Giorgio Sandri sul derby: "Non posso fare il tifo, ormai sono legato ad entrambe le Curve..."

06.04.2013 10:03 di  Manuel Pasquini   vedi letture
Fonte: Alessio Bernardini/Manuel Pasquini-Lalaziosiamonoi.it
Giorgio Sandri sul derby: "Non posso fare il tifo, ormai sono legato ad entrambe le Curve..."
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© foto di Federico Gaetano

Lunedì, come tutti sanno, ci sarà Roma-Lazio, una partita dalle forti emozioni. All'andata vinsero i biancocelesti, ma quel derby sarà ricorcato come quello di Gabriele Sandri. Infatti, in occasione della partita, ricorreva il quinquennale della scomparsa del giovane tifoso laziale, e per omaggialo le due squadre dedicarono la stracittadina a lui. Dopo un girone si torna a parlare di derby e 'Il Romanista' è andato a sentire Giorgio Sandri, papà di Gabriele. Per Sandri senior, Lazio-Roma è una partita speciale: “Il derby è un appuntamento importante che già dalla vigilia crea qualche normale batticuore legato all'attesa”. L'intervista poi si sposta sui tifosi, da sempre al fianco della famiglia Sandri: “Ora posso dire di essere tifoso dei tifosi, perché loro, indistintamente, mi hanno sempre dimostrato in questi anni grande solidarietà, al di là dei colori di appartenenza. Una vicinanza che mi è stata espressa non solo qui a Roma, ma in tutta Italia. Così come dalle tifoserie di tutta Europa. Perfino dall'Australia. Ma essendo Roma la mia città, è chiaro che quello che ho vissuto qui dal 2007 ad oggi ha un valore speciale. Che mi da la forza per continuare a combattere e far sì che quelle piccole frange di violenza, che ancora ci sono, possano esaurirsi quanto prima e una volta per tutte. Il calcio va vissuto come abbiamo visto in questi anni. Con l'esempio che ci è venuto spesso proprio dai ragazzi delle curve. Un mio grande rammarico è di non aver potuto, nell'ultimo derby, andare anche sotto la Sud, insieme a Cristiano e a mio nipote Gabriele, a causa dell'acquazzone che si è scatenato all'improvviso. Ci siamo rimasti molto male, perché volevamo abbracciare tutti. Sono stato rimproverato anche in casa, perché mia nuora, la mamma di Gabriele, è romanista. Così come lo sono i miei consuoceri”. Lunedì ci sarà il ritorno, ma il babbo di Gabbo ancora non sa se andrà allo stadio: “Sono molto combattuto. Un po' perché lo soffro. E poi perché non riesco a vederlo più come un tempo. Come ho detto, sento tutti come una grande famiglia. I ragazzi della Roma ci sono ancora vicini, anche con la Fondazione”. Proprio su una nuova iniziativa della Fondazione Sandri, si sofferma papà Giorgio: “Ce ne è una importante in cantiere, ma al momento, vista anche l'impasse che stanno vivendo le istituzioni, è prematuro parlarne. Di sicuro, avrà un rilievo nazionale, interessando anche i terremotati dell'Emilia Romagna, ma ci sarà modo di tornarci più in là, quando anche la politica avrà risolto i suoi problemi”. Giornata di grandi emozioni per la famiglia Sandri è stata l'11 novembre 2011, quando nell'area di servizio di Badia al Pino è stata posta la stele a ricordo di Gabbo: “Ricordo era un giorno feriale e pensare che tanta gente si mosse da tutte le parti d'Italia, per venire fin li, in un posto in mezzo all'autostrada, fu la testimonianza dell'affetto che ha circondato Gabriele. E oggi è importante che ci sia un posto dove si possa pregare per Gabriele. Su quella stele tra l'altro sono riapparse tutte le sciarpe e i ricordi che erano stati rimossi a suo tempo. E mi preme tornare sui sentimenti di quei ragazzi, che troppo spesso vengono colpevolizzati, quando avrebbero invece bisogno che qualcuno desse loro fiducia”. Una giornata quella che fu resa possibile solo dopo un iter non facile, cominciato con la raccolta delle firme da parte del comitato “Mai più 11 novembre” : “Fu una lunga battaglia. Il mio ringraziamento, in questo momento va anche ad Antonio Manganelli, che ci ha lasciati poco tempo fa. Ho avuto modo di conoscerlo come persona umanamente eccezionale. Fu il primo a riconoscere e ad assumersi tutte le responsabilità di quanto era successo. Da allora ci siamo incontrati diverse volte e devo dire che oggi mi manca, visto che tra noi si era stabilita anche una qualche forma di amicizia. Mi auguro ce ne possano essere altri di capi della Polizia come lui”. La Polizia che anche in altri casi sembra essere mancata ai propri doveri: “Il caso Cucchi è ancora aperto e dai contorni poco definiti, motivo per cui non riesco a farmene un'idea e mi esimo quindi dal pronunciarmi. Quanto alla vicenda Aldovrandi, invece la giudico se possibile ancora più grave di quella capitata a noi. Trovo assolutamente ingiusto e vergognoso che dei poliziotti che si sono macchiati di un delitto così atroce, possano fare rientro in polizia al termine di una pena per altro così poco inflittiva e scaturita da un percorso processuale che io non avrei mai accettato. L'ho detto anche alla mamma Patrizia Moretti, con la quale ho un ottimo rapporto e ci sentiamo spesso. Per non parlare del comportamento, inqualificabile e disgustoso, di un sindacato che si permette di inscenare una manifestazione come quella dei giorni scorsi a Parma, addirittura sotto le finestre dell'ufficio della mamma di Federico. Ricordo lo stesso Coisp non mancò, purtroppo di dire la sua anche quando a suo tempo esponemmo a Roma quegli striscioni in cui si chiedeva giustizia a Gabriele. Striscioni che avevano avuto tra l'altro l'appoggio di senatori, professori universitari, giornalisti ovvero persone che avevano capito bene quale fosse la realtà dei fatti, ben diversa da quella che il Coisp cercavo di travisare”. Giorgio Sandri parla anche della sua esperienza unica che ha vissuto in un derby, tifando prima dalla curva sud e poi da quella nord: "Una cosa unica, credo di essere stato il primo ed unico uomo che possa aver visto il derby da entrambe le curve. Prima ero in sud con la sciarpa della Lazio al collo, poi sono stato accompagnato dagli stessi tifosi romanisti in curva nord e ho finito di vedere  la partita. Ho anche il ricordo della foto con Totti e Rocchi, sono cose belle che trasmettono un grande valore a questo sport". Per finire, il papà di Gabriele si augura un derby bellissimo e corretto:" Non so ancora se andrò allo stadio, è una partita che ovviamente sento molto. Spero di vedere bel derby e che i tifosi diano giusto sfogo alla loro rivalità senza eccedere con episodi spiacevoli". E' difficile non sentire l'ansia che cresce, la stracittadina è anche questo e passa anche per il ricordo di Gabriele Sandri.