Nancy Dell'Olio: "Eriksson? Un bambino geloso in cerca di attenzioni. Quella volta a Wembley..."

Nancy Dell'Olio, avvocato e attuale Ambasciatore della Regione Puglia, torna sul fidanzamento con Sven Goran Eriksson...
13.10.2020 15:00 di  Antoniomaria Pietoso  Twitter:    vedi letture
Fonte: Antoniomaria Pietoso - Lalaziosiamonoi.it
Nancy Dell'Olio: "Eriksson? Un bambino geloso in cerca di attenzioni. Quella volta a Wembley..."
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RASSEGNA STAMPA - Sembra ieri che Nancy Dell'Olio si trovava in tribuna all'Olimpico ad applaudire la Lazio del suo Sven Goran Eriksson. La bella ex fidanzata dello svedese oggi è tormata a lavorare dietro le quinde ed è collaboratrice di Michele Emiliano per la Regione Puglia che l'ha nominata Ambasciarice. Il gossip del passato è alle spalle, ma l'ha fatta partecipare alle versioni inglesi di "Ballando con le Stelle" e del "Grande Fratello Vip". Oggi è tutta lavoro, ma non dimentica il passato con l'ex tecnico biancoceleste: «L'Inghilterra è patria del giornalismo quanto del pettegolezzo. Ero la donna dell'ex allenatore della Lazio e poi della Nazionale inglese: terza carica dello Stato, dopo la regina e il premier. Vivevamo con 20-30 giornalisti accampati davanti alla nostra casa di Londra, uscivo soltanto scortata con autista». Oggi è single e, sulle pagine de La Gazzetta del Mezzogiorno, non risparmia qualche staffilata al suo ex, accusato dai tabloid britannici di tradimento: «Però più che un fedifrago famelico Eriksson con me è stato un bambino geloso in cerca di attenzioni. La inclinazione che ho di affermare la mia personalità, la presenza, lo ha mandato in tilt scatenando la ri valsa da perdente traditore. Perciò perdonai quelle due scappatelle. Non lo ripudiai, non confermai niente e parlai soltanto a posteriori, alla BBC e nell'auto biografia My beautiful game.Gli inglesi lo capirono, alla vigilia del campionato Eriksson rischiava il licenziamento perché nel mondo anglosassone mentire è l'unico divieto. Se la gente mi amava? Quando entrammo insieme nello stadio di Wembley, 54.000 persone si alzarono sugli spalti gridando in coro il mio nome. Mi venne da piangere».