Paul Gascoigne compie 45 anni: auguri a chi ha capito fin da subito i tifosi laziali...

27.05.2012 10:45 di  Stefano Fiori   vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Paul Gascoigne compie 45 anni: auguri a chi ha capito fin da subito i tifosi laziali...

Nel corso della storia ultracentenaria della Lazio, probabilmente sono stati tre i giocatori che più di tutti hanno compreso il tifoso laziale e l'hanno esaltato. Il primo è senza dubbio Giorgio Chinaglia, che a inizio anni Settanta capì che era arrivato il momento di risvegliare nel popolo biancoceleste l'antica grinta e la fame di vittorie. Il secondo è Paolo Di Canio, uno che non ha avuto semplicemente un legame forte con la Curva, bensì uno che la Nord l'ha vissuta da tifoso vero, prima ancora che da calciatore. Il terzo è un uomo venuto dall'Inghilterra, un genio del pallone allo stato assoluto, un personaggio così immenso da non conoscere lui stesso i propri limiti, spesso travalicati. Il suo nome di battesimo è Paul Gascoigne. Per tutti è Gazza, un soprannome che ha dichiarato diverse volte di non sentire più suo, ma che ormai è inciso nella mente dei suoi innumerevoli tifosi. Oggi Gascoigne compie 45 anni: è nato il 27 maggio 1967 a Gateshead, cittadina di 78 mila anime nel Nord-Est dell'Inghilterra. Ma forse il "nuovo" Paul è nato da un anno e mezzo, da quando cioè, uscito per l'ennesima volta da una clinica di riabilitazione, si è imposto di non toccare più né alcool né droga. Un impegno, infranto e riproposto non si sa quante volte, che ora sembra davvero non volergli più sfuggire di mano. "Ogni tanto mi manca la pinta di birra e non sarebbe normale se non fosse così. Non so se berrò ancora, ma so che non ho bevuto ieri e che non ho bevuto oggi e, toccando ferro, che non berrò neanche domani", ha dichiarato Gascoigne in un'intervista al magazine settimanale del Times, ripresa dalla Gazzetta dello Sport. I suoi mille vizi hanno provato il fisico e solcato il viso: "E’ vero, mi faccio le iniezioni di botox di tanto in tanto e qualche lampada solare, ma non ci vedo nulla di sbagliato in tutto questo". La sua condotta di vita sembra aver finalmente voltato pagina: "Mi ricordo i giorni in cui alle 7 del mattino la sola cosa che avevo in mano era una bottiglia di gin, mentre adesso alle 7 ho in mano un peso della palestra ed è molto meglio". Paul ha trovato la forza per rimettersi in carreggiata, ha ricominciato a "correre per rimanere in piedi", come recita il titolo di una canzone degli U2. Paul è stato uno dei giocatori inglesi più forte di tutti i tempi: bastava che avesse il pallone tra i piedi per fare quello che la sua mente geniale gli suggeriva. "Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione", è la definizione contenuta in 'Amici Miei' di Monicelli: 6 dicembre 1992, Pescara-Lazio, Gascoigne prende palla nella metà campo avversaria, dribbla quattro difensori e piazza la palla alle spalle del portiere. Il genio all'opera. Appena una settimana prima, il 29 novembre, Paul aveva disputato il suo primo derby della Capitale. La Roma va in vantaggio a inizio secondo tempo con un gol di Giannini, la partita sembra scorrere inesorabile a favore dei giallorossi. Si arriva all'86° minuto: Beppe Signori calcia una punizione dalla trequarti, sul pallone svetta Gascoigne, che di testa insacca alle spalle di Cervone. Il delirio. Gazza corre pazzo di gioia sotto la Nord, le braccia al cielo quasi fino a perdere l'equilibrio. Poi le lacrime, lacrime di contentezza, lacrime inusuali per chi ha fatto del calcio una professione: "Non riesco a ricordare l’ultima volta che ho visto qualcuno fare gol e andare fuori di testa per questo. Prendete Balotelli: segna, si gira e se ne va". Gascoigne non è nato a Roma, eppure i tifosi laziali li ha saputi capire fin dal primo istante che ha messo piede nella Capitale. Il suo spirito goliardico, la sua britannica strafottenza, il suo non prendersi mai sul serio sono doti rare che hanno fatto innamorare il popolo laziale, popolo che la eletto a propria icona. Un ruolo che, per lui, non è mai passato di moda: oggi il 45enne Gascoigne è il primo volto scelto dalla Umbro per aprire la campagna "Faces of England": maglia bianca della Nazionale e lingua appena di fuori, Paul campeggia su un manifesto gigante lungo Old Street, a Londra. "Mi viene un groppo in gola quando penso quanto sia orgoglioso di aver giocato per il mio Paese - ha rivelato Gascoigne in un'intervista-confessione nell'ambito della campagna della Umbro -. Non c'è niente di più bello che rappresentare l'Inghilterra... Indossare questa maglia ancora una volta mi ha riportato alla mente molti momenti felici e vedere me stesso su un tabellone nella Capitale, celebrato come un'icona dell'Inghilterra, per me è veramente un onore". La parola giusta per definire quello che coltivano i laziali, invece, è "sogno": quello di rivedere, almeno una volta, Paul "Gazza" Gascoigne all'Olimpico, seduto in tribuna a tifare la "sua" Lazio. Quel giorno si farebbe fatica a trovare un seggiolino vuoto in tutto lo stadio. Probabilmente tutto ciò resterà pura utopia, ma sognare, appunto, non costa nulla. Happy Birthday Paul! C'mon Gazza... come back to Rome!