Calcioscommesse, su Genoa-Samp fatti che "avranno effetto devastante"... Grosseto nei guai: "Camilli comprò gara con Salernitana"

06.06.2012 19:40 di  Marco Valerio Bava   vedi letture
Fonte: Capriotti- Redazione Lalaziosiamonoi.it
Calcioscommesse, su Genoa-Samp fatti che "avranno effetto devastante"... Grosseto nei guai: "Camilli comprò gara con Salernitana"
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© foto di Federico De Luca

AGGIORNAMENTO ORE 19.37 - La giornata volge al termine, le notizie no. De Martino avrebbe, in una domanda a Milanetto , come riporta Telenord, durante l'interrogatorio, anticipato che su Genoa-Sampdoria dell’8 maggio 2011 la procura di Cremona è a conoscenza di fatti “che avranno un effetto devastante”. La macchia si allarga, nemmeno il derby sembra esserne immune. Nel frattempo Confindustria Sistema Gioco Italia ha dato mandato all' Avv. Renato Archidiacono del Foro di Roma di costituirsi come parte lesa. ''E' una decisione dovuta e necessaria che abbiamo voluto prendere a tutela dei nostri associati e del gioco legale e autorizzato - spiega Massimo Passamonti, Presidente di Sistema Gioco Italia in una nota alla stampa- Gli operatori del mercato autorizzato e controllato dallo Stato (attraverso AAMS) hanno, infatti, subito un gravissimo danno economico e di immagine". Marco Turati mette seriamente nei guai il Presidente del Grosseto: "Il presidente del Grosseto Piero Camilli avrebbe comperato la partita Salernitana-Grosseto da un giocatore che vantava crediti nei confronti della sua societa'. Il match è finito 4-3 per i toscani.

AGGIORNAMENTO ORE 16.21 - Il presidente dell'UEFA, Platini, ha ribadito la linea di "tolleranza zero" verso chiunque sia coinvolto nello scandalo del Calcioscommesse: "Per tutti coloro che si macchiano di combine ci deve essere 'tolleranza zero', non devono più giocare - dice il n.1 del calcio europeo - mi auguro che l'organo disciplinare mi segua. Spetta ai giocatori risolvere questo problema, loro sono il cuore del calcio. E' molto tempo che parlo del problema degli incontri truccati. La crisi ha reso vulnerabili le piccole squadre nelle serie minori, aumentando il rischio che in cambio di denaro ci sia chi è disposto ad 'aggiustare' un match".

AGGIORNAMENTO ORE 15.36 - Galeotto fu l'incontro con Sculli e Criscito, al Coccio, il 15 maggio 2011. Leopizzi, uno dei maggiori esponenti della Brigata Speloncia, gruppo organizzato della Gradinata Nord del Genoa, secondo Repubblica sarebbe indagato per associazione a delinquere e frode sportiva. Sarà interrogato domani dal pm De Martino. Per Pellicori, attaccante ex Mantova e Torino,  è stata revocata la misura cautelare, con obbligo di firma.

AGGIORNAMENTO ORE 15.00 - Sarebbe in corso negli uffici di Cremona l'interrogatorio di Matteo Gritti, l'ex portiere del Bellinzona che sarebbe stato minacciato dagli zingari ("se non lo fai ti spariamo alle gambe") per cercare di ottenere da lui contatti nel mondo del calcio. Per il suo legale, Gianluca Quadri, come riporta Ticinionline, il giocatore sarebbe stato utilizzato come "cavallo di Troia" appunto per poter avvicinare calciatori, senza però aver avuto alcun ruolo nella combine di partite (non avrebbe "neppure ammesso la partecipazione a incontri truccati").

AGGIORNAMENTO ORE 13.34 - Uno scandalo non proprio alle porte, anzi che quelle porte le ha varcate da un pezzo. Ma effettivamente proprio di porte si tratterebbe. I legali dell'ex giocatore del Genoa e del Milan Kakhaber Kaladze sono stati stamani in procura Cremona a colloquio con il procuratore Roberto Di Martino. Il calciatore è indagato nell'inchiesta sul calcioscommesse e, agli atti dell'inchiesta, vi è una conversazione tra il bosniaco Safet Altic e un'altra persona in cui si parlerebbe di 50 mila euro che il giocatore doveva al bosniaco per l'acquisto di "porte".
Gli avvocati Eduardo Maria Mariani e Marco Mariani hanno depositato della documentazione con la quale si dimostrerebbe che, in quel periodo, Kaladze si stava occupando effettivamente della ristrutturazione di un albergo in Georgia. "Si parlava, quindi, - hanno detto gli avvocati - effettivamente di porte".I difensori di Kaladze hanno inoltre depositato una serie di articoli di stampa apparsi in Georgia da cui, a loro avviso, si capisce che la vicenda del calcioscommesse è stata usata strumentalmente contro il calciatore in vista delle prossime elezioni con il principale partito di opposizione. "Auspichiamo che questa vicenda si chiuda in tempi brevi con una richiesta di archiviazione". Il giocatore avrebbe visto poche volte Altic, conosciuto tramite amici in comune.
AGGIORNAMENTO ORE 13.16 - Come se non bastasse mai. Le procure di mezza Italia hanno già un fascicolo su cui sta scritto: Calcioscommesse. Ma a Cremona, Napoli, Bari si sarebbe aggiunta anche Torino. Nel capoluogo piemontese è stata aperta una nuova inchiesta che vedrebbe coinvolti anche calciatori, rei di scommettere su partite con informazioni certe sull'esito delle stesse. 83% delle giocate, questa la percentuale di vincita nella tabaccheria di Parma di Massimo Alfieri, per ora unico iscritto nel registro degli indagati. Per intenderci, l'"amico" di Buffon, 14 assegni versati nelle sue casse dal portiere juventino e della Nazionale. Le Fiamme Gialle stanno passando al vaglio scontrini, ricevute di pagamento e moduli anti-riciclaggio, per stabilire se anche da Torino franerà sul mondo del calcio l'ennesima valanga-Scommesse.

AGGIORNAMENTO ORE 13.03 - Massimiliano Allegri, in un'intervista a 'Chi', come riporta Inter1908.it, ha provato a spiegare in qualche modo il fenomeno del Calcioscommesse: "A proposito dello scandalo delle scommesse io una spiegazione me la sono data. Ci sono due strade da percorrere. Quella di chi commette questi reati perché è malato e vive il gioco come una patologia. E poi c'è la strada di chi purtroppo è costretto a farlo per disperazione: ci sono allenatori che vivono con il loro staff in un piccolo bilocale perché la squadra non paga né vitto né alloggio e, poi, ci sono ragazzi che militano in società inferiori e non percepiscono stipendi da mesi. Con questo non giustifico chi ha commesso il reato di frode sportiva, ma la disperazione di non arrivare a fine mese ti porta a commettere certi errori. Io nasco a Livorno città dove si gioca, si scommette. Avevo una passione per giocare ai cavalli. Ma un conto è rischiare il proprio denaro, un altro è vendere o comprare le partite".

AGGIORNAMENTO ORE 12.42 - L'inchiesta sta entrando nel vivo , e la convocazione da Palazzi di praticamente metà organico del Bologna, tra ex e attuali tesserati (16 giocatori in totale riconducibili alla società felsinea), pare abbia spinto il Presidente del Bologna Guaraldi a bloccare il mercato in attesa di sviluppi. La Procura della Figcvuole fare chiarezza sullo 0-4 subito dal Bologna col Bari al Dall’Ara il 22 maggio dell’anno scorso, come riporta la Gazzetta dello Sport.
AGGIORNAMENTO ORE 12.02 - Criscito non ci sta. L'unico a pagare della truppa azzurra sembra proprio essere il giocatore dello Zenit di Spalletti. A Telelombardia, come riporta sportnews, il calciatore ha confessato la sua amarezza: “Il Ct mi ha detto che avrebbe potuto richiamarmi soltanto se si fossero verificate alcune condizioni. E’ chiaro che era molto difficile che sarebbe potuto cambiare tutto in otto giorni". Il difensore si è poi difeso: "Volevo fortemente questo Europeo, ma Prandelli è stato chiaro e accetto le sue scelte. Non c’entro nulla con tutto questo, non ho mai fatto parte di quel giro. Dopo l’avviso di garanzia mi hanno descritto come il capo della banda, ma in realtà quell’avviso dovrebbe essere una tutela, non una colpa. Oggi sono già più sereno”. Sul collega Leonardo Bonucci l’esterno azzuro precisa: “Sono contento per lui, magari se fosse arrivato anche a lui l’avviso di garanzia sarebbe andato a casa. Subire la perquisizione è stata dura. Quando ho visto i poliziotti in camera pensavo fosse uno scherzo. Ho guardato Ranocchia e anche lui non capiva. Ripeto, io non c’entro nulla e dimostrerò di essere pulito”. Il quotidiano "La Stampa" svela una clamorosa frattura tra Prandelli e Federazione sulla convocazione del giocatore: il Ct avrebbe chiesto di portarlo, e avrebbe ricevuto un secco no.

AGGIORNAMENTO ORE 11.46 - A parlare è la moglie di Carobbio, Elena Ghirardi, ad Oggi, e ad essere tirato fuori è ancora Antonio Conte: "Antonio Conte era il mito di Filippo. Mio marito mi ha sempre parlato benissimo di lui. Adesso passa per il grande accusatore di Conte e per la rovina del calcio, ma lui ha solo descritto un sistema. In un interrogatorio di tre mesi fa, si è vuotato la coscienza, ha parlato per ore e ha detto, per fare un esempio, che anche Conte sapeva di una partita aggiustata". Ha descritto un sistema, collaborando, descrivendo a chi di dovere quanto sapeva: "Filippo ha sbagliato, non voglio difenderlo a tutti i costi, ma so che ha fatto, almeno ora, la scelta giusta: collaborare. E invece passa per un infame. Io sono orgogliosa di lui". E infine, la stoccata al mondo del calcio: "So che non sono credibile, con quel che è successo, però Filippo è sempre stato semplice, fin troppo umile, attaccato alle cose vere della vita. Le sue cavolate, non le ha fatte per soldi, ma per ingenuità, perchè è stato influenzato da gente con la personalità piu’ forte. Carobbio non è la pecora nera del calcio, perchè il calcio è fatto di pecore nere".

Sarà un inizio di settimana infuocato il prossimo. Venerdì la Disciplinare si riunisce in camera di consiglio, tra lunedì e martedì sono attese le sentenze sul primo troncone del calcioscommesse. Il primo, appunto. Il Procuratore Stefano Palazzi non si ferma e ieri ha aggiunto nuovi nomi all'elenco di audizioni che servirà come base per istituire il procedimento di luglio, quello che riguarda anche la Serie A. Nelle prossime ore saranno a colloquio con Palazzi i vari Pepe, Morrone, Parisi, alcuni tesserati del Bologna, tra cui gli ex Viviano e Di Vaio. Tutti nomi che escono fuori dai faldoni della Procura di Bari, dall'inchiesta condotta dal procuratore Laudati. Nel mirino le partite del Bari oggetto di presunte combine come quelle contro Palermo, Roma, Udinese (maggio 2010) e Lecce. Intanto la linea adottata da Palazzi è chiara. Sconto per chi collabora -come riporta Andrea Arzilli sul Corriere della Sera-, stangata per chi rimane fermo sulle sue posizioni. L'esempio è Sbaffo dell’Ascoli che ieri ha confessato i suoi peccati e patteggiato una pena di 16 mesi di squalifica e 100 mila euro di multa. Patteggiamento saltato giovedì scorso perché ritenuto incongruo e poi tornato di moda dopo la richiesta di Palazzi di una condanna a 39 mesi di squalifica. Le confessioni di Sbaffo sulla partita Piacenza-Livorno tirano in ballo anche il giocatore amaranto Schiattarella. Nei guai l'Albinoleffe: ieri il presidente Andreoletti è scoppiato in lacrime, la richiesta di Palazzi è pesantissima (27 punti di penalità figli di nove partite sospette). Ha capito come gira anche il Cesena che ha chiesto la retrocessione del Novara all’ultimo posto nella classifica di A appena conclusa.