Galeazzi: "Se facciamo il miracolo mi butto nel Fontanone"
Laziale perché «da piccolo papà me portava a vede’ la Lazio», due fiji romanisti «avvelenati fin da bambini dallo zio che li portava a vede’la Roma quando io ero a fa’ le partite fori», Giampiero Galeazzi voga tranquillo verso i 65 anni ed ha ormai perso il conto dei derby.
«Io allo stadio? Può darsi, ma niente riti particolari. Quando per 40 anni stai sul campo… Però me dispiace perché sembra che l’aquila non voli, vero? La terranno lì legata…».
Da ricercatore Doxa, a canottiere e giornalista, in radio poi quasi per caso in tv. Di quale derby avrebbe voluto fare la telecronaca e quale cancellare?
«Forse l’ultimo col gol di Di Canio. Purtroppo i derby persi, invece, li ho visti tutti, con Da Costa…».
Ultima giornata di campionato, la Lazio sta per vincere lo scudetto: mollerebbe ancora il Foro Italico?
«Quasi me dimenticavo. È il 2000 agli Internazionali de Roma c’è la finale tutta spagnola. De là c’è Perugia-Juve, il diluvio, Collina che fa gioca’ lo stesso. La Lazio è in casa e grazie al gol de Calori siamo virtualmente campioni. Io abbandono la diretta e me fiondo all’Olimpico. L’ultimo game va muto, allo stadio venne fori un servizio storico».
Anche quello ha contribuito a fare di lei un’istituzione della tv.
«Più che un’istituzione un fusibbile. Molte imprese sportive italiane sono passate in tv con la mia voce».
E a Domenica si scoprì show man.
«Fu Mara Venier a chiedermelo. Era un modo di migliorarmi».
Ma ora quanto pesa Galeazzi?
«150 chili. Il mio top personal training. So’ dimagrito, non si vede?».
A proposito di top, è vero che la Lazio in vetta fa paura?
«Dà fastidio. È simpatica ma in giro se vede le facce di chi pensa: “Quand’è che toje er disturbo?”».
Domenica a rischio-magheggi?
«Noo, ’a Roma giocherà come ’na finale de Coppa Campioni; a ’a Lazio invece je bbasta de pareggia’».
Quindi superiorità totale…
«Ehh ma de solito quando parti favorito soffri de ppiù».
Totti non ci sarà.
«Totti è il più forte italiano dopo Baggio, inutile che c’è stamo a inventa’ Der Piero, non stamo a gioca’ co’ giornalini. In una partita secca la differenza la fa la squadra ».
Più forte questa Lazio o quella dell’ultimo scudetto?
«Per ora i numeri dicono questa peròòò… questo è er gruppo dell’anno scorso più Hernanes. ’A Lazio unn’ha mai staccato ’a spina, da quando s’è ripresa e salvata».
L’alchimia quando è nata?
«Quando Reja ha chiamato a Norcia lo strizzacervelli: “Qui bisogna fa’un gruppo pe salvassi”. Reja non è Mourinho, ma grande professionista. Se Lotito non avesse fatto er cazzone con Ledesma e Pandev…».
Se la Lazio vincesse lo scudetto rifarebbe il numero che ha fatto con Maradona al San Paolo?
«Fu grande, Diego. il Napoli sta pe’ vince’ lo scudetto, prima della fine me fo chiude dal custode dentro gli spogliatoi. La genialata fu far fare a lui le interviste. Per lo scudetto della Lazio eccome se lo rifarei, me farei pure un tuffo ner fontanone».