Lazio, Marchegiani: "Lo Scudetto del 2000 un sogno: avevo buone sensazioni, ma..."

RASSEGNA STAMPA - Venticinque anni fa la Lazio conquistava il secondo scudetto della sua storia. Tra i pali c’era Luca Marchegiani, rimasto nella capitale per 10 anni e che in quella stagione subì 27 gol in 28 partite. Fu uno scudetto storico, destinato a rimanere nella memoria collettiva: come ha raccontato lo stesso ex portiere al Corriere dello Sport, gli scudetto si vincono ogni anno, ma “vincerlo in un contesto come questo ti fa entrare di diritto nella storia del club”.
Marchegiani è estremamente fiero di aver legato il suo nome a quello di una società come la Lazio, in un momento in cui sono riusciti a lasciare un ricordo indelebile. Ricorda che l’anno prima erano arrivati secondi in un campionato combattuto e deciso all’ultimo, quindi quando iniziò la nuova stagione hanno capito subito che avrebbero potuto lottare di nuovo per il titolo e, questa volta, portarlo a casa. In quegli anni c’erano le sette sorelle e chiunque tra loro avrebbe potuto vincere: il Milan, l’Inter che aveva preso Vieri proprio dalla Lazio, la Juve, la Fiorentina, la Roma, il Parma. La Lazio era già forte, ma aveva acquistato anche Simeone, Veron e Inzaghi, che, seppur giovane, decise tante partite. L’ex portiere ricorda che non avevano chissà quale gioco, ma che a centrocampo si affidavano tantissimo a Veron e nei calci piazzati a Mihajlovic. C’erano anche Mancini che sapeva incidere, Salas che segnava sempre e due esterni forti come Nedved e Conceiçao.
La stagione partì bene e la squadra sapeva che sarebbe dipeso tutto da loro. La partita dell’anno fu Juventus-Lazio, che permise ai biancocelesti di avvicinarsi ancor di più alla vetta, ma anche il derby e le partite dopo: “il segreto delle squadre che arrivano da dietro è quello: non sbagliare nulla e creare pressioni a chi è davanti”, dice Marchegiani.
Poi, il 14 maggio. Il portiere aveva buone sensazioni e pensava che se la Lazio fosse arrivata allo spareggio avrebbe vinto: nessuno si aspettava che la Juve potesse perdere a Perugia. La vittoria del titolo portò una gioia incredibile: “Vedere il successo concretizzarsi davanti ai nostri occhi è stato qualcosa di fantastico. Un sogno”.
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