Lazio, il "gioco degli incastri": per Sarri il turn-over non è più tabù

RASSEGNA STAMPA - Ciò che fino a poche settimane fa sembrava impossibile, o quanto meno poco probabile, si è avverato: anche Sarri fa turn-over. Anche lui che, nel periodo in cui stava sulla panchina del Napoli, preferiva puntare su una cerchia ristretta di uomini, massimo 14-15 e, con quelli, affrontare tutte le competizioni. Quest'anno no, anche lui si è convertito al "turnoverismo". E non lo sta facendo "col contagocce", bensì cercando di coinvolgere tutti gli uomini della rosa. Nelle prime nove partite stagionali della Lazio, riporta la rassegna stampa di Radiosei, i calciatori utilizzati dall'allenatore biancoceleste sono stati ben 22. In pratica tutti quelli che ha a disposizione, tranne il terzo portiere Adamonis, il difensore Kamenovic e il centrocampista Bertini. Gli altri sono stati impiegati, anche in maniera abbastanza omogenea. A livello di minutaggio, si passa dai 6 minuti giocati da Maximiano prima della sciagurata espulsione contro il Bologna, agli 804 di Provedel. Per il ruolo di portiere la forbice è abbastanza ampia, ma per il resto c'è una situazione molto più equilibrata.
Romero e Radu sono gli unici due giocatori ad essere stati utilizzati per meno di cento minuti. Dopo Provedel, il più impiegato è stato Immobile (775), poi Marusic (743) e Felipe Anderson (698). Tra i big anche Milinkovic, che finora è stato mandato in campo per 661 minuti, poco meno Romagnoli (638) e Cataldi (607). Luis Alberto ha collezionato 407 minuti sul terreno di gioco. E ancora Patric (635), Zaccagni (592) e Lazzari (494). Tra i nuovi acquisti, dopo Provedel e Romagnoli, c'è Vecino (378), seguito da Mario Gila (201), Casale (146), Marcos Antonio (146) e Cancellieri (126).
"Il problema è trovare l'incastro giusto", aveva spiegato Sarri. Fino a questo momento ci è riuscito grazie al gioco delle coppie e dei terzetti. Al centro della difesa, ad esempio, ha puntato sul tandem Patric-Romagnoli e, quando l'ha cambiato, ha inserito alternativamente Casale e Gila, mantenendo sempre almeno uno dei due titolari. A centrocampo è stato fatto un discorso simile. O Milinkovic o Luis Alberto: con Marcos Antonio è indispensabile avere due interni robusti, ma anche con Cataldi in regia, meglio mettere un equilibratore come Vecino accanto a un interno più propenso alla costruzione della manovra. Sulle fasce Anderson, Zaccagni e Pedro sono titolari intercambiabili. E a loro si è aggiunto Cancellieri, finora più come attaccante esterno che come vice-Immobile. Fin qui il gioco degli incastri è andato abbastanza bene: la Lazio ha "tenuto botta", andando a migliorare il rendimento in campionato (3 punti in più in classifica rispetto allo scorso anno).