Duka (pres. Federcalcio albanese): “Reja qui grazie a Tare. Panucci scorretto”

Un filo diretto collega Italia e Albania. Separate dal Mare Adriatico, vicine sotto tanti aspetti. Tra questi c'è il calcio, per il quale vanno matti anche sulle rive balcaniche d'Europa. Un calcio passionale ma qualitativamente inferiore, che ha raggiunto il proprio apice con la qualificazione della nazionale a Euro 2016: miracolo sportivo firmato da un italiano, Gianni De Biasi. E sono proprio gli allenatori tricolore quelli sui quali la Federcalcio albanese sta facendo affidamento negli ultimi anni, più precisamente dal 2002. Un'idea nata dall'attuale presidente della FSHF, Armand Duka, che inaugurò “l'esperimento” - riuscito - con Beppe Dossena, portandolo avanti fino a oggi, fino all'ex Lazio Edy Reja. Il legame tra i biancocelesti e l'Albania è assodato e dovuto al ds Igli Tare, punto di riferimento in patria (e non solo): “I tecnici italiani sono i migliori” - le parole di Duka riportate da Radiosei - “Reja all'inizio era un po' perplesso, allora Igli (Tare, ndr) l'ha chiamato e l'ha convinto a diventare ct dell'Albania. Edy è un allenatore di grande esperienza e un uomo saggio, di mediazione. Ha riportato il sorriso nella squadra e c'è un clima finalmente costruttivo”. Eh sì, perché il suo predecessore - l'ex Roma Christian Panucci - ha rappresentato la classica eccezione alla regola dell'idillio tra la Federazione e gli allenatori italiani: “Una scelta sbagliata, ha distrutto la squadra. È un uomo di conflitto: non potrà mai fare l'allenatore. Dopo ogni partita c'erano tensioni con la stampa, creava spaccature nella squadra. Non pensa al calcio, ma solo ai soldi. Quando gli ho comunicato l'esonero mi ha detto subito che avrebbe preteso fino all'ultimo centesimo, mi ha chiesto anche i premi partita di gare giocate sotto la guida di Reja. Non è una questione economica, ma di correttezza etica”.
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