Lazio, i cambi non ti cambiano: scelte e approcci, la panchina non incide

Le letture di Inzaghi per ora non premiano la Lazio: chi entra non incide, nelle prime sei gare ufficiali nessun gol o assist dalla panchina.
29.09.2019 06:40 di  Marco Valerio Bava  Twitter:    vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Lazio, i cambi non ti cambiano: scelte e approcci, la panchina non incide

La Lazio si lecca le ferite e riparte perché tempo per pensare a ciò che è stato non ce n’è, il Genoa è alle porte e serve rimettersi in linea per tornare a far punti. La notizia positiva, di questo avvio di stagione tormentato, è che le altre non corrono e le rivali sono tutte lì, ancora attaccate. Ma è necessario anche riflettere su ciò che per ora non funziona, per correggere gli errori e non ripeterli. A San Siro sono rimasti negli occhi i cambi di Inzaghi, non hanno convinto, hanno tolto idee e pericolosità alla Lazio che ha chiuso in affanno, schiacciata dall’Inter. Come troppo spesso le capita. Gli ingressi di Immobile, Leiva e Berisha non sono risultati vincenti, la transizione positiva della squadra ne ha risentito, togliere gli unici giocatori in grado di accendere la luce non è apparsa una mossa vincente e senza Caicedo il baricentro della squadra si è abbassato.

RESPONSABILITÀ - Le letture dell’allenatore, in questo avvio di stagione, non sono diventate un fattore positivo, non hanno praticamente mai inciso dando nuova spinta alla squadra. Ma occhio ad accollare tutte le responsabilità a Inzaghi che pure non sta dando il meglio di sé. Chi entra spesso non lo fa con la testa giusta, con la mentalità adatta a cambiare il corso del match. I cambi sono una risorsa; le partite ormai si dividono in due, è evidente che dall’ora di gioco in poi scatti un altro match, a causa della stanchezza, dei ritmi serrati che il calendario impone. Chi entra è importante tanto quanto chi comincia, forse anche di più e non farlo con la mentalità adeguata è quindi oggi ancor più grave. È un mix di fattori, le colpe vanno condivise, come accade in ogni buona famiglia, ma è un fatto che la Lazio per ora non abbia ricevuto omaggi da chi entra in campo. Zero gol, zero assist, spesso prestazioni sciape, senza mordente. La panchina non sta aiutando, serve un cambio di rotta. Quello della Lazio, dei suoi giocatori, è un difetto di mentalità, di una squadra che ha dimostrato troppo spesso di avere lacune a livello caratteriale. Spesso i sostituti entrano in campo timidi, quasi spaesati, non riescono a incidere. I casi Milinkovic-Correa a Ferrara sono l’esempio lampante di questo discorso. Giocatori in grado di fare la differenza, tra i più quotati della rosa, che però non lasciano il segno e anzi risultano irritanti nel loro approccio alla partita.

CAMBI SPENTI - Dalla panchina non arrivano gol, non arrivano assist, non arrivano prestazioni in grado di offrire il cambio di marcia in corsa alla Lazio. Non fa testo la trasferta di Genova, quando i cambi arrivarono a risultato acquisito; nel derby subentrarono Parolo per Milinkovic, Bastos per Luiz Felipe e Jony per Lulic. Il centrocampista lombardo venne fermato dalla traversa, Jony incise pochino, Bastos diede sicurezza. Contro il Parma abbastanza bene Caicedo (entrato per Immobile), mentre Jony e Parolo entrano sul 2-0 e con i ducali arresi alla sconfitta. Ma è contro Spal, Cluj e Inter che i cambi non hanno offerto nulla e anzi forse hanno addirittura peggiorato la situazione. Al “Mazza” entra Vavro per Patric e lo slovacco su angolo si perde Petagna che si stacca e va a raccogliere la sponda di Missiroli per l’1-1. Mentre di Correa e Milinkovic si è detto. Contro il Cluj entra Cataldi per Berisha e lo spartito non cambia, poi Lulic e Adekanye nel finale per tentare l’assalto al pareggio, ma i risultati sono scadenti. E per quanto riguarda la trasferta di San Siro c’è poco da aggiungere. I cambi di Inzaghi non hanno dato nulla alla Lazio, semmai le hanno tolto. Per questo sarebbe utile cambiare registro. Magari già da domenica. Per la Champions pari serve l’aiuto di tutti: di chi comincia, di chi subentra. Altrimenti diventa dura.

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Pubblicato il 28/09 alle ore 15:00