Lazio, Cataldi: "È il mio sogno. Leiva un modello. Radu la mia ancora"

27.04.2023 07:45 di  Martina Barnabei  Twitter:    vedi letture
Lazio, Cataldi: "È il mio sogno. Leiva un modello. Radu la mia ancora"
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Fresco di rinnovo, Danilo Cataldi ha raccontato, ai microfoni di Lazio Style Radio, le sue emozioni del momento ripercorrendo anche alcuni attimi della sua giovane carriera. Queste le parole del centrocampista: “Percorso lungo, una parte di vita che spero di onorare fino all’ultimo. Fin quando me ne sarà data l'opportunità. Una cosa bella che abbiamo fatto insieme alla società e sono molto contento. Se me l'immaginavo così? Diciamo che è sempre stato il sogno e l’obiettivo, diventa questo quando inizi a capire che potresti fare della tua passione un lavoro. Con quello poi ti rendi conto che dal gioco, perché all’inizio ti ritrovi con i ragazzi con cui cresci, poi quando vai avanti ti trovi in un contesto più grande in cui iniziano le difficoltà perché magari all'inizio non giochi e quello che prima era un gioco diventa un lavoro. Capisci che devi fare un sacrificio in più. È stato un percorso difficile"

ESPERIENZA - “Un momento in cui mi sono convinto che la carriera potesse essere altrove? Un interruzione di questo sogno? C’è stato, ma più una cosa recente. Quando sono andato in prestito l’obiettivo è sempre stato quello di tornare e anche quando sono tornato sapevo che ci sarebbero state difficoltà perché sapevo che la squadra andava molto bene e avevano comprato giocatori importanti. Sono rimasto con l’obiettivo di far cambiare idea alle persone e agli addetti ai lavori che si erano fatti un’idea sbagliata di me. Che non era solo come calciatore. L’idea sbagliata della persona era ciò che volevo far cambiare. Poi purtroppo non si può decidere tutto e non si può mai sapere. Poi le cose sono andate bene e tutto questo è stato possibile. Ci tenevo a far cambiare idea alle persone che mi avevano giudicato in fretta non solo come calciatore. Valori? Io penso di essere un ragazzo per bene, tranquillo. Cerco di essere nella normalità e appunto per questo quando, con tutto che c’è stato qualcosina e me ne dispiace, hanno cambiato idea su di me come persona proprio non mi andava giù. Mi sono detto ‘devo tornare e se qualcuno ha qualche dubbio, glielo devo togliere. Poi se dovessi prendere un’altra strada devo andare via pulito e senza rimorsi’. È stata una cosa per cui ho lottato. Poi le cose sono cambiate ringraziando Dio"

CARATTERISTICHE - “Sicuramente sono un altro giocatore, ho avuto anche l’opportunità di lavorare con allenatori che mi hanno cambiato sia tatticamente sia mentalmente. Poi è indubbio che più minuti accumuli sul campo, anche in determinate partite come un Lazio-Roma perché è normale le emozioni a volte ti fanno brutti scherzi o ti esaltano. Oggi faccio un ruolo diverso rispetto a sette anni fa, è proprio il lavoro sul campo che mi ha aiutato a crescere. Pioli? Il secondo anno è stato un mio rimpianto, non essere riuscito a fare il massimo come l'anno prima. È stato un peccato per me. Mi ricordo che ne parlammo in ritiro, lui cambiava anche modulo e mi ricordo che mi diceva 'se c’è possibilità fai la mezzala, altrimenti il play'. Dipendeva anche dagli interpreti. Adesso con mister Sarri quel ruolo è diventato più mio perché è un anno e mezzo che ci gioco e in automatico si cresce"

MODELLI - “Ho avuto delle persone, prima di tutto, fantastiche. Ho iniziato con Biglia, Ledesma che tutt’ora sento. Poi è arrivato Leiva. Ho conosciuto tutti esperti di quel ruolo, con caratteristiche diverse. Tutti mi hanno dato una grossa mano, ma più di tutti Leiva. Ci ho giocato più tempo, ho una stima di lui come persona e giocatore enorme. Ci siamo confrontati tanto. Essendo suo compagno di squadra, guardandolo giocare ho visto la sua grandezza. Penso sia stato il mio punto di riferimento più grande”

RUSH FINALE - “Come abbiamo digerito la sconfitta? Io ero allo stadio, partita sicuramente no per il risultato. La squadra l’ho vista bene, è stato un episodio. Giocare contro quel tipo di squadra è sempre complicato, lo sappiamo perché negli ultimi due anni contro di loro abbiamo raccolto poco. Siamo carichi e ci siamo, dobbiamo esserlo per forza perché mancano poche partite. La settimana che viene è fondamentale. Giochiamo due volte a Milano e poi col Sassuolo che nel girone di ritorno sta facendo un grande campionato, siamo nel punto dove dobbiamo dare tutto anche se c’è un po’ di stanchezza  per mille motivi. Ma ci siamo"

PRESENZE - "Se Radu deve temere per il record? Lo spero, ma per quello che ha dato lui per questa maglia mi auguro rimanga li. Lui è stata la mia ancora in tanti momenti. Quando ero fuori ci sentivamo spesso, è stato il mio traino per tutto e lo è ancora oggi".

Pubblicato il 26/4

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