Lazio, Agostinelli e il ricordo dello scudetto: "Meritato, straordinario, indescrivibile"

Intervenuto ai microfoni di Radiosei Andrea Agostinelli ha voluto dare un suo personale ricordo in occasione dei 25 anni dalla vittoria del secondo storico scudetto della Lazio: "Non ero in campo quando la Lazio si giocava lo Scudetto. Ci arrivavano notizie sul caos al Curi. L’emozione di sentire alla radio: “Lazio campione” è indescrivibile, semplicemente indescrivibile. Vincere così uno Scudetto, assolutamente meritato, è straordinario. Ma come fai ad aspettarti un epilogo del genere? Mazzone, un grandissimo davvero, fece le cose giuste. Una partita giusta. Il calcio a volte è anche questo e aggiunge credibilità a tutto il sistema".
"Il centrocampista più forte di quella Lazio era Juan Sebastian Veron. Non ho dubbi. Parliamo di un campione, secondo me anche sottovalutato a livello mondiale. Faceva delle cose fuori dall’ordinario. Bello e concreto, regista e rifinitore. Io lo metto vicino a Zidane, per me era qualcosa di veramente speciale".
"Eriksson? Lui faceva giocare bene le squadre, non solo la Lazio. La vittoria di quel campionato però, fu un successo legato alla gestione, più che alla tattica. Sapeva gestire in maniera favolosa spogliatoi complicati, con tantissima personalità. Quello del 2000 aveva tante ‘prime donne’, non ce lo dobbiamo dimenticare. Un allenatore molto vicino a Maestrelli, in merito al rapporto con la sua squadra. Da levarsi il cappello, davvero, di fronte ad un mito assoluto".