Il giorno di Chinaglia: prima la messa, poi a Prima Porta per sempre con Maestrelli - FOTO & VIDEO

AGGIORNAMENTO ORE 17.30 - La salma di Chinaglia è stata tumulata. Accanto a Tommaso Maestrelli, sulla lapide è stato aggiunto anche il nome di Giorgio. Le foto di Long John affiancano ora quelle del Maestro, Maurizio e gli altri componenti della famiglia Maestrelli.
AGGIORNAMENTO ORE 16.05 - Finita la messa in onore di Giorgio Chinaglia. All'uscita dalla chiesa ha parlato il figlio dell'allenatore che più di tutti riusci' a capire Long John, Maestrelli. "E' un lieto fine di una storia molto triste, io la vedo cosi. Loro si adoravano, poche persone si sono amate come loro due".
AGGIORNAMENTO ORE 15.30 - All'interno della Chiesa risuonano le note dell'inno biancoceleste "Vola Lazio Vola" in versione orchestrale, grande è la commozione in tutti i presenti. Tutto il mondo Lazio è presente alla cerimonia, anche il calciatore Cristian Ledesma, cosi come moltissime altre celebrità, ha voluto far senitre la propria vicinanza alla famiglia Chinaglia. Commosso anche il figlio del grande campione, Giorgio jr che, dal palco, ha ringraziato tutti i presenti. "Siete impagabili" le sue parole.
AGGIORNAMENTO ORE 14.55 - E' iniziata la cerimonia; presenti De Martino, Manzini, Massimo Maestrelli e la famiglia Chinaglia oltre ai molti tifosi giunti per ricordare Long John. Commovente l'abbraccio tra il figlio dell'allenatore e la famiglia del bomber biancoceleste, i principali artefici di quello storico scudetto. All'entrata del feretro in chiesa un grande applauso ha salutato la salma di Chinaglia. Poco prima di entrare in chiesa, è intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti Massimo Maestrelli: “Giorgio riposerà accanto a babbo, a Patrizia e a Maurizio, questa cosa mi da grande forza e serenità. Adesso sono più tranquillo. Un aneddotto? Quando veniva a casa nostra, spesso dopo pranzo iniziava a disegnare stadi inglesi: il suo sogno era far sì che la Lazio potesse un giorno averne uno cosi. Poi bisogna dire che ci dedicava tantissime attenzioni, apprezzava le nostre qualità come persone. Stava sempre con noi, non ci ha mai fatto mancare il suo affetto. Aveva un cuore grande...”
Oggi è il giorno dedicato a Giorgio Chinaglia, finalmente tornato a Roma, tra la gente laziale. Questa mattina, presso la chiesa del Cristo Re a Roma, si è aperta la camera ardente. Molti i laziali che, fin dalle prima ore del mattino, si sono recati sul luogo per rendere omaggio al campione biancoceleste, vero e proprio eroe dello storico scudetto del '74. Alle 11 in punto il carro funebre ha fatto la sua comparsa. Con il coro "Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia" i tifosi biancocelesti hanno accompagnato il feretro, portato a spalla all'interno della chiesa dal figlio dell'ex attaccante biancoceleste e dagli ex compagni di squadra di Long John: Wilson, Oddi, Sulfaro, Martini, Pulici. Presenti tra gli altri anche Dino Zoff e l'ex Assessore allo Sport Alessandro Cochi, l'ex responsabile del settore giovanile biancoceleste Volfango Patarca e il doppiatore Mino Caprio.
IL RICORDO DEI COMPAGNI E DEI COLLEGHI - All'esterno della chiesa, sono stati molti i personaggi che hanno voluto esprimere parole di commozione per Giorgio e celebrare il suo ritorno a Roma.
Questo il ricordo di Dino Zoff: "Chinaglia ha rappresentato molto, ha trascinato la Lazio al primo Scudetto. Facevamo viaggi insieme, quando lui era all'Internapoli e io al Napoli e facevamo il militare a Roma. Anche in Nazionale, cercai di calmarlo dopo la partita con Haiti (quella del celebre "vaffa" al ct Valcareggi ndr). Era una conoscenza di lunga data. E' stato un trascinatore che ha conquistato tante generazioni".
Anche Pino Wilson ha voluto ricordare Chinaglia: "E’ una magra consolazione, oggi è un giorno non dico gioioso, ma meglio di ieri, meglio di quel 1 aprile dell’anno scorso. Siamo contenti che lui possa essere qui, nella Cappella di Maestrelli. Per me Giorgio ha rappresentato moltissimo, quindi ringrazio la famiglia che lo ha portato qui, ringrazio la famiglia Maestrelli che ha messo a disposizione la cappella di famiglia, è stato un gesto incredibile. Per lui vincere e fare gol era molto importante, è normale per un’attaccante. Giorgio ha cambiato le sorti della tifoseria a Roma; quelli della mia generazione ricorderanno sicuramente cosa ha fatto attraverso il suo modo di fare da guascone, dettato da quella fede laziale che tutti abbiamo lasciato".
Altro guerriero della banda Maestrelli e fratello di Long John, Giancarlo Oddi ha voluto esternare il proprio ricordo: “Chinaglia ha rappresentato e fatto grande la Lazio per tanti anni. Ha fatto sognare i tifosi e ha fatto innamorare del biancoceleste tanti ragazzini. È stato tutto. I ragazzi che non hanno potuto ammirare Giorgio ed oggi si trovano comunque qui sono il frutto dei racconti dei nonni e dei genitori delle gesta di questo grandissimo giocatore e uomo. Chinaglia era un buono, forse anche troppo e alla fine ha pagato questa sua bontà con alcuni problemi. Forse era un po’ particolare in campo ma di sicuro un generoso, è stato un grandissimo in tutto e per tutto. Giorgio si è rovinato per voler fare il bene della Lazio anche dopo la carriera di calciatore. È incorso in guai che poteva risparmiarsi, un istintivo che quando si metteva in testa una cosa la faceva, non tenendo in alcun conto i consigli degli amici come me o qualche altro che lo mettevamo in guardia. Non si teneva (ride, ndr)”.
Queste le parole di Luigi Martini: "Siamo riusciti a riportarlo a casa, Giorgio voleva stare solo qui, in questa città e con Maestrelli. Sicuramente stanno organizzando una partita lassù. Per Tommaso era un figlio. Giorgio voleva sempre vincere le partitine, si giocava fino alle 10 perché non lo lasciavamo vincere, al massimo pareggiare. Questo identifica la sua persona. Mi fermano ragazzi di 24-25 anni, quello che ha colpito di noi non è il gioco, ma come è stato vinto lo Scudetto".