Il rispetto di Klose: "Muller rimarrà il numero uno... Non devo dimostrare nulla"

“Segna solo contro il Liechtenstein”. Hoeness boccia Miroslav Klose, il presidente del Bayern Monaco sminuisce lo straordinario bottino dell’attaccante biancoceleste: 125 presenze e 65 reti con la maglia della Germania. Ultima in ordine cronologico venerdì sera, in quel di Dublino contro l’Irlanda, una delle perle del sestetto di reti che ha fatto infuriare il Trap. Incurante delle polemiche, glaciale, cinismo, spietato. Questo è Miro, un professionista. Ha siglato una rete importante, in un 2012 contrassegnato da qualche difficoltà realizzativa con la selezione del suo Paese (solo un gol prima di venerdì nell’anno solare). “E’ stato bello contribuire con una rete alla vittoria della Germania nella serata della mia presenza numero 125 in Nazionale”, queste le sue dichiarazioni riportate sul sito della Federcalcio tedesca Un gol di “terza categoria”, ipse dixit, ma ciò che conta è che la sfera è entrata in rete, unico obiettivo: “Io tengo la bocca chiusa e lascio parlare – riporta la Gazzetta dello Sport - Il mio rendimento va giudicato dopo ogni partita, penso di non dover dimostrare nulla”. Vivere per il gol, proprio come Gerd Muller, posto come rivale dai media nell’inseguimento del famoso record dei 68 gol, il primato di tutti i tempi. Hoeness non concepisce un paragone tra l’ex compagno e Klose, forse non ha digerito la partenza low cost di Miro dal suo Bayern. Rispetto, uno dei capisaldi di un giocatore professionista, nucleotide insostituibile del suo dna. Una sfida che non sta in piedi, inutile, contro tradizione, con un dei miti del calcio tedesco, forse il più grande di sempre. E Miro risponde con grande stile, ai giornalisti, incalzato sulla questione del record, provocato con il tranello del chi è più forte: “Lo ripeto, non mi sognerò mai di accostarmi al Bomber. Gliel’ho anche detto di persona: tu rimarrai il numero uno, indipendentemente dalla statistiche”. Lezioni di rispetto.