Inter, Correa: "Luiz Felipe resta un fratello, ma non piangeva per me"

Milano si prepara a vivere lo scontro interno. Inter e Milan saranno faccia a faccia domenica sera a San Siro per contendersi lo scettro. A guidare le squadre Inzaghi e Pioli, due ex Lazio che si sono succeduti a Formello (prima Stefano, poi Simone). Un altro ex biancoceleste sarà protagonista della stracittadina: Joaquin Correa. L'argentino ha realizzato una lunga intervista, riportata dalla rassegna stampa di Radiosei, in cui mette a confronto le sue esperienze: "Genova, Siviglia, Roma: derby caldi, ma nessuno come quello della Plata: Estudiantes-Gimnasia. Anche solo battere un angolo fuori casa diventa difficile!". Il Tucu ha poi parlato del suo arrivo in nerazzurro: il fatto di ritrovare Inzaghi è stato molto importante per la sua decisione, ma per un consiglio ha sentito anche Juan Sebastian Veron che conosce bene l'ambiente.
VITTIMA PREFERITA - Tornando al derby, è stato ricordato che il Milan è la sua vittima preferita con 5 gol in 9 partite. In particolare l'attaccante ha ricordato la rete in Coppa Italia con la maglia della Lazio nel 2019 e quella in campionato al 94' a cui è molto legato.
CLIMA DERBY - "Inzaghi non lo vedo cambiato, è sempre tranquillo e determinato. Bravissimo a gestire con intelligenza: un fratello maggiore che si fa volere bene dai suoi giocatori. E anche il suo staff lavora benissimo: per questo penso che le cose andranno bene per noi, basta solo avere pazienza. A Roma preparava i derby dandoci tranquillità, lasciandoci liberi, senza mettere troppo pressione. E così dava una spinta in più, infatti ne abbiamo vinti tanti...". E sul rapporto con un ex avversario come Dzeko rivela: "Ci scherzo spesso: gli dico che a Roma vincevamo sempre noi. Averlo come avversario era dura, meglio sia con noi: è pazzesco, segna tantissimo".
CAMBIO DI MENTALITA' - Parlando della sua ex squadra, il nerazzurro ha spiegato che dopo la sconfitta all'Olimpico la mentalità della squadra è cambiata, anche se l'allenatore non ha detto cose particolari. L'aver ritrovato sicurezza ha aiutato a migliorare le cose in fase tattica.
LUIZ FELIPE - Ha fatto scalpore il malinteso con il suo amico di vecchia data Luiz Felipe. Tornando sull'episodio Correa ha detto: "Alla fine il cattivo sono stato io per la reazione nervosa! Non era il momento giusto, ma abbiamo subito fatto pace e resta un fratello. In campo, però, non piangeva per me, ma per l’espulsione".