Saha: "Alla Lazio esperienza breve ma intensa, sarei dovuto arrivare prima" - VIDEO

Una manciata di minuti. Tanto è durata l'esperienza laziale di Louis Saha. Arrivato nella Capitale nel febbraio del 2013, l'ex stella del Manchester United non è mai risultato decisivo. Difficilmente i tifosi biancocelesti si ricorderanno di lui tra qualche anno, se non per quel nobile gesto di Mauri nel giorno della finale di Coppa Italia. Era il 26 maggo del 2013, la Lazio aveva appena sconfitto i rivali giallorossi quando il brianzolo invitò sul palco dei vincitori l'attaccante transalpino e gli regalò la sua medaglia. Oggi, a margine della "Soccerex Global Convention", la più grande e importante rassegna mondiale sul calcio, proprio Saha è intervenuto ai microfoni di Tuttomercatoweb.com. "Soccerex? Mi piace, è un piacere per me giocare con le leggende". Di seguito l'intervista integrale.
Ci sono molti tifosi che ti ricordano come una leggenda del Manchester United...
"È veramente bello per me, è un posto speciale, perché mi riporta memorie speciali, sono molto contento di essere tornato qui".
Hai chiuso la tua carriera giocando alla Lazio. Com'è stata la tua esperienza, visto che non è stata una stagione fortunata?
"È stato bello, ho avuto l'occasione di vivere il calcio italiano, ma forse era un po' tardi, sarei dovuto arrivarci prima con un corpo più in forma. Devo ammettere che è stato breve, ma bello, ho imparato grandi cose. Mi fa sempre piacere incontrare gli italiani, sono grandiosi e mi hanno veramente aiutato quando ero alla Lazio. Ho veramente dei bellissimi ricordi".
Pensi che la Serie A debba lavorare per essere come la Premier, c'è qualcosa che non va secondo te?
"Non penso, è solo questione di cultura. È vero che il campionato inglese va bene che ci sono grandi giocatori, ma sono sicuro che si avvicineranno di più, quello che ha fatto la Juventus è grandioso quindi ci sono molte cose di cui potete essere orgogliosi del calcio italiano. La federazione saprà a cosa fare attenzione per migliorare".
Molti giocatori vengono a finire la loro carriera in Italia, è un brutto segno?
"È difficile da dire, molti giocatori come Evra sarebbero potuti rimanere in Inghilterra, ma decidono di cambiare, per trovare una nuova sfida. Ho parlato con lui ed era veramente convinto, non era una questione di fine carriera e per Vidic è lo stesso".