Dubbi e perplessità, la certezza si chiama Klose: numero 11 sulle spalle, Miro pensa già ai Mondiali: "Se sono al top e faccio bene con la Lazio, perché no?"

13/08 AGGIORNAMENTO ORE 12.10 - E' pronto a volare in Germania, Loew gli affiderà le chiavi dell'attacco tedesco nella super sfida contro l'Argentina di Messi. La Lazio aspetterà il suo ritorno, dovrà farne a meno nell'amichevole del 16 contro il Malmoe. Miro sta entrando in forma, il suo obiettivo è segnare contro l'Albiceleste per aumentare il suo bottino di gol in nazionale e ridurre le distanze da Gerd Muller e conquistare lo scettro di bomber più prolifico di sempre con la maglia della Germania. Gli mancano 4 gol. Un margine sottile. Poi tornerà a Roma, rimanere grande con la Lazio per non perdere il treno per Brasile 2014, questo l'obiettivo di Klose: "Se rimarrò in buona forma e al top delle mie capacità -ha dichiarato Miro a SportBild-, allora l'obiettivo è quello di giocare la fase finale dei Mondiali in Brasile. Mi servirà continuità nel mio club e comunque deciderò da solo riguardo il mio stato fisico".
Quando tutto sembra girare storto la necessità e forse l'unica possibilità è aggrapparsi al campione, all'uomo simbolo, alla sua classe ed esperienza. La Lazio non va, è ancora alla ricerca di un'identità tattica, Petkovic chiede e la squadra ancora non recepisce. Può starci, un mese di lavoro non è molto e per cambiare pelle ci vuole tempo e pazienza. L'ennesima sconfitta estiva, stavolta all'Olimpico, contro il Getafe ha fatto riemergere dubbi e perplessità. La Lazio non segna, se non contro avversari di rango nettamente inferiore, non crea gioco e subisce gol alla prima occasione. Petko dovrà farsi sentire, ma soprattutto farsi capire. Lo sfogo di ieri suona sinistro, come se elementi del gruppo non lo seguissero, come se ci fossero già delle crepe. L'allenatore ha ancora dieci giorni per correggere i difetti e preparare la Lazio a una stagione importante. L'impegno contro il modesto Mura 05, può essere l'occasione per tornare alla vittoria, al gol e ridare entusiasmo a un ambiente depresso anche da un mercato, fino ad ora, quasi inesistente. In attesa di rinforzi, però, Petkovic deve affidarsi a chi, nella scorsa stagione, la Lazio l'ha trascinata. E' Miroslav Klose il perno da cui ripartire, il campione al quale aggrapparsi. Il tedesco si allena da due settimane, ad Auronzo non c'era, si è goduto un mese di relax dopo le fatiche dell'Europeo. Petkovic ci punta, l'ha lanciato subito a Smirne contro il Galatasaray, il tedesco sta entrando in forma, l'ha dimostrato a Salerno e anche ieri sera. Contro il Getafe, Miro è apparso come uno dei più tonici, nonostante sia stato l'ultimo a iniziare la preparazione. In questi giorni si allenerà a Formello, metterà ancora benzina nelle gambe, poi volerà da Loew. Mercoledì giocherà -a Francoforte- l'amichevole tra Germania e Argentina, è stato l'unico attaccante convocato dal ct tedesco, che ha preferito preservare Gomez. Proverà a segnare, a cercare quei gol utili per la scalata al trono di Gerd Muller. La delusione europea è già alle spalle, Miro, in ottica nazionale, già pensa ai Mondiali del 2016. La parentesi di Francoforte, lo taglierà fuori, quasi sicuramente, per l'amichevole contro il Malmoe. Klose l'anima della Lazio, una squadra ancora in cerca della quadratura del cerchio, si è preso l'amore dei tifosi nel corso della scorsa stagione: 13 gol, tutti pesanti, alcuni leggendari come quello realizzato al minuto 93 nel derby di andata. Ieri sera è stato tra i più acclamati, i pochi presenti all'Olimpico lo hanno accolto con un boato. E' stato annunciato con la maglia numero 11. Il suo numero, quello con il quale è cresciuto e ha conquistato il titolo di capocannoniere in Bundesliga con la maglia del Werder Brema. Soprattutto il suo numero in nazionale. Era la maglia di Matuzalem, ora il brasiliano è un sperato in casa, Klose ha abbandonato il 25, dopo Signori l'11 torna sulle spalle di un bomber di razza. In attesa di rinforzi, la Lazio si coccola il suo campione. Non è poco.