Lazio, Manfredini predica calma: "Baroni è esperto, diamogli tempo"

La Lazio riparte da Marco Baroni. Dopo l'addio di Igor Tudor, sarà l'ex Verona il nuovo allenatore della formazione biancoceleste. L'ambiente però ribolle: i tifosi si aspettavano un altro tipo di sostituto, considerano il tecnico 'un passo indietro'. A questo proposito l'ex calciatore Christian Manfredini è intervenuto ai microfoni di tag24.it per esprimere il suo pensiero sulla situazione. Queste le sue parole: “Dimissioni di Tudor? Sinceramente non me lo aspettavo, anche perché era arrivato da pochi mesi ed è un allenatore piuttosto importante. Non si prende un profilo così, per poi aspettare che si dimetta, quindi no, non me lo aspettavo proprio. È chiaro però che questa storia aveva preso una brutta piega e che un po’ di maretta si era già avvertita verso la fine del campionato. Era stato preso e presentato come un sergente di ferro, ma poi i giocatori non si sono trovati bene con lui. Se a questo aggiungiamo anche le richieste di mercato, è evidente che è andata meglio così”.
“Tutti quanti conosciamo Lotito, come temperamento e come carattere. Nonostante tutto dobbiamo ammettere che la gestione, dal suo arrivo, è stata buona. La Lazio economicamente sta bene e in questi anni hanno raggiunto traguardi importanti. Credo che non si possa parlare di una gestione sbagliata, ma è evidente che se due allenatori hanno preferito dimettersi, qualcosa non ha funzionato. I risultati con Tudor sono anche arrivati e alla fine la Lazio ha raggiunto l’Europa League. Non è quindi una questione tecnica, ma evidentemente, al di là delle voci, ci sono delle cose che noi non possiamo sapere”.
“Baroni? Non so se sia un passo indietro, è chiaro che parliamo di un allenatore che finora ha avuto sempre squadre di un livello più basso. Nonostante questo però è uno che ha fatto una grande esperienza. Prima di parlare facciamolo lavorare e aspettiamo i risultati. Anche Pioli, quando è arrivato alla Lazio, non era un allenatore di prima fascia, ma adesso lo è diventato. Se Baroni dovesse essere confermato, direi solo di dargli del tempo. Tra Verona, sponda Chievo soprattutto e Roma, le differenze sono enormi. Per quel che riguarda invece l’Hellas, qualcosina in più l’avrà già dovuta gestire. È chiaro però che si tratta di due ambienti diversi, con due squadre che lottano per obiettivi completamente differenti. Bisogna saperci stare e bisogna imparare a farlo. Però se vuoi giocare o allenare, arrivare a Roma non può che essere un grande traguardo”.
“Mercato? Dipenderà sicuramente da quelle che saranno le richieste dell’allenatore. Alla fine sarà lui a decidere che tipo di gioco vuole fare. Dovrà mettersi a lavorare, anche in base ai giocatori che avrà a disposizione. Bisognerà sicuramente trovare un sostituto di Immobile perché, al di là della sua enorme qualità, gli anni passano anche per lui e servirà qualcuno in grado di assicurare parecchi gol. Poi c’è stato l’addio di Felipe Anderson e la querelle Luis Alberto. Ci sono parecchie cose di cui discutere. Al di là del mercato importante però, la Lazio deve capire in che direzione andare e quali devono essere i suoi obiettivi. Con Baroni parliamo di un allenatore che non è alla sua prima esperienza e conosce bene la categoria. Diamogli tempo, facciamolo lavorare e poi si vedrà”.