Sorteggi Europa League, Garics: "Sarri non sottovaluterà lo Sturm. Ecco cosa penso di Ciro"

29.08.2022 07:30 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lavinia Saccardo - Lalaziosiamonoi.it
Sorteggi Europa League, Garics: "Sarri non sottovaluterà lo Sturm. Ecco cosa penso di Ciro"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Venerdì a Istanbul sono andati in scena i sorteggi per la fase a gironi di Europa League. L'urna non è stata particolarmente "cattiva" con la Lazio, che dovrà affrontare nel gruppo F Feyenoord, Midtjylland e Sturm Graz, squadra austriaca di quarta fascia. Per commentare il sorteggio la nostra redazione ha avuto il piacere di farlo insieme a Gyorgy Garics, austriaco ed ex difensore anche di Napoli, Atalanta e Bologna che negli anni passati è stato anche avversario di Ciro Immobile:

"Che squadra è lo Sturm Graz? Conosco il direttore sportivo Schicker, è stato un mio compagno di Nazionale e posso dire che ha creato una squadra formidabile. Il club ci tiene molto all'Europa League ma ovviamente hanno ambizioni diverse rispetto alla Lazio. Per loro sarà un highlight affrontare i biancocelesti e sarà di sicuro difficilissimo. Poi nelle competizioni europee tutto può accadere, la Lazio potrebbe fare l'errore di sottovalutare lo Sturm Graz anche se conoscendo Sarri e i suoi uomini non credo possa accadere".

"All'estero quando si parla di squadre italiane si pensa subito di Juventus, Milan e Inter. Subito dopo ci sono Lazio, Roma, Napoli e Fiorentina che sono tutte considerate sulla stessa fascia. La storia della Lazio si conosce, così come il valore del club. Purtroppo in Italia è difficile contrastare la forza delle solite 2-3 squadre che arrivano sempre in alto, ci sono meccanismi fissi ormai. Riuscire a dar fastidio alla Juve e alle milanesi è già un buon risultato. Non credo possa accadere in breve tempo che la Lazio possa tornare a vincere lo scudetto, ma lo spero perchè così è abbastanza noioso".

"Ciro Immobile? Ho avuto il piacere, la fortuna e la sfortuna di giocare contro di lui quando io ero al Bologna e lui al Torino. Oggi lui è molto più maturo, è stato scarpa d'oro, capocannoniere della Serie A, insomma Ciro si conosce. All'estero i difensori non sono abituati a giocare contro attaccanti come lui. Io avendo giocato in Italia mi rendevo conto che rispetto ai miei compagni di Nazionale avevo una testa totalmente diversa su come affrontare gli attaccanti rispetto a chi militava in Germania o in Inghilterra. Questo è un punto a favore a Ciro, perchè nessuno pensa a rallentarlo ma ad aggredirlo. In Europa, soprattutto in Austria, manca quella cultura della fase difensiva tipica del calcio italiano".