Lazio, Cragnotti: "Sorpreso da Formello! Lo Scudetto? Non ci credevo, ma..."

14.05.2025 12:00 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture
Lazio, Cragnotti: "Sorpreso da Formello! Lo Scudetto? Non ci credevo, ma..."

"Mi ha fatto molto piacere vedere la grande crescita di Formello, permettendo l'ingresso del settore giovanile e della squadra femminile, collegando il tutto con centri tecnici e logistici di primissima qualità". E' iniziato parlando del suo ritorno a Formello l'intervento di Sergio Cragnotti ai microfoni di Radio Laziale. L'ex presidente della Lazio, nel giorno del venticinquesimo anniversario dalla vittoria dello Scudetto, ha raccontato l'impresa della squadra, la sua costruzione e l'amarezza di aver vinto poco, tutto frutto di una mentalità diversa rispetto agli altri. 

LA VITTORIA DELLO SCUDETTO - "Per noi quella di 25 anni fa è stata una giornata magica e impensabile. La mattina stessa non credevo di che avremmo potuto festeggiare la sera, la gioia era talmente tanta che poteva anche fare brutti scherzi. Il primo pensiero che ebbi quel giorno fu per mio fratello Giovanni, era lui ad avere il sogno di prendere la Lazio, poi sfortunatamente lui non riuscì a vivere quello scudetto, ma sicuramente c'è anche la sua mano su quello scudetto".

LA SQUADRA - "Per la squadra che avevamo abbiamo anche vinto poco, dovevamo avere qualche scudetto in più. Un giorno incontrai Capello e mi disse Presidente ha vinto poco per la squadra che aveva, e sono d'accordo con lui. Abbiamo sempre avuto il sogno di vincere lo scudetto, dal '97 cominciammo a investire per quell'obbiettivo, volevamo uscire fuori dalla provincialità che governava quella Lazio e infatti acquistammo Eriksson e Mancini. Mihajlovic fu un uomo che condusse lo spogliatoio. Lo spogliatoio deve avere dei leader e lui fu l'uomo principale in questo, Eriksson per me era più uno psicologo che un allenatore, sapeva entrare nella testa dei giocatori come nessun altro allenatore". 

LA MENTALITA' "Ho sempre lavorato all'estero e quindi avevo una mentalità diversa da quella degli imprenditori italiani, cercai di emulare la formazione calcistica inglese, costruendo il centro sportivo di Formello e investendo per uscire dalla provincialità".