Lazio, Calori e il gol per lo Scudetto del 2000: "Vi racconto quella giornata"

14.05.2025 08:30 di  Chiara Scatena  Twitter:    vedi letture
Lazio, Calori e il gol per lo Scudetto del 2000: "Vi racconto quella giornata"
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© foto di Federico De Luca

RASSEGNA STAMPA - Esattamente 25 anni fa la Lazio vinceva il suo secondo e ultimo Scudetto. Un traguardo enorme, raggiunto da una squadra piena di campioni e che è stata ricordata nella giornata di ieri a Formello durante la presentazione del libro "Diluvio e Delirio". Diluvio sì, perché, come si sa, la Lazio si giocava lo Scudetto con la Juventus e i bianconeri giocavano a Perugia, dove il gioco è rimasto fermo per un'ora e mezza a causa di una pioggia incessante come mai si era vista prima. Alla ripresa, ecco il gol dei padroni di casa che sconfigge la Juve e regala il trofeo alla Lazio. Una rete pesantissima, destinata a rimanere nella storia, segnata da Alessandro Calori, che ha ricordato quella giornata speciale ai microfoni del Corriere dello Sport.

Stando alle parole dell'"eroe" di quella giornata, la Juve fu condizionata dal nubifragio: il primo tempo era finito 0-0 e nel secondo i bianconeri avevano fretta di segnare, si sono fatti prendere dall’ansia e, dopo il gol, rimasero anche in dieci per l’espulsione di Zambrotta. Calori, poi, ha ricostruito l’azione della rete: cross da sinistra di Rapajc, colpo di testa, respinta di Conte, stop di petto e tiro di destro.

Prima di tornare in campo, però, l'incertezza era tanta. I giocatori non sapevano cosa fare, camminavano su e giù per gli spogliatoi in attesa di un segnale: "Ricordo Collina al telefono, avrà chiesto come comportarsi ai vertici arbitrali. Il campo del Curi drenava benissimo, altrimenti non sarebbe stato possibile riprendere".

Collina poi decise di riprendere e da lì fu scritta la storia. Un gol che ha permesso a Calori di entrare nel cuore dei tifosi biancocelesti e di esser stato premiato anche alla festa "Di Padre in Figlio": "L’affetto dimostrato dai laziali in tutti questi anni mi ha colpito e mi fa piacere. Faccio l’allenatore, nutro una simpatia naturale per la Lazio, ho lavorato anche con la Primavera. Certo il calcio è così. Vengo ricordato per il gol alla Juve. Sembra di rimanere in una nicchia. Un po’ come l’urlo di Tardelli al Bernabeu".

Infine, Calori ricorda anche una battuta di Carlo Mazzone, tecnico proprio di quel Perugia: "Ce voleva un romanista per far vincere lo scudetto alla Lazio".