Calcio Scommesse, a Bari iniziano gli interrogatori: Giacobbe si dichiara estraneo. Carella di fronte al gip: "Quella mazzetta in macchina di Andrea...". E Masiello intanto piange in cella

Pubblicato il 2 aprile alle 08.07
04.04.2012 04:57 di  Marco Ercole   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it / corrieredellsport.it
Calcio Scommesse, a Bari iniziano gli interrogatori: Giacobbe si dichiara estraneo. Carella di fronte al gip: "Quella mazzetta in macchina di Andrea...". E Masiello intanto piange in cella
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© foto di Federico Gaetano

AGGIORNAMENTO ORE 20.35 - Ascoltato ai microfoni di Sky Sport 24, Francesco Rotunno, legale di Andrea Masiello, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla posizione del proprio assistito: "Domani ci sarà l'interrogatorio. Cercheremo di dare quelle spiegazioni che servono e che il giudice non ha ritenuto esaustive. Andrea chiarirà ulteriormente la sua posizione."

AGGIORNAMENTO ORE 20.23 - La situazione a Bari continua ad essere incandescente e la società pugliese, come recita il comunicato ufficiale pubblicato questo pomeriggio, "farà di tutto per difendere la sua storia". "Dopo trentacinque anni di gestione - è scritto - apprezzata dalle istituzioni calcistiche per correttezza e rispetto delle regole, la nostra società subisce l'onta e la mortificazione di comportamenti illeciti ed amorali tenuti da propri calciatori ai quali ha trasmesso sempre sani principi e sentimenti di familiarità".  All'interno dello spogliatoio, invece, si pensa solo alla sfida di sabato pomeriggio contro il Grosseto: "Tra di noi non abbiamo parlato di questa spiacevole vicenda. Pensiamo solamente al nostro campionato e a scendere in campo concentrati per vincere le partite - ha spiegato Luis Pedro Cavanda, difensore del Bari arrivato a gennaio in prestito dalla Lazio -. Noi pensiamo a quello che accade ora. Il passato non ci riguarda. E' un problema di cui si occuperà la società". 

AGGIORNAMENTO ORE 19.42 - Ecco il calendario completo delle audizioni fino al 13 aprile aggiornato ad oggi: 10 aprile: Federico Cossato (ex calciatore); 12 aprile: Dario Dainelli (calciatore Chievo), Omar Milanetto (calciatore Padova); 13 aprile: Stefano Mauri (calciatore Lazio), Cristian Brocchi (calciatore Lazio); Cristian Bertani (calciatore Sampdoria), Rijat Shala (ex calciatore), Carlo Gervasoni (giocatore Cremonese)

AGGIORNAMENTO ORE 16.30 - Secondo alcune fonti penitenziarie pare che Andrea Masiello stia piangendo disperatamente nella sua cella. Proprio in virtù di questo atteggiamento e di questa fragile condizione psicologica si ipotizza che domani dal suo interrogatorio possano emergere ulteriori dettagli importanti in merito all'indagine del calcioscommesse. Intanto emergono alcune frasi della lettera inviata dall'ex difensore del Bari il 28 marzo scorso, attraverso la quale per la prima volta è arrivata l'ammissione dell'autorete volontaria: "Voglio aggiungere che, quando il risultato era sullo 0-1, ho sfruttato un'occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l'esito di sconfitta per il Bari e per poter, quindi, ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l'autogol con cui si è concluso l'incontro". Sulla panchina del Lecce, in quella partita c'era Luigi De Canio che ha così commentato la vicenda a radiokisskiss: "La tristezza è grandissima, anzi infinita. È come se volessero togliere a me e ai miei ragazzi qualcosa per cui abbiamo lottato con tensione e determinazione. Aspettavo quel Bari-Lecce dall'andata, quando perdemmo in casa e fui duramente contestato anche dalla mia società. Covavo una grande rabbia e giurai a me stesso che mi sarei salvato proprio nel derby di ritorno, per poi mandare tutti a quel paese. Oggi esce fuori l'autorete di Masiello e certamente la storia mi colpisce perchè sono un uomo e ho sentimenti. Pensare che qualcosa di quella partita sia stato annacquatò fa male, è una cosa triste". Il direttore generale della Figc Valentini parla chiaro , e ribadisce la linea dura a Radio Crc: ''Il calcio scommesse? Saremo duri. Tolleranza zero, processi rapidi e punizioni giuste, proporzionate ai reati commessi. La federazione italiana in un processo sportivo dell'anno scorso aveva gia' applicato la sanzione della squalifica a vita. Faremo il possibile per fare pulizia, ed entro fine aprile arriveranno i primi risultati. Il secondo filone avra' tempi piu' lunghi, per legge''

AGGIORNAMENTO ORE 15.00 - L'altro arrestato Giovanni Carella, ha parlato di fronte al Gip del Tribunale di Bari, Giovanni Abbattista: "Una sera dell'aprile del 2011 vidi nell'auto di Andrea Masiello una mazzetta di soldi che egli giustificò come un regalo di Bellavista. Lo rimproverai dicendogli che era un modo per coinvolgerlo nel giro delle combine e che i rapporti con Bellavista potevano metterlo nei guai. Quindi lo rassicurai - ha dichiarato Carella - dicendogli che mi sarei attribuito la paternità dei contatti telefonici con Bellavista". Nelle prossime ore gli avvocati di Carella e dell'altro arrestato Fabio Giacobbe depositeranno istanzadi revoca della misura cautelare.

AGGIORNAMENTO 13.00 (03/04) - Bortolo Mutti, ex allenatore del Bari, commenta l'ordinanza del Tribunale pugliese che ha portato all'arresto di Andrea Masiello: "Gillet? Non ricordo. C'erano pressioni dei tifosi che minacciavano in continuazione, però io ho sempre detto: 'Ragazzi, usciamo sempre a testa alta, non mollate mai niente' - ha dichiarato l'attuale tecnico del Palermo a Panorama.it -. Pressioni su Cesena-Bari? Non ricordo. Si parlava sempre del momento di sofferenza per questa situazione, di non scendere a nessun compromesso e di uscire a testa alta. Oggi rivedendo certe cose onestamente ho qualche dubbio. Masiello? Non me l'aspettavo. Sembra anche una cosa difficile da fare anche considerando il Masiello che ho conosciuto in quei mesi e il modo in cui si poneva con i compagni".   

AGGIORNAMENTO 12.56 - Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, arrestati ieri dai Carabinieri, amici di Masiello, si dichiarano e si dichiareranno innocenti. Dopo un'ora di interrogatorio davanti al gip Abbatista, Giacobbe ha solo ribadito quel che i legali avevano anticipato ai giornalisti: 4 scommesse in due anni, tre perse ed una vinta, Udinese-Bari, e solo grazie ad un gran gol dalla distanza di Almiron. Ora di fronte al gip si trova Carella.


AGGIORNAMENTO 12.49 (03/04) - I tifosi del Mantova sono pronti. Hanno raccolto 155 firme di fronte ad un notaio, e la class action per costituirsi parte civile nell'eventuale processo contro gli ex giocatori del Mantova Gervasoni, Pellicori e Fissore. La class action, secondo quanto riporta Repubblica, la prima in Italia promossa da tifosi, sarà esclusivamente contro gli ex calciatori biancorossi che durante la stagione 2009-2010 ( in cui il Mantova scese dalla B ai dilettanti dopo il fallimento societario) avrebbero venduto alcune partite alla banda degli 'zingari'.

AGGIORNAMENTO 12.38 - Il centrocampista romanista Daniele De Rossi, a margine di un evento organizzato al Palafijlkam nella sua Ostia, ha fatto sentire la sua voce riguardo l'annosa vicenda del Calcioscommesse, che minaccia di allargarsi a macchia d'olio coinvolgendo un numero crescente di calciatori, dopo l'arresto di Masiello: "Speriamo finisca tutto al piu' presto e che vengano coinvolti meno giocatori possibile. E che quelli che sono coinvolti riescano a giustificarsi dando le loro versioni". De Rossi ha poi espresso tutta la sua "grande amarezza quando escono fuori queste cose".

AGGIORNAMENTO 10.40 - Di fronte al gip del Tribunale di Bari, Giovanni Abbattista, è incominciato da circa un'ora l'interrogatorio di garanzia che riguarda Fabio Giacobbe, una delle persone arrestate ieri con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, all'interno del filone barese dell'inchiesta sul calcioscommesse. Dopo Giacobbe verrà poi sentito Gianni Carella, anch'egli condotto in carcere. I due sono considerati "il braccio operativo" dell'associazione che, secondo gli inquirenti, era guidata dall'ex difensore del Bari, Andrea Masiello. Per il calciatore l'interrogatorio è previsto per domani.

3 APRILE 

AGGIORNAMENTO 17.30 - Emergono nuovi particolari dal provvedimento cautelare emesso dal gip Giovanni Abbattista: "Andrea Masiello, ora all'Atalanta, ha creato un vero e proprio 'protocollo Masiello' attraverso il quale sfrutta le proprie conoscenze nel mondo calcistico professionistico e le proprie informazioni privilegiate per orientare le scommesse del gruppo, per condizionare le prestazioni calcistiche dei suoi compagni di squadra al cui indirizzo veicola le proposte illecite mirate ad addomesticare il risultato dei singoli incontri di calcio promettendo lauti compensi in denaro. Del mondo del calcio, peraltro, Masiello è abile nel cogliere i trucchi ed ottimizzarli - spiega il gip - in funzione della causa associativa: il calciatore avversario da avvicinare per manipolare l'esito delle singole partite deve essere, infatti, sempre un difensore (ad esempio, le vicende relative ad Udinese-Bari e Bari-Bologna), perché in grado di condizionare in ogni momento il risultato finale degli incontri di calcio, magari con un'autorete; le partite che meglio si prestano alla combine sono, per lo più, quelle di fine stagione, quando l'interesse dei tifosi, l'impegno dei calciatori ed anche la pressione mediatica sono ormai allentati. Motore ispiratore del protocollo  conclude rimane il guadagno facile cui tutti e tre gli indagati - Masiello, Gianni Carella e Fabio Giacobbe - accomunati da una passione viscerale per le scommesse sulle partite di calcio, ambiscono ossessivamente.  Alcuni degli scommettitori, ristoratori e dei faccendieri che gravitavano intorno ai giocatori del Bari nei campionati di calcio 2009/2010 e 2010/2011 - continua il gip - riuscivano con estrema facilità ad entrare nei ritiri pre-partita e ad avvicinare i calciatori biancorossi con finalità non sempre lecite"

AGGIORNAMENTO 17.00 - Con il passare delle ore continuano ad emergere dettagli importanti attraverso i documenti ufficiali del Giudice delle Indagini Preliminari Giovanni Abbattista. Nella sua ordinanza, il Gip ha infatti spiegato come Andrea Masiello fosse il "leader indiscusso e capo carismatico" dell'associazione per delinquere che ha ampiamente dimostrato di "essere in grado di operare in maniera indisturbata sull'interno territorio nazionale, per falsare l'esito di incontri di calcio di Serie A e, quindi, l'esito dello stesso campionato italiano di calcio". Lo stesso Abbattista, ha poi spiegato che non solo Masiello ovviamente era coinvolto in questa "associazione", ma che il sistema messo in piedi poteva funzionare solamente attraverso il "contributo vitale di alcuni calciatori" che con le loro prestazioni hanno garantito "vincite sicure" agli scommettitori. Sempre attraverso il documento del Gip si legge del coinvolgimento di un "nugolo di individui" senza scrupoli che facevano parte di un sistema "sicuramente operativo nel corso delle ultime due stagioni del campionato di calcio nazionale di Serie A". Coinvolti non solo i giocatori del Bari, ma anche altri individui "ristoratoti, gestori di centri di raccolta di scommesse sportive su eventi sportivi e faccendieri", a loro vicini. Tale sistema attraverso un semplice meccanismo operava per "falsare l'esito di alcune partite di campionato in modo da garantire vincite sicure ai soggetti in questione, calciatori inclusi che su quelle partite del campionato in cui era impegnata la squadra del Bari, avevano scommesso importanti somme di denaro". Proprio in virtù di queste considerazioni, il Gip ha spiegato quanto fosse "vitale" il contributo degli stessi calciatori "per concordare il risultato di gioco desiderato" in quanto solo loro "scendevano materialmente sul campo di gioco e potevano condizionare il risultato tecnico" disponendo ovviamente "di conoscenze adeguate all'interno del movimento calcistico nazionale". Nell'ordinanza Abbattista non parla esplicitamente si responsabilità di altri giocatori, del Bari o di qualsiasi altra squadra, ma ribadisce che è "verosimile il coinvolgimento di altri calciatori", una "pista di lavoro lungo la quale dovranno proseguire le indagini dell'organo inquirente".

AGGIORNAMENTO 16.30 - FInalmente arriva l'ammissione di Andrea Masiello che fino a questo momento aveva negato di aver intascato soldi per permettere al Lecce di vincere la partita. La comunicazione del giocatore è arrivata al pm Ciro Angelillis il 28 marzo attraverso una nota in cui l'ex Bari specificò di aver provocato volontariamente l'autorete in cambio di una somma di 50.000 euro, mentre i suoi amici scommettitori Carella e Giacobbe (anche loro arrestati, ndr) avrebbero ricevuto una somma pari a 180.000 euro.

AGGIORNAMENTO 15.40 - Il gip del Tribunale di Bari Giovanni Abbattista ha fissato il calendario degli interrogatori di garanzia delle tre persone in carcere dalla notte scorsa nell'ambito dell'indagine barese sul Calcioscommesse. Domani mattina saranno interrogati Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, amici di Andrea Masiello e scommettitori. Mercoledi' mattina tocchera' all'ex difensore del Bari, ora all'Atalanta Tutti e tre sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.

AGGIORNAMENTO 15.31 - Torna a parlare il procuratore di Bari Antonio Laudati, annunciando  che sono in corso accertamenti su un possibile coinvolgimento delle società calcistiche: "Abbiamo fatto indagini su molte partite, ma abbiamo inserito in questi provvedimenti le partite che, dopo gli accertamenti patrimoniali, documentali, gli esami testimoniali, le contestazioni alle persone indagate e le ammissioni, ci sono sembrate significative di come funzionava il sistema. Intendiamo procedere per tranche, per singoli episodi giudiziari e al termine di ognuno trasmetteremo gli atti alla Procura federale per le attività proprie". Laudati ribadisce che le prove raccolte fino a questo momento inchiodano la squadra pugliese: "E' ampiamente provata se non altro per ammissione dei protagonisti delle vicende". Molto presto tutta la documentazione verrà trasmessa alla procura federale: "Il nostro ruolo è completamente diverso da quello della giustizia sportiva. Finora non abbiamo trasmesso atti alla Procura federale con la quale abbiamo ottimi rapporti personali e istituzionali. Le due Procure hanno obiettivi e norme di riferimento diversi. Noi ci occupiamo delle responsabilità penali delle singole persone e dei singoli episodi", ha concluso Laudati.  

AGGIORNAMENTO 12.56 - Iniziano a emergere le prime indiscrezioni dalla conferenza stampa di Bari. Secondo quanto diffuso dal Procuratore Capo della Repubblica barese, Antonio Laudati le partite di Serie A alterate non si limitano solamente a Bari-Lecce 0-2, ma almeno altre cinque gare sarebbero state manipolate.

AGGIORNAMENTO 12.30 - "Più calciatori del Bari, sul finire della stagione 2010-2011erano "ormai 'sul mercato': non già nel senso calcistico del termine, abitualmente riferito alla compravendita estiva o endostagionale dei giocatori, ma nella deteriore accezione mercantile dell'espressione, essendo pronti alcuni beniamini della Curva Nord dello stadio San Nicola a fare mercimonio delle proprie, invero sbiadite, prestazioni professionali in favore del migliore offerente pur di conseguire un utile in denaro". E' quanto si legge nel testo del provvedimento restrittivo che il gip di Bari Giovanni Abbattista ha emesso il 31 marzo e che è stato notificato questa mattina all'ex difensore del Bari Andrea Masiello e agli scommettitori Gianni Carella e Fabio Giacobbe. Secondo quanto stilato dal giudice, alcuni tesserati della squadra pugliese vendevano le partite da loro giocate su più tavoli, sia nel caso che i loro interlocutori fossero stranieri, sia che si trattasse di personaggi locali, che i calciatori del Bari erano soliti frequentare. Il gip contestualizza la vicenda all'interno dell'andamento della stagione calcistica dei biancorossi: con la squadra ormai retrocessa, i giocatori baresi avrebbero temuto di non vedersi più pagare gli stipendi da parte della società, in difficoltà finanziarie; questa situazione avrebbe indotto gli atleti biancorossi a vendere alcune partite della loro squadra.

AGGIORNAMENTO 12.25 - Sulla vicenda calcioscommesse, che non riguarda solo il calcio italiano, è intervenuto il presidente dell'Uefa Michel Platini:  "Quando ci sono cose del genere, la responsabilità maggiore è dei giocatori; per questo motivo dovrebbero essere squalificati a vita. Queste cose uccidono il calcio, e l'essenza di questo sport". Platini, presente a Malta per un incontro, ha così risposto a una domanda sugli scandali che stanno coinvolgendo diversi Paesi europei, in uno dei quali sarebbe  coinvolta la nazionale maltese.

AGGIORNAMENTO 12.00 - A seguito dei provvedimenti di questa mattina, il Presidente della FIGC, Giancarlo Abete, come si può leggere sul sito ufficiale della Federazione Italiano Giuoco Calcio, ha chiesto "tolleranza zero e processi sportivi in tempi rapidi per fare pulizia e individuare tutte le responsabilità", ribadendo inoltre che "entro fine aprile, come già detto, arriveranno i primi deferimenti della Procura federale sul filone dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Cremona e sono già programmate nuove audizioni". Riguardo l'inchiesta in corso a Bari, "la FIGC e il mondo del calcio - precisa Abete - hanno un forte interesse perché al più presto, nel rispetto delle esigenze istruttorie della magistratura inquirente, la Procura della Repubblica di Bari possa trasferire e mettere a disposizione del procuratore federale gli atti dell'inchiesta, in modo da approfondire tutti gli aspetti che riguardano anche violazioni delle norme del Codice di Giustizia sportiva".

AGGIORNAMENTO 11.40 - I Carabinieri di Bari stanno eseguendo alcuni provvedimenti restrittivi - tra cui uno nei confronti di un calciatore professionista di serie A - emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari su richiesta dei Magistrati della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese. Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizioni sportive. Maggiori dettagli saranno resi noti dal Procuratore Capo della Repubblica barese, Dott. Antonio LAUDATI, nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari, alle ore 12,00.

BARI - Sono una ventina le persone indagate a Bari nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse. Tra loro nove ex calciatori biancorossi, coinvolti nella presunta combine di nove partite dello scorso campionato di serie A. Tra le partite truccate c'è anche il derby Bari-Lecce (finito 0-2) che permise ai giallorossi di centrare la salvezza proprio in casa dei biancorossi che erano già retrocessi in B. I provvedimenti restrittivi dovrebbero però riguardare - a quanto si sa per ora - un numero ridotto di indagati tra i quali Andrea Masiello, difensore dell'Atalanta. Le richieste di custodia cautelare sono state avanzate dal procuratore, Antonio Laudati, e dal sostituto Ciro Angelillis.

PORTANOVA, PARISI, GHEZZAL INDAGATI - Tra gli ex calciatori biancorossi indagati a Bari, oltre ad Andrea Masiello, ci sono Daniele Portanova (difensore del Bologna), Alessandro Parisi (difensore del Torino), Simone Bentivoglio, Marco Rossi, Abdelkader Ghezzal, Marco Esposito, Antonio Bellavista e Nicola Belmonte. Nel registro degli indagati ci sono anche i nomi del factotum barese Angelo Iacovelli, tre ristoratori - Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis e Francesco De Napoli - ritenuti complici dei calciatori, scommettitori e loro amici: Arianna Pinto, Giovanni Carella, Fabio Giacobbe, lo 'zingarò Victor Kondic, Leonardo Picci e l'albanese Armand Caca. Le partite sotto la lente degli inquirenti sono le ultime nove del campionato di calcio 2010/2011, in particolare Bari-Lecce, Palermo-Bari, Bologna-Bari, Bari-Chievo e Bari-Sampdoria. C'é anche Udinese-Bari del maggio 2010, una delle ultime del campionato 2009/2010.

BARI, ARRESTI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE - Arresti nell'ambito dell'indagine sul calcio scommesse condotta dalla procura della Repubblica di Bari. I carabinieri del comando provinciale del capoluogo pugliese stanno eseguendo provvedimenti restrittivi, tra i quali Andrea Masiello, ex difensore di Bari e Atalanta. È contestata l'associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizioni sportive nei provvedimenti restrittivi che vengono eseguiti in queste ore dai Carabinieri del Comando provinciale di Bari, nell'ambito dell'inchiesta barese sul calcioscommesse. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip del tribunale di Bari, su richiesta della procura. Particolari sull'operazione saranno resi noti nel corso di un incontro con i giornalisti che si svolgerà a mezzogiorno nella sede del Comando provinciale dei Carabinieri. Interverrà il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bari, Antonio Laudati. Oltre a Masiello - a quanto si è appreso finora - sono stati condotti in carcere due suoi amici e scommettitori, Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, ritenuti complici delle combine di alcune partite disputate dal Bari nello scorso campionato di serie A. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva.

I FATTI E I VERBALI - I nomi di Andrea Masiello e dei suoi amici-scommettitori, Fabio Giacobbe e Giovanni Carella, arrestati dai Carabinieri nell'ambito dell'inchiesta barese sul calcioscommesse, compaiono in particolare in alcuni verbali di interrogatorio relativi alla presunta combine di Bologna-Bari del 22 magio 2011, finita 0-4. A quanto si apprende, Giacobbe e Carella andarono in auto a Bologna per incontrare probabilmente il difensore della squadra emiliana, Daniele Portanova, per tentare con questi un accordo per truccare la partita. Questa circostanza sarebbe stata riferita da Masiello agli inquirenti baresi nell'interrogatorio del 24 febbraio scorso davanti al pm della Procura di Bari, Ciro Angelillis, e ai Carabinieri baresi del nucleo investigativo. Masiello - a quanto si seppe - aggiunse che Portanova oppose un netto rifiuto. Diversa la ricostruzione dei fatti del difensore dei due "Masiello boy's", avv.Mario Russo Frattasi, secondo il quale Giacobbe e Carella andarono sì a Bologna assieme al ristoratore indagato Onofrio De Benedictis, proprietario del ristorante 'Il Pescatorè di Bari, ma non certo per truccare la partita. Carella e De Benedictis - secondo il legale - perchè volevano trovare un locale per aprire una pizzeria; Giacobbe perchè ha i genitori che vivono a Bologna. In quella circostanza - è la ricostruzione della difesa - Masiello diede ai suoi due amici, Giacobbe e Carella, il numero di telefono di Portanova e disse loro che il difensore emiliano avrebbe dovuto dagli una risposta. I due incontrarono Portanova che - secondo l'avv.Russo Frattasi - disse di riferire a Masiello queste parole: "Non è possibile". Inoltre, secondo il legale, in due anni Giacobbe e Carella hanno fatto complessivamente quattro scommesse. Tre le hanno perse ed una vinta: Udinese-Bari dopo un gol a grande distanza di Almiron.