Mercato Lazio | La strategia dei colpi a salve. Ma a Formello...

03.02.2024 07:20 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Mercato Lazio | La strategia dei colpi a salve. Ma a Formello...

L'attesa del botto finale che si esaurisce nell'atto stesso del countdown. “E anche questa finestra di mercato ce la siamo levata dalle palle..." avrebbe sentenziato così il celebre Garrone in uno dei suoi esilaranti film. Un peso o un ostacolo. Una salita alta da scalare spesso giudicata troppo ripida e rischiosa a metà campionato. Il mercato di gennaio detto di riparazione è storicamente indigesto a Lotito. Lo è stato per anni nella gestione Tare e anche nell'era Fabiani non ha modificato granché le sue canoniche vesti.

Eppure forte è stata la pressione mediatica e l'eco dei colpi altrui (tutta la Serie A ha depositato operazioni), "La Lazio resta coerente a sé stessa..." . Questa è l'ottica del club ribadita e ripetuta da Angelo Mariano Fabiani. Il Direttore biancoceleste resta fermamente convinto che la squadra costruita in estate sia un’ottima squadra. Da Rovella a Pellegrini passando per Isaksen e Castellanos, senza omettere Kamada, secondo il club sono il volano giusto per spingere la Lazio fra le grandi di questo campionato.

"Sono una persona coerente. L'ho dichiarato alla squadra e lo ripeto a voi - disse qualche giorno fa ai quotidiani- La Lazio non va stravolta. Il mercato non dorme mai... Ci può stare solo un giovane di qualità". È stato un duro e lento cammino, fitto di sondaggi e capillari valutazioni. Championship e Premier hanno attirato per settimane l'attenzione laziale. Il muro alzato da Sunderland e Norwich non ha fatto desistere il direttore Fabiani. L'attenzione oltremanica non si è spenta minimamente, nemmeno a ridosso del gong. Per questo un innesto il diesse laziale lo aveva cercato da quelle parti, anche se la trattativa si era sviluppata in Turchia. Si trattava di Ryan Kent, ala sinistra del Fenerbahce. Cresciuto nel settore giovanile del Liverpool, in cui era considerato una vera e propria promessa del futuro. Un acquisto last minute. Una pedina da spendere nello scacchiere, che aveva destato più dubbi che certezze fra la gente laziale. Un acquisto che forse avrebbe contribuito ad attutire i forti malumori di piazza e rinforzato almeno in numerosità un reparto oggettivamente balbettante. Una scelta comunque marginale, di contorno, che poco o nulla avrebbe cambiato della strategia "non interventista" della Lazio. Perché i giovani come Clarke e Rowe erano obiettivi veri, per i quali anticipare un investimento, mentre Kent la classica occasione delle ultime ore. Un colpo dell'ultimo minuto, che però come spesso accade alla Lazio nell'era Lotito, si è inceppato proprio in canna. Una beffa finale che fa trasbordare la critica e infuocare gli animi. Perché con gli introiti Champions e le difficoltà offensive palesi ormai da tempo era lecito aspettarsi un intervento deciso sul mercato.

Pedro e Immobile soffrono per infortuni e per l’avanzare inesorabile dell’età, su Felipe Anderson grava un futuro ancora da scrivere, diviso tra la voglia di continuare a Roma e la tentazione juventina. Zaccagni non sta dando seguito a quanto fatto l’anno scorso, complici anche diversi problemi fisici, Isaksen e Castellanos sono ancora in una fase di rodaggio. La piazza s’aspettava altro dalla Lazio: un giocatore che potesse aiutare Sarri e la squadra nella scalata al quarto posto e nei difficili impegni contro Juventus e Bayern Monaco in Coppa Italia e Champions. Non solo un acquisto “vero”, ma anche l’idea che la società avesse un progetto chiaro, idea venuta meno quando s’è passati dal trattare giovani prospetti al corteggiare un 28enne bizzoso e con una carriera non certo di altissimo livello. 
E a poco importa che sia stato il calciatore a far saltare il trasferimento. A poco serve la realtà dei fatti ricostruita in serata sul nostro portale, che narra di un giocatore totalmente inaffidabile. I laziali sono arrabbiati e insoddisfatti. Dal mercato si aspettavano un segnale e dalla squadra ora pretendono il massimo senza più alibi. 
La società ha scelto di andare avanti per la propria strada, nella difesa a spada tratta del gruppo allestito in estate. Preservare prima di rimpolpare, questo è stato il mantra della dirigenza in questa sessione di mercato. Numerose infatti sono state le ‘avances’ mosse nei confronti della rosa laziale. Le più pesanti, quelle della Fiorentina. La viola ha sferrato l'attacco frontale offrendo 25 milioni per il cartellino di Zaccagni. Al club toscano ha fatto eco l’interesse del Napoli, ma la Lazio ha detto: “No”. Pochi giorni fa invece è stata la Juventus a bussare due volte a Formello. Sul taccuino di Giuntoli sono finiti i nomi di Vecino e Kamada. Ma anche stavolta il diesse Fabiani ha tenuto chiusa la porta. Infine sono fioccate offerte e interessamenti dalla Spagna per Gila e dal Galatasaray per Luca Pellegrini. Un tam tam di possibili trattative, mai entrate nel vivo, e nemmeno mai considerate.

“Il nostro progetto tecnico, tracciato ad inizio stagione, va avanti, con coerenza e fiducia...” Un monito ripetuto con determinazione sia dentro che fuori i confini di Formello dal diesse. La creatura plasmata a inizio stagione resta fedele all’idea che della Lazio si deve avere di qui in avanti. Stop ad acquisti che appesantiscono il bilancio, con stipendi esosi e poco ammortizzabili. L’operazione di crescita deve proseguire, ma andando di pari passo con lo svecchiamento della rosa. Un binario da cui il club oggi non vuole assolutamente più scostarsi, rimandando però gli investimenti all’estate. 

I tanti impegni: la Champions contro il Bayern, la semifinale di Coppa Italia con la Juventus e la scalata alla classifica. Il futuro è adesso e riparte da quello che la Lazio di Sarri è chiamata a costruire.

Pubblicato il 2/2 alle 07.45