per lasciare spazio agli altri. Troppo bella per spaventarsi, neppure di fronte al peggior incubo nel sonno. Krasic capirà, ma da queste parti nessuno ha paura.