11 Novembre 2007. L'uccisione di Gabriele Sandri una giornata buia della Repubblica

23.09.2008 02:25 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: LA PROVINCIA QUOTIDIANO-ZAPPULLA
11 Novembre 2007. L'uccisione di Gabriele Sandri una giornata buia della Repubblica

È stato un po’ come tornare indietro nel tempo, in un doloroso balzo a ritroso di circa un anno o quasi. '11 Novembre 2007. L'uccisione di Gabriele Sandri una giornata buia della Repubblica'. Si intitola così il libro che ieri al Campidoglio la famiglia Sandri al completo ha voluto presentare al cospetto della stampa romana e al fianco ad alcuni membri delle Istituzioni. C’erano i Consiglieri comunali Alessandro Cochi e Giulio Pelonzi a rappresentare il Sindaco Alemanno, c’era Maurizio Martucci, autore del libro, c’era la Lazio polisportiva con il presidente Buccioni e c’erano tanti ragazzi, amici e amiche di sempre del povero Gabriele, che non volevano mancare in un momento particolare tutto dedicato a Gabbo. Negli occhi di mamma Daniela, che raramente si è mostrata in pubblico al fianco di papà Giorgio e del primogenito Cristiano, passano le immagine di un figlio che sente ancora vivo. Tiene in mano il libro con su raffigurato il volto di Gabriele senza mai mollarlo. Non è una foto, bensì quel ritratto che ormai compare in ogni stadio d’Italia e che ritrae Gabbo in una sua mimica spensierata. Mamma Daniela sta in disparte quasi non volesse disturbare, quasi se il silenzio per lei rappresentasse il modo più lieve per assorbire il dolore. Papà Giorgio invece si avvicina ai microfoni e con una voce che sfida a più riprese l’emozione, torna a parlare di quella maledetta giornata e del libro che ripercorre attimo dopo attimo tutta questa sciagurata vicenda: “Questo libro racconta tutto ciò che è successo l’11 di Novembre 2007 in quella maledetta mattina in cui mio figlio è stato ucciso. Spero che questo libro entri nelle case della gente per far conoscere la verità su Gabriele e su come è stato ucciso”. Papà Giorgio vuole ricordare per avere giustizia, chiede chiarezza su questa vicenda e si augura che il processo fissato fra tre giorni si concluda presto: “Crediamo che quell’individuo – dice Giorgio Sandri, che non riesce a pronunciare il nome dell’assassino di suo figlio – scelga il rito abbreviato per potersi risparmiare un terzo della pena. Noi invece ci aspettiamo delle risposte dalla giustizia ordinaria. Siamo fiduciosi”. Giorgio con al fianco Daniela tiene fra le mani una copia del libro, mentre Cristiano spiega il perché di questa inchiesta giornalistica proprio a ridosso dell’udienza preliminare, che si terrà ad Arezzo il 25 di settembre: “Gabriele è venuto meno per un gesto scellerato di un membro delle forze dell’ordine – afferma Cristiano Sandri – Ma in questi mesi purtroppo mi sono accorto che, forse per il ruolo che l’assassino di mio fratello ricopre in società, a stento si riesce a criticarlo apertamente. Questa è una cosa gravissima”. Ma la delusione negli occhi dei Sandri è ancor più grande, quando Cristiano ricorda i risultati di una perizia, divulgati dalla difesa dello Spaccarotella, che accennano ad una ipotetica deviazione della traiettoria del proiettile, prima di colpire il povero Gabriele: “Negli ultimi giorni – dice Cristiano - si è parlato molto di questa possibile variazione di traiettoria del proiettile che ha ucciso mio fratello. Penso che tutto ciò rappresenti un assurdo perché si parla di frazioni di millimetri, mentre qui c’è un fatto estremamente grave, che sta passando inosservato, ossia un poliziotto che spara da una carreggiata all’altra uccidendo in maniera volontaria una persona”. Si emoziona, ma resta calmo Cristiano e a stento mostra al pubblico due ricostruzioni di ciò che accadde quella maledetta mattina nella stazione di servizio di Badia del Pino: “Vedete ? – conclude Sandri – mio fratello era in auto e stavano ripartendo, ma quell’individuo ha voluto fermarli a tutti i costi sparando e mirando sulla macchina e Gabriele è morto”. Il libro di Maurizio Martucci ripercorre minuziosamente tutti gli accadimenti della giornata, minuto dopo minuto. La ricostruzione del viaggio lungo l'A1 e la dinamica dell'assassinio, senza omettere però la vita privata e l’aspetto più umano di Gabriele Sandri. “Gabriele aveva 26 anni – dice mamma Daniela – e domani ne compirà 27”. Per lei, per Giorgio e per Cristiano, Gabriele ancora vive, ora sta alle Istituzioni e alla giustizia assicurarsi che Gabbo non venga ucciso una seconda volta.

 

 

Il libro è stato scritto dal giornalista e scrittore Maurizio Martucci (160 pagine + 16 pagine a colori con foto e documenti inediti, Sovera Editore, € 11,00) ed è reperibile, oltre che nelle librerie, anche sul sito www.ibs.it - www.soveraedizioni.it



E' importante sottolineare che il testo è stato autorizzato dalla famiglia Sandri, patrocinato dal Comune di Roma e che parte del ricavato contribuirà fattivamente alle attività della Fondazione Gabriele Sandri (lo scopo del libro non è commerciale, bensì di GIUSTIZIA, VERITA' e raccolta fondi per far crescere la fondazione che porta il nome di Gabbo).