Lazio, grinta e determinazione: il nuovo leader si chiama Guendouzi

RASSEGNA STAMPA - La Lazio ripartirà dalla stessa rosa di un anno, più qualche rientrante dal prestito come Danilo Cataldi e Matteo Cancellieri. La rosa ripartirà, quindi, dalle stesse certezze e dagli stessi dubbi che la avevano caratterizzata nell'ultima stagione. Questa volta, però, toccherà a Maurizio Sarri trovare la quadra e valorizzare i punti di forza di una formazione che sotto la guida di Marco Baroni ha dimostrato di avere due volti: quello bello e divertente della prima parte e quello più cupo e triste della seconda. Il tecnico toscano ha preso in mano una squadra ferita, in un momento storico difficile e in queste due settimane ha lavorato per plasmarla e per capire su quali basi gettare la costruzione della nuova Lazio.
GUENDOUZI - Nel farlo Sarri ha individuato quegli elementi della rosa ai quali affidarsi per caricarsi sulle spalle il peso della squadra. Quei giocatori di carisma e leadership che non hanno solo il dovere di fare la differenza in campo, ma anche nello spogliatoio. Tra questi, come riporta Il Corriere dello Sport, una menzione speciale la merita Matteo Guendouzi. In occasione dell'intervista rilasciata a Castiglione della Pescaia, il tecnico lo già aveva elogiato per le sue doti: "Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre". Ora è a lui che si affiderà nei momenti topici della stagione.
IL RIGORE - Già contro l'Avellino, a dire il vero, si è assunto le sue responsabilità. Ha preso in mano il pallone del rigore - conquistato da Noslin - e lo ha calciato in porta gonfiando la rete. Nulla di particolarmente complicato per lui, ma che in qualche modo - scrive il quotidiano - riporta alla mente al Guendouzi visto nei 120' più rigori contro il Bodo/Glimt in Europa League. Anche in quel caso non aveva sbagliato dagli undici metri, ma soprattutto era stato fondamentale per mantenere alto il tasso di competitività della squadra. Prima di lasciarsi andare alla sfuriata finale per l'eliminazione.
IL RETROSCENA CONTRO L'AVELLINO - Giocatore sanguigno, sempre in palla e concentrato, sta diventando sempre più leader della squadra. Ancora una volta la partita amichevole contro i campani ne è la dimostrazione. Durante l'intervallo tra le due frazioni, poco prima del fischio d'inizio del secondo tempo, è lui a essersi recato alla postazione dell'organizzazione del Benito Stirpe per chiedergli di tagliare corto con l’intrattenimento e far iniziare il secondo tempo. Ennesima conferma di una mentalità che va oltre rispetto alla media e che per la Lazio e per Sarri fondamentali in una stagione tutt'altro che semplice.
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