Violenza sugli arbitri, ondata incredibile: già 51 i casi accertati

13.11.2018 09:45 di  Andrea Marchettini   vedi letture
Fonte: Andrea Marchettini - Lalaziosiamonoi.it
Violenza sugli arbitri, ondata incredibile: già 51 i casi accertati

Non è passata inosservata l’aggressione all’arbitro nella partita di Promozione domenica scorsa a Roma. Questa volta le autorità competenti hanno deciso di reagire: prima il comunicato dell’Aia, oggi il vertice al Viminale a cui prenderanno parte Salvini, Giorgetti e Nicchi. Il governo vuole mandare un messaggio forte. Si è superato il limite: dall’inizio di questa stagione i casi di violenza nei confronti degli arbitri sono già arrivati a 51. La scorsa stagione furono 451. Nella stagione 2016/17 addirittura 473.

I NUMERI: La situazione è ancora più spaventosa se guardiamo indietro. Come riportato dalla rassegna stampa di Radiosei, prima del 2015 le aggressioni erano circa 600 a stagione. Una data, quella del 2015, che fa da spartiacque in quanto da lì in avanti è operativa la delibera della Figc in materia di violenza sugli arbitri. In sostanza le società considerate responsabili di violenza sugli arbitri sono sanzionate con il pagamento delle spese arbitrali (dai 35 dei Giovanissimi e Allievi provinciali, fino ai 700 della Serie D, passando per i 210 dell’Eccellenza). I dati dimostrano che le società sanzionate nel 2016/17 sono state 291, 161 l’anno successivo, 10 finora nella stagione in corso.

I CASI REGIONALI: Se andiamo ad analizzare i 451 casi della scorsa stagione, ci accorgiamo che la situazione è decisamente drastica nel sud Italia: 95 casi in Calabria, 67 in Sicilia, 47 in Campania. Poi troviamo il Lazio (43), l’Emilia Romagna (37), Piemonte (29), Lombardia (24). La responsabilità di questi episodi sono quasi sempre riconducibili ai calciatori (307), spesso ai dirigenti (103), raramente ad estranei (41).

IL CASO BERNARDINI: Si tratta solo dell’ultimo episodio di una serie da brividi. Quello che è accaduto domenica nella periferia romana di San Basilio ha fatto sì che le autorità questa volta non restassero a guardare. Stop a tutte le gare del Lazio: una stima di circa 1000 partite, 35mila giocatori fermi, circa 1500 arbitri a casa. A raccontare i momenti drammatici di quell’episodio ci ha pensato proprio Yuri Alviti, l’ex capo ultrà della Lazio che ha salvato il giovane direttore di gara: “C’era molta confusione, è successo tutto all’improvviso. Il mio primo pensiero è stato quello di soccorrerlo perché aveva sbattuto la testa. Quando l’ho visto a terra pensavo fosse morto, aveva le gambe alzate e gli occhi rigirati. Ho provato ad aprirgli la bocca e tirargli fuori la lingua”. Un racconto raccapricciante che sembra assurdo poter essere collegato a una partita di calcio. L’augurio è che certi episodi non si ripetano più. Si tratta di un problema sociale, di cui finalmente anche la politica ne ha compreso la gravità.