Lazio, Manzini: "Vi racconto uno Scudetto piovuto dal cielo..."

14.05.2025 20:30 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture
Lazio, Manzini: "Vi racconto uno Scudetto piovuto dal cielo..."

Un racconto da brividi di chi la Lazio l'ha vissuta in ogni momento della storia, in ogni parentesi, in un'avventura infinita che forse è culminata con la vittoria dello Scudetto del 2000. Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, Maurizio Manzini ha raccontato la storica giornata del 14 maggio del 2000, partendo dalla nascita del suo ruolo di team manager, fino al ritorno di Cragnotti a Formello. 

 "Il destino mi ha voluto premiare, perché in effetti in tutti questi anni alla Lazio ho vissuto con estrema gioia ogni singolo momento. Giorgio Calleri una volta mi chiamò e mi disse che il Milan aveva instaurato la figura del team manager e che loro erano interessanti a questo ruolo e avevamo pensamo a me. Io accettai e diedi le dimissioni dall'American Express, mi chiamò l'ad e mi disse che volevano farmi vice-presidente, a quel punto mi chiamò il presidente di tutta l'American Express e sono dovuto andare a New York, mi hanno portato alle Torri Gemelle e mi ritrovo all'ultimo piano. Mi ripete che mi volevano fare vice-presidente e mi disse: 'Ma vuoi rinunciare a tutti i benefit per un pallone?. Io gli risposi che avevo una convinzione: che quando un uomo fa quello ama nella vita che altro deve chiedere?. Lui si è girato e mi ha detto che non poteva nulla da aggiungere. Sono tornato a Roma e da allora ricordo con grande piacere quell'incontro e non ho più cambiato idea. Non me ne sono mai pantito". 

LO SCUDETTO - "14 maggio del 2000! E' una data, ma è anche una data che ha lasciato per me e migliaia di laziali il raggiungimento di un sogno, quello dello Scudetto. Un insieme di emozioni o sensazioni. Andavo in giro come uno scemo. Andavamo in giro con il pullman scoperto e ovunque vedevamo laziali. Lo tengo nel mio cuore. Non abbiamo mai avuto nulla senza sofferenze o spese. Lo stadio era pieno, c'era l'altoparlante, ma non volava una mosca. A un certo punto successe una cosa incredibile. Io avevo un amico comandante di un areo che stava volanda sopra Perugia e mi ha raccontato che c'era un sole che spaccava le pietre, l'unica nuvola era sullo stadio ed è sceso giù tutto. Quello è stato uno Scudetto che è piovuto dal cielo. Un fenomeno metereologico unico. In tutta Italia c'era una sola nuvola, sullo stadio. Una cosa da Lazio". 

IL RITORNO DI CRAGNOTTI - "Una grandissima emozione. Ci siamo visti, aveva sempre lo spirito battagliero. Io ero un po' dietro Lotito, quando ci siamo visti ci siamo abbracciati, in quell'abbraccio c'è stato tutto l'amore che io, lui e tanti altro proviamo per la Lazio. Lotito lo ha approcciato dicendo: 'Presidente, benvenuto'. Cragnotti è stato il motore che ha iniziato Formello, stavamo a Tor di Quinto prima. Da lì è nata la Lazio di oggi e il nostro centro sportivo". 

UN ANEDDOTO - "Ero a Tor di Quinto e arriva un messaggio che diceva che Elisabetta Cragnotti mi doveva parlare. Ero al campo, con la tuta, mi metto il vestito e mi vedo con Elisabetta Cragnotti e mi dice: 'Senta Manzini, c'è Zeman che è passato alla Roma, siccome si è trovato benissimo con lei ci ha chiesto di favorire il passaggio alla Roma'. Offrirono 350.000 euro. Io gi risposi: 'Senta Elisabetta se fossi venuto alla Lazio per soldi sarei rimasto all'American Express, io qua tocco il cielo con il dito'. Alla fine era uno scherzo (ride, ndr)".