ESCLUSIVA - Verna, per il nutrizionista addio in silenzio: "Sono stato sostituito, ma l'ho scoperto per caso..."

C'è un volto nuovo nella truppa di Pioli. No, nessun acquisto a sorpresa, non parliamo del tanto agognato centrale di difesa. Si chiama Saverio Militano, è il neo nutrizionista della Lazio. Diete individuali, calibrate e misurate in base al metabolismo e alla conformazione fisica del soggetto, alla capacità soggettiva di bruciare grassi e calorie: così è improntato il nuovo corso. Ma i più attenti si saranno chiesti: che fine ha fatto il Professor Verna che ormai da otto anni era legato ai colori biancocelesti? Siamo andati a chiederlo direttamente a lui, ed ecco cosa è venuto fuori.
Dopo otto anni il suo rapporto con la Lazio si è interrotto, perché?
“È stata una cosa improvvisa. È successo tutto il 7 luglio, mi presento in Paideia per le consuete visite di idoneità e dopo mezz'ora mi chiama Ivo Pulcini, il direttore sanitario, che mi mette a conoscenza della presenza di una persona mandata da Lotito per fare quello che dovevo fare io. Ci parlo, si presenta, gli dico che nessuno mi aveva detto niente, la situazione era piuttosto imbarazzante. Chiamo Lotito verso le 14.30, come al solito alle prese con dieci telefonate. Mi dice che un mese fa ne aveva parlato con Bianchini e che poi si era dimenticato di dirmelo visto che è sempre indaffarato. Non capisco perché lo abbia detto a Bianchini, al massimo poteva dirlo a Pulcini o – meglio ancora – direttamente a me. Il padrone può fare quello che vuole, ci mancherebbe, l'importante è comunicare le cose. Poi nel frattempo è venuto fuori che Militano è diplomato all'ISEF e ha solo il titolo di preparatore atletico. Mi lascia un pochino perplesso questo fatto, ho dei dubbi sulle sue competenze; far mangiare di meno le persone non è difficile, mi chiedo però come possa interagire nel campo di problemi alimentari. Un preparatore atletico non è un medico. Comunque, il pomeriggio passo a Formello a salutare i ragazzi che sapevano già tutto e scopro che Militano aveva già ordinato gli integratori e aveva già incontrato l'allenatore. Tra l'altro non vedo come lui possa prescrivere integratori e quant'altro, ma qui le licenze sono una cosa strana. Ad esempio l'osteopata non è una professione riconosciuta in Italia, può agire soltanto su direttiva del medico. Ripeto, magari è bravissimo non voglio discutere la persona, ma la modalità mi ha lasciato perplesso, considerando che negli ultimi anni c'è sempe stata una sorta di ostruzionismo nei miei confronti”.
Ci spieghi meglio.
“Ad esempio non mi hanno mai permesso di andare in ritiro, che è uno dei momenti nutrizionali più importanti. Mi dicevano sempre di mandare semplicemente la dieta, adducendo come motivazione che eravamo troppi. Nel momento in cui i giocatori vedevano che io non andavo in ritiro, che non li seguivo assiduamente perché intervenivano sempre Bianchini e Salvatori, facevano come gli pareva. A me di fatto è stato impedito di lavorare come si deve. Due anni fa mandai una lettera al presidente, al direttore sportivo, al direttore sanitario e via dicendo. Volevo fare un programmazione a lunga scadenza, mi hanno preso per stupido”.
Invece Militano era ad Auronzo di Cadore ed è adesso in Germania.
“Sì, adesso le cose sembrano cambiate”.
Lei conosceva già questa persona?
“No, ma non vuol dire nulla. Questo nutrizionista ha fatto dimagrire Lotito, il presidente si è invaghito di lui. É dimagrito 23 kg per cui tanto di cappello. Mi pare che Militano lavorasse per la Reggina, il presidente del club calabrese lo ha consigliato a Lotito. E lui durante questi mesi era al settimo cielo perché stava dimagrendo. Io gli davo consigli identici, con la differenza che non li seguiva. La difficoltà è convincere la gente a cambiare tipo di alimentazione, evidentemente lui ha incontrato questa persona ed era nello stato d'animo adatto per ascoltarlo. A me non mi pagava, quando veniva non mi ascoltava, tanto poteva tornare quando voleva”.
Le veniva impedito di andare in ritiro su indicazione di qualcuno?
“Non lo so, ma ripeto: c'è sempre stata una sorta di ostruzionismo. Ogni volta che preparavo lo schema nutrizionale per il sabato, la domenica – prima delle partite - mi dicevano che i giocatori erano abituati diversamente, e puntualmente Bianchini e Salvatori lo cambiavano. Non so forse hanno pensato che questo Militano potesse fargli meno ombra rispetto a me. Bene o male, un Professore universitario con quarant'anni di carriera alle spalle, un po' di ombra la fa. Anche se poi io sono uno che cerca di ricoprire il suo ruolo senza dare fastdio agli altri, sono sempre molto disponibile con tutti. Ricordo che una volta intervenni a Radiosei, il giorno dopo Bianchini e Salvatori mi chiamarano e mi dissero che non potevo partecipare a certe trasmissioni perché avevo un contratto con la Lazio. Peccato che non avevo nessun contratto, io non venivo pagato. Invece credo che questo ragazzo venga pagato”.
Ma è giusto chiamare nutrizionista una persona che non è laureata in Medicina né in Biologia?
“Secondo me no, non credo che uno si possa definire nutrizionista, lui è diplomato all'ISEF. Su questo viglierò, perché se si appropria di titoli che non possiede non guarderò in faccia nessuno”.
Torniamo a quel fatidico 7 luglio.
“Il vero problema della Lazio è la disorganizzazione. Quello che dà fastidio è che dieci giorni prima di questa data avevo scritto una mail a Tare e per sicurezza l'avevo mandata anche a Ivo Pulcini. Chiesi al ds di fissarmi un appuntamento con il nuovo mister per programmare il tutto: nemmeno mi ha risposto. Non solo, tre giorni prima avevo chiamato Calveri per chiedergli la mail di Pioli, mi disse che non sapeva se poteva darmela perché ancora non aveva sciolto il contratto con il Bologna. Ma non capisco cosa centrasse, gli avrei mandato una semplice mail”.
Quali sono le reali novità introdotte da Militano?
“Ognuno segue le regole che preferisce, non sono al corrente di quello che fa. Dico solo che quando io proponevo uno schema nutrizionale non veniva mai rispettato, puntalmente veniva cambiato. Il rammarico è legato al modo in cui tutto è avvenuto, non c'è nulla di strano nel provare un nuovo corso. Ma così non si fa, anche perché secondo me sia Bianchini che Salvatori lo sapevano”.
Prima ha detto che Lotito non la pagava...
“C'è sempre stato un rapporto amichevole. Ho cominciato a lavorare con la Lazio grazie a Dino Petrucci, nel 2006. Pian piano ho cominciato sempre più assiduamente a fare schemi nutrizionali, d'accordo con l'allenatore di turno. A un certo punto alcuni giocatori hanno cominciato a lamentarsi del fatto che non li seguissi anche a casa, ma l'unico momento in cui potevo incidere davvero era durante il ritiro, prima e dopo la partita. Col senno di poi due anni fa avrei dovuto lasciar perdere. Mi ha "fregato" la lazialità, a me non mi interessa il denaro, avrei solo voluto svolgere il mio lavoro in maniera adeguata”.
E adesso come andrà a finire questa vicenda?
“Ho mandato una mail a Lotito in cui mi sono detto molto rammaricato di questa situazione, così non si può andare avanti. Sarebbe quantomeno molto gradito e signorile se mi richiamasse e si dicesse dispiaciuto per quanto successo. Ma è difficile, credo sia convinto di aver fatto bene. Lui al telefono mi aveva detto che avrei dovuto fare il supervisore, ma non è possibile fare una collaborazione perché facciamo la stessa cosa. Pensavo che ci fosse un rapporto di stima reciproca, avrei preferito saperlo prima ma in queste condizioni non si può interagire. Poi se Lotito vuole richiamarami o offrirmi un'altra soluzione bene, altrimenti amen. Un conto è che si lavori di gruppo, un conto lavorare con una persona che non so chi sia e non ha i titoli per seguire delle mie direttive mediche. Se fosse un dietista potrei dargli delle impostazioni mediche, ma così lavora per conto suo”.
Nota a margine, pare che Keita sia riuscito a fare a meno delle patatine...
“Io a suo tempo riuscii a far smetter di far bere Coca Cola a Ledesma (ride, ndr)”.
Cosa ne pensa, invece, della dieta di Lotito?
“Ho visto delle foto di Lotito ed è 'sciupatino'. È vero che è un momento un po' caotico per la storia di Tavecchio e non solo, ma è anche vero che quando si dimagrisce così tanto è facile avere un rebound metabolico importante. Quando si mangiano solo proteine è necessario anche compensare”.
Parliamo un attimo di Lazio, lei segue sempre in maniera assidua il club capitolino...
“Se tutto dovesse andare secondo i piani e la Lazio riuscisse a prendere anche Vlaar, la squadra sarebbe molto forte”.
Mi pare di capire che ha le idee chiare sul giocatore da affiancare a De Vrij...
“Assolutamente sì, era lui il cardine della difesa dell'Olanda, più di De Vrij. Che è bravo, ha 22 anni, può crescere moltissimo. Ma il Biava della situazione era Vlaar”.
Come vede la Lazio in vista della prossima stagione?
“Il pronostico è legato all'acquisizione del centrale, bisognerà vedere se giocheremo con Vlaar o con Ciani. Voglio bene a Michaël , ma la grinta, la velocità e la qualità di Vlaar è un'altra cosa. Ciani è una montagna, macchinoso nei movimenti, Vlaar è molto più cattivo, 'ignorante' come direbbero Piscedda e Oddi. Poi in avanti bisognerà vedere cosa faranno Klose e Djordjevic. Miro ormai ha raggiunto il record di gol al Mondiale e con la Nazionale, quindi potrà pensare al club. Naturalmente non farà 36 partite, ma 15-20 le può fare tranquillamente”.
Chiudiamo quest'intervista con un consiglio utile per i lettori de Lalaziosiamonoi.it: come bisogna alimentarsi in estate?
“Inevitabile la solita frutta e verdura propugnata da tutti. Durante l'estate bisogna evitare cibi che necessitano di una lunga digestione, come carne, pesce, formaggi e così via. Sono cibi che io chiamo “caldi” perché danno una sensazione di pienezza e sono particolarmente calorici. La pasta sarebbe meglio mangiarla solo una volto al giorno, ma indipendentemente dal fatto di essere grassi o magri, la frutta e la verdura danno tutto il nutrimento necessario e fanno sentire leggeri. Al mattino consiglio un frullato composto da tre arance spremute, una mela, una pera e un kiwi, frullati insieme. E poi dopo, tanto per masticare, due o tre fette di ananas. Sembra difficile mandarlo giù, ma poco dopo ci si sente leggeri e si arriva sino all'ora di pranzo senza problemi. Poi si può mangiare una cosa leggera come pomodori, un'insalata e un po' di pesce”.