Lazio, il Flaminio non è solo un sogno: ora tocca a Lotito...

L'incontro tra Claudio Lotito e Roberto Gualtieri di qualche giorno fa ha aperto scenari molto interessanti, la Lazio al Flaminio oggi non è un sogno irrealizzabile. Il sindaco di Roma, come riporta La Gazzetta Dello Sport, ha dato massima disponibilità all'idea, dopo che in precedenza già la Raggi a fine mandato aveva aperto a questa possibilità. Per dare il via ai colloqui veri e propri, però, serve un piano, serve un progetto che possa convincere a dare l'ok definitivo. La strada è lunga e difficile, ma non impossibile e questo rappresenta già un passo avanti rispetto alla situazione di qualche tempo fa. Oggi il Flaminio è in uno stato di abbandono totale, va riqualificato e questo permetterebbe a Lotito di evitare di costruire da 0, ma di partire da una base importante, sulla quale bisogna lavorare però con molta accuratezza. Oltre ai vincoli architettonici classici, infatti, vanno considerati anche quelli archeologici considerando che il Flaminio è costruito sopra una necropoli del primo secolo avanti Cristo.
I PROGETTI PRECEDENTI - Un progetto, a dire il vero, esiste già ovvero quello realizzato per l’Olimpiade di Roma 2024 e che prevede una spesa da 45 milioni di euro. Questo, se approvato, può essere usato da Lotito come modello da emulare per ricostruire il Flaminio dei suoi sogni con piscine, ristoranti e centri commerciali, creando una città sportiva al suo interno. Anche i Friedkin, al momento dell'acquisizione della Roma, avevano pensato al Flaminio e, tramite l'architetto Schiavone, avevano elaborato un progetto che avrebbe portato lo Stadio a una capienza di 48.000 spettatori. L'idea attuale, però, sarebbe quella di non snaturare eccessivamente la costruzionde della famiglia Nervi e questo impedirebbe una così ampia capienza. Ora tocca alla Lazio, lo Stadio è il sogno di Lotito e dei tifosi, questo in particolar modo rievoca sentimenti di anni passati ma non dimenticati. Il presidente biancoceleste avrà il compito di presentare il progetto giusto per rendere un posto destinato a sparire, in un luogo di ritrovo, passione e tifo.