Storie di Sponsor e di Maglie, la Lazio da "Tonini" a "INA Assitalia"...

Storie di sponsor sulle maglie, storie di Lazio, di gioie e dolori. Non un semplice slogan o pubblicità, ma una vera e propria rievocazione di ricordi legati a precisi anni calcistici, a squadre con relativi idoli incontrastati della tifoseria. L'ultima volta con una scritta "ingombrante" sul petto è stata nel 2006-2007, poi il regno incontrastato del bianco e del celeste. Come rivelato pochi giorni fa in esclusiva ai nostri microfoni dal Responsabile Marketing della S.S. Lazio, Marco Canigiani, presto potrebbe esserci una svolta: "Ci sono un paio di opzioni in ballo e delle trattative in corso. La Lazio ha intenzione di chiudere questa questione entro l'attuale stagione sportiva". Un nuovo sponsor quindi potrebbe tornare a caratterizzare le divise capitoline e conseguentemente a rimpinguare le casse societarie, un quid in più che potrebbe contribuire in modo sostanzioso all'opera di rafforzamento della rosa.
DA "TONINI" A "INA ASSITALIA" - In principio fu "Tonini". Stagione calcistica 1981-1982 e per la prima volta uno sponsor fa la sua apparizione sulle maglie della Lazio. Per circa 200 milioni di lire, cifra che adesso potrebbe sembrare irrisoria ma che all'epoca rappresentava un bel gruzzoletto soprattutto per una squadra militante in serie B, l'azienda torinese dei grissini si stampa sul petto della prima squadra della capitale. E' soltanto l'inizio di un processo storico, calcio e business cominciano a camminare di pari passo. Dodici mesi e la Lazio cambia: è la volta di "Seleco", produttrice italiana di elettrodomestici. Un nome legato ad una delle divise più belle della storia biancoceleste, quella della cosiddetta "maglia-bandiera" sulla quale spicca un'aquila stilizzata che dal petto arriva fino alla schiena. Nel 1984 invece, sotto la guida del Presidente Giorgio Chinaglia, si passa per due anni a "Castor". Come si è già scritto: storie di sponsor sulle maglie, storie di Lazio, di gioie e dolori. Pensi alla scritta "Cassa di Risparmio di Roma" e la mente torna alla stagione dei meno nove e vola a quel 21 giugno 1987, quando a pochi minuti dal termine, sotto gli occhi di un Olimpico stracolmo, Giuliano Fiorini sigla il gol vittoria contro il Lanerossi Vicenza. Una corsa ed uno sponsor che hanno il sapore di impresa e liberazione. Ecco che allora "Banca di Roma" sarà per sempre legata alle reti e al caschetto biondo di Beppe Signori, mentre non verranno risparmiate critiche cromatiche a "Del Monte" nonostante il trionfo in Coppa delle Coppe nel 1999. Scrivi "Cirio" e leggi anni d'oro Cragnottiani con Nesta, Veron e Nedved sugli scudi tanto per citar qualcuno. Attesa infinita causa pioggia di Perugia, secondo Scudetto e avvicendamento con il colosso "Siemens", associato al flop Mendieta ma anche all'arrivo sulla panchina biancoceleste di Roberto Mancini, vincitore poi della Coppa Italia 2003-2004 con il marchio "Parmacotto". Infine dal 2005 al 2007 "INA Assitalia" time con i gol di capitan Rocchi, ultimo sponsor prima degli anni senza partnership. Dopo le parole del Responsabile Marketing, Marco Canigiani, il vento sembra poter cambiare nuovamente. Presto le storie degli sponsor sulle maglie potrebbero (ri)diventare storie di Lazio. I tifosi sperano raccontino di tante gioie e zero dolori...