Derby, la Curva Nord vuole tornare a stupire: una scenografia maestosa per "riprendersi la storia"

09.03.2011 16:04 di  Giorgia Baldinacci   vedi letture
Fonte: Giorgia Baldinacci - Lalaziosiamonoi.it
Derby, la Curva Nord vuole tornare a stupire: una scenografia maestosa per "riprendersi la storia"
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© foto di Federico Gaetano

Torna lo spettacolo in Curva Nord, torna l'anima della Lazio quella che non molla mai, quella che c'è sempre nelle (poche) gioie e nei (molti) momenti difficili. Tornano i tifosi biancocelesti, quelli veri, quelli che hanno stupito, meravigliato ed emozionato intere tifoserie d'Italia e d'Europa. Quella ferita aperta di una Curva spaccata e orfana ormai dei condottieri che la guidavano, gli Irriducibili, sembra a poco a poco rimarginarsi, sembra guardare al futuro, sembra voler riscrivere una storia che negli ultimi anni, soprattutto dopo l'arrivo del presidente Lotito nella gestione della società – pur sempre contestato nonostante un quarto posto che sa di Europa che conta – ha avuto troppo poco il sapore di lazialità. E se contro il Palermo si era tornati a vedere finalmente l'amore più vero dei tifosi biancocelesti, una Curva Nord piena che fino al fischio finale ha voluto sostenere le aquile in campo, domenica nel derby numero 168 nella storia della Capitale ci sarà da aspettarsi davvero uno spettacolo magnifico.

Mentre continua la raccolta fondi tra i tifosi a Piazza Vescovio, al pub Excalibur, gli artisti biancocelesti stanno realizzando una scenografia di quelle che sanno emozionare e stupire: non mancherà il sano sfottò tipico di una stracittadina, tanto che tutti i tifosi saranno pronti con i loro fischietti per prendere in giro i cugini giallorossi, forse fin troppo favoriti da sviste arbitrali nel corso del campionato; parte della scenografia infatti sarebbe dedicata proprio a quel ritornello che ormai non si finisce mai di ripetere con un po' di goliardia 'Rigore pe a Roma'. Ma l'ironia sui giallorossi e sugli arbitri costituirà solo una piccola parte di quanto andrà in scena allo Stadio Olimpico: un enorme telo si staglierà su tutta la Curva Nord ed il solo pensiero fa venire i brividi, fa tornare alla mente immagini sbiadite di gloria e successi, di lazialità e fede per questi colori, per quegli anni in cui la Lazio ha saputo con i suoi campioni scrivere la storia del calcio in Italia e in Europa.

Il contenuto è di quei segreti da conservare ad ogni costo e d'altra parte mancherebbe quel colpo al cuore e quei brividi a conoscerlo prima del derby. Quel che è certo è che la mano che orchestrerà pennelli e vernici per dar vita ad un trionfo di colori e spettacolo sarà quella di Massimo “Disegnello”, l'artista storico della Curva Nord, colui che ha saputo incantare con le sue scenografie addirittura gli sponsor della Coca-Cola, quando in quel derby del 18 febbraio 1996 un imponente firmamento con stelle e pianeti a circondare un mappamondo lasciò tutti senza parole. 'In tutto il firmamento sei sempre la più bella': ricordi e brividi di una stracittadina conquistata per 1-0 grazie al gol di Beppe Signori, ricordi e brividi per una lazialità d'altri tempi. Un anno dopo, il primo novembre '97, una maestosa aquila imperiale con il motto 'Osare, credere, spavaldi di essere' primeggiava in tutta la Curva Nord, a simboleggiare la supremazia di una Lazio che avrebbe vinto anche quel derby con un tale Roberto Mancini, una Lazio quella di Eriksson che di lì a qualche anno avrebbe conquistato il suo secondo scudetto.

Lazialità e fatica per realizzare delle vere opere d'arte che sanno esprimere tutta la passione e la fede per questi colori. Dall'addio di Cragnotti – al quale lo stesso 'Disegnello' dedicò un ritratto nella festa del Centenario biancoceleste, come anche allo storico fondatore Luigi Bigiarelli – forse qualcosa è cambiato; quella Lazio stellare si è dovuta poco a poco ridimensionare nel gruppo e nelle aspettative, ma non è mai stata sola perchè i tifosi laziali lo sanno, anche nelle difficoltà 'Non mollare mai'. E domenica per questo derby così atteso per un'immensa voglia di riscatto torneranno a stupire, torneranno ad essere il dodicesimo uomo in campo come hanno sempre dimostrato, torneranno a risuonare nell'Olimpico cori ed entusiasmo che in questi anni sono stati sempre troppo offuscati da critiche e fischi, torneranno perchè adesso nel sogno Champions League ci credono anche loro sempre così scettici, ricordando uno striscione di qualche anno fa: 'L'Europa per riprenderci la storia'.