“Di padre in figlio” - La voce dei protagonisti, Delio Rossi: "Non c'è futuro senza rispetto per il passato". Negro: "La Lazio è questo!" - FOTO

Cresce l’attesa per l’evento di “Padre in Figlio” che vedrà in una sola notte gran parte della storia biancoceleste calcare il prato verde dell’Olimpico. Fuori l’Hotel Donna Laura, sede del raduno degli ex biancocelesti, sono intervenuti i protagonisti di questa sera, interviste poi proseguite sul prato dell'Olimpico
AGGIORNAMENTO ORE 23.10 - Finisce l'evento Di Padre in Figlio, il pubblico inizia a lasciare gli spalti dopo una festa indimenticabile per il popolo biancoceleste. Anche Ernesto Calisti si allontana dall'Olimpico, fermato dai microfoni di Radiosei, ha commentato la serata appena conclusa:"Stadio meraviglioso, pubblico meraviglioso. Ma non lo devo dire io, questa è una caratteristica del tifoso biancoceleste: molti spesso lo criticano, ma è una tifoseria fantastica. Tanti ospiti, in più il popolo biancoceleste, capace di questo tipo di partecipazione: è stata una bellissima serata!"
AGGIORNAMENTO ORE 22.45 - Concluso il triangolare, a parlare è ancora Pino Wilson, altro organizzatore dell’evento, che ha voluto ringraziare tutti i partecipanti a questa serata storica per i colori biancocelesti: “Credo che la gente sia ancora tutta sugli spalti per manifestare il grande senso di appartenenza a questi colori. Sono davvero colpito da tanta passione. Siamo felici se questa gente è felice. Vorrei ringraziare tutti i calciatori che hanno risposto al nostro invito. Non c’è stato uno che non sia stato felice di partecipare”. In chiusura anche il saluto e il ringraziamento di Bruno Giordano: “A distanza di tantissimi anni è una serata da ricordare ai nostri figli e nipoti. Un pubblico così non si vedeva da tempo. Loro sono stati i protagonisti, noi in mezzo al campo così così. Questa una volta era la normalità. Questa è una sensazione bellissima che hanno ereditato loro”.
AGGIORNAMENTO ORE 22.45 - "E' andata bene! Stavo con Couto, non potevo che essere tranquillo!", esordisce così Paolo Negro, intercettato dai microfoni di Radiosei dopo il triangolare. L'ex difensore, stasera tra le fila della Lazio scudettata del 2000, ha commentato la portata dell'evento: "Questo bagno di Lazialità ci voleva, come serviva far capire a qualcuno cosa sia la Lazio. Se ha visto, ha capito! In forma? Cerco di mantenere la condizione fisica. Ricordo con piacere la finale di Supercoppa europea col Manchester United. Eravamo una squadra veramente forte, abbiamo dimostrato quegli anni tutto il nostro valore
AGGIORNAMENTO ORE 22:40 - E' una bandiera dell'Udinese, ma in quella Lazio del 2000 c'era anche Giampiero Pinzi, cresciuto nel settore giovanile e tifoso biancoceleste dalla nascita: "Quello Scudetto l'ho vissuto più da tifoso che da giocatore, era un sogno a occhi aperti, sono cose che non si dimenticheranno mai. E' stata la mia fortuna imparare da grandi campioni, io alla fine ho fatto una grande carriera all'Udinese".
AGGIORNAMENO ORE 22:35- È il turno di Giancarlo Oddi, uno degli organizzatori dell’evento e Campione d’Italia con la Lazio del ’74: “È una cosa meravigliosa, siamo veramente orgogliosi. Una volta era un altro calcio, dove si marcava ad uomo ora a zona. Se copiavamo l’Olanda? Mi sa che era l’Olanda che copiava la Lazio. Noi giocavamo così e basta. Maestrelli era un grandissimo allenatore ma lo è diventato perché prima era un grande uomo. Ci siamo emozionati stasera, la canzone non si è sentita tanto bene ma era bellissima. Quello del meno 9 poi è stato un altro scudetto. Ma sono state tutte grandissime squadre che hanno dato soddisfazioni bellissime. Lenzini? Lo chiamavamo papà Lenzini, era una persona molto umana ed eccezionale. Tirava i rigori a Felice, era proprio un altro calcio. Non ci aspettavamo tutta questa gente, forse poco più della metà. È stata una cosa eccezionale. Il tifoso laziale quando sente amore si presenta!”
AGGIORNAMENO ORE 22:25 - "Serata meravigliosa! Ci sono tante componenti che ricostruiscono la storia della Lazio, le due scudettate, quelli del -9, ma soprattutto il popolo biancoceleste. E poi è bello rivedere gli amici, qualcuno con qualche capello bianco, alcuni con qualche capello in meno. Tutti presenti in questa serata strepitosa" dichiara Angelo Gregucci sulle frequenze di Radiosei. Poco dopo, anche Mimmo Caso riprende la parola commentando questo clima elettrizzante: "Ci stiamo divertendo! La serata è magnifica, già partecipare è una cosa emozionante. Lazialità in una parola? Fede"
AGGIORNAMENTO ORE 22:20 - Tra i protagonisti della corsa in massima serie, obiettivo raggiunto nel '89, Raimondo Marino è intervenuto ai microfoni di Radiosei : "Mi sentivo importante in questa città, era fondamentale portare la Lazio in serie A. Appena mi chiamò questo club, dissi subito di sì!". La cessione a promozione ottenuta, portandosi dietro qualche strascico di polemica: "Io sottovalutato? Ho sempre lavorato per i miei compagni e per lo spogliatoio, senza lasciarmi mai mettere i piedi in testa, provando sempre ad aiutare i più deboli, contro i quali le persone spesso si scagliano, usandoli come capri espiatori". Poi, la dichiarazione: "Voglio un mondo di bene ai tifosi della Lazio!"
AGGIORNAMENTO ORE 22:15 - E' il turno dell'ex centrocampista Stefano Fiore: "E' una bellissima serata che evoca grandi ricordi, tanta gente come nei trionfi in Coppa Italia. Siamo bravissimi a farci male da soli, parliamo troppo delle cose negative, bisogna parlarne nella maniera giusta. Ricordi più belli? Quella vittoria in Coppa Italia, feci 3 gol nelle 2 finali e poi il primo gol nel derby sotto la Nord".
AGGIORNAMENTO ORE 22:05 - Arriva poi Dejan Stankovic, autore del gol che ha regalato la vittoria alla Lazio del 2000: "Mettiamo i gol da parte, la prestazione importante è essere qua davanti a un pubblico meraviglioso e uno stadio pieno, è un onore stare qua. La Lazio mi soffiò alla Roma? C'è stato un blitz a Belgrado ero in ritiro con la Stella Rossa, mi sono svegliato e ho trovato una bellissima sorpresa. Il lancio da 50mt di Mihajlovic? Questo è Sinisa, ha un piede graziato da Dio, è stato come un fratello maggiore per me quando sono arrivato alla Lazio".
AGGIORNAMENTO ORE 22:02 - Giuseppe Pancaro ha lasciato il posto in campo al figlio Riccardo, si è concentrato sullo spettacolo offerto dagli spalti : "Grazie ai tifosi per averci regalato questa serata. Vincere è sempre bello, farlo qua è un'altra cosa perchè si è meno abituati. Ho avuto grandi presidenti e persone importanti con i quali lavorare". Angelo Adamo Gregucci, eroe del meno 9, si concede una battuta: "Allenare la Lazio è un sogno, ma c'è un mister bravo come Reja, magari mi prendono come giocatore".
AGGIORNAMENTO ORE 22:00 - Parola a Giuseppe Pancaro, intervenuto ai microfoni di Radiosei: "Le belle abitudini non si perdono, tante le cose che abbiamo passato insieme! Un grandissimo piacere, ma quello che è ancora più bello è vedere tutte queste bandiere biancocelesti, tutto il loro affetto. Stasera lo spettacolo sono loro, i tifosi. Oggi non c'è nulla in palio e sono tantissimi. Il popolo biancoceleste, per l'amore che ha, dovrebbe viverne tante di queste serate, spero ne viva tante altre ancora". Sulle frequenze dell'emittente romana ha preso la parola anche Andrea Agostinelli: "Era un po' che non calcavo il rettangolo verde per un'operazione all'anca, non ho voluto rischiare!", spiega l'ex centrocampista biancoceleste.
AGGIORNAMENTO ORE 21:55 - È il momento di Guerino Gottardi, ex biancoceleste passato alla storia per quel gol nel derby: “È stato un momento bellissimo per me, fu un evento eccezionale come lo è questa sera. I ricordi di quel gol nel derby sono pochi, perché sono passati più di 10 anni ma è la gente che ogni volta me lo ricorda. Non so perché la gente abbia così tanto affetto per noi, è qualcosa di meraviglioso”. Ai microfoni di RaiSport1 anche Angelo Peruzzi, numero 1 della Lazio degli anni 2000: “Ho cercato di fare sempre del mio meglio qui alla Lazio. La squadra è sempre stata competitiva e poteva vincere tanto ma nostro malgrado non ci siamo riusciti. Abbiamo disputato comunque delle belle gare. Ci sono dei cicli nel calcio, ma questa partita non si può paragonare a nessun altra".
AGGIORNAMENTO ORE 21:50 - Prende la parola anche Ousmane Dabo, ex centrocampista che segnò quel famoso rigore che consegnò la Coppa Italia alla Lazio contro la Sampdoria: "E' stato un bellissimo momento, ogni volta che torno a Roma mi ricordano questo episodio, è un grande piacere. Lavoro con la mia scuola calcio, se qualcuno è bravo spero di portarlo in Europa e magari farà carriera". Ruben Sosa invece inizia la sua analisi dal Mondiale: "Tifo Uruguay, sarà una partita difficile, tutte le squadre del girone sono forti. L'Uruguay sta giocando benissimo, speriamo di vincere il Mondiale. Ringrazio la Lazio che mi ha chiamato per questo momento bello, anche l'Inter è nel cuore".
AGGIORNAMENTO ORE 21:35 - E' il turno di Mimmo Caso ai microfoni di Radiosei: “Emozione unica, uno stadio così deve far riflettere tutti. Chi ha vestito la maglia biancoceleste è onorato di stare oggi qui”. Il condottiero del meno 9, la parola passa a Eugenio Fascetti, allenatore di quella squadra pazza che ha sfiorato la C ma che ha fatto innamorare il popolo laziale con la propria tenacia: "Non fu una bella annata nemmeno per i tifosi della Lazio ma dopo mi sono sdebitato - racconta ai microfoni di Rai Sport -.Un anno particolare, difficile, solo chi è stato nel gruppo può capire. Giocatori di grosso spessore non solo sul piano tecnico ma soprattutto umano. Hanno fatto di tutto per raggiungere il traguardo e l'anno dopo siamo andati in A. Oggi l'entusiasmo c'è, bisogna ritornare a certe origini, togliere di mezzo certi mascalzoni che non sono tifosi. Mi auguro che anche il presidente della Lazio capisca qualcosa..."
AGGIORNAMENTO ORE 21:32- In campo anche Nicolò Frustalupi, vice di Mazzarri all'Inter e figlio dell'indimenticato Mario "E' una gande emozione entrare in campo con la maglia di mio papà, è un'emozione particolare. Mio papà è morto quando ero piccolo, il ricordo che ho di calciatore è attraverso i video, per i laziali è stato molto importante ed essere qua è stato un grande piacere". Sempre a RaiSport1, Paolo Negro altro cuore biancoceleste Campione d’Italia nel 2000: “L’episodio del derby non conta. So di aver dato tanto alla Lazio e la porto sempre nel cuore. Questa gente ti entra nel cuore. Questo è lo stadio vero non quello che si vede ultimamente”.
AGGIORNAMENTO ORE 21:27 - Ai microfoni di Radiosei parla anche Sérgio Conceição: “E' bello tornare qua dopo tanto tempo, a Roma ho passato anni meravigliosi, è bello far parte della famiglia Lazio. Fa sempre piacere rivedere tanti amici, questa gente è nel mio cuore”.
AGGIORNAMENTO ORE 21:25 - Immancabile anche il figlio di Giorgio Chinaglia, George che ricorda suo padre e il suo legame con Tommaso Maestrelli: "Sono molto contento di essere qui, era molto importante per i tifosi. Papà era un grande, unico. Sono andato ieri a visitare papà con Tommaso, visto che ora sono vicini. Maestrelli era un po' il 'papà' di mio padre".
AGGIORNAMENTO ORE 21:13 - Esce dal campo uno stanco Vincenzo D'Amico: "Non ho corso per niente (ride, ndr), cosi come non correvo da calciatore. Vedere i paracadutisti è stato bellissimo. E' una cosa bellissima, una serata con tanto amore, mancava da tanto tempo". E' il turno di Paolo Franzoni, eroe per caso con un gol lampo in un derby nell'anno del Primo Scudetto: "Ho sostituito D'Amico che si era infortunato a fine primo tempo, Maestrelli mi disse di prepararmi, non ebbi tempo di emozionarmi, toccai il primo pallone in appoggio e tagliai, ricevetti un bellissimo cross trovando il pareggio. Ho detenuto il record del debuttante che entra dalla panchina e segna più velocemente, infranto da Paloschi dopo 40 anni. Con quel gol mi feci conoscere dai tifosi".
AGGIORNAMENTO ORE 21:10 - E' intervenuto anche Alfredo Recchia autista personale di Chinaglia e della Lazio del Primo Scudetto per ricordare un simpatico aneddoto: "Quando guidavo Wilson mi metteva il cestino in testa. Lorenzo invece mi imponeva di passare col semaforo rosso per scaramanzia". Spazio poi al ricordo commosso di Massimo Maestelli, figlio di Tommaso: " Il Maestro c'è ancora, questa è una delle dimostrazioni. La polisportiva è la cosa più bella, sentirsi parte di questa grande famiglia. C'è una fame di sport, è giusto sia sprigionata così".
AGGIORNAMENTO ORE 21:05- Non poteva mancare anche il saluto di Giorgio Sandri, padre di Gabriele, raggiunto anche lui dalle telecamere di RaiSport1: “Questo è il popolo di Gabriele. L’emozione questa sera è tanta, sono 10 anni che non si vedeva una serata simile. Oramai la domenica non si vede più questa cornice di pubblico. L’amore di questa gente andrebbe vissuto ogni domenica. Mio figlio andava sempre in Curva Nord, questa è casa mia, spero di rivedere qualcosa di simile anche per il futuro”. Un pensiero anche da parte di Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo: "Si tratta di sfortuna, l'emozione è tanta, ringrazio tutti i tifosi che quando mi vedono mi danno una pacca e fanno sì che papà sia ancora con loro”.
AGGIORNAMENTO ORE 20:55 - Il maxischermo passa le immagini della vittoria in Coppa Italia ai calci di rigore contro la Sampdoria, ai microfoni di Rai Sport parla Delio Rossi, mister di quello storico trionfo: "Ho lasciato uno stadio pieno e lo ritrovo pieno, in due momenti di festa, questo è importante. 65mila persone che vengono a tributare persone che hanno fatto la storia dopo 40 anni ti fa che non ci può essere futuro senza ricordare il passato. Il calcio non può andare avanti senza passione e la gente lo dimostra. Rapporto con Lotito? Non ho trovato particolari problemi e lo ringrazierò per sempre perchè mi ha dato l'opportunità di allenare una squadra importante in una città importante. E' chiaro che in certe cose la vediamo in maniera diversa". Dall'emozione di Rossi all'imperturbabilità inglese di Roberto Mancini, grande fuoriclasse ed attuale allenatore del Galatasaray: "Ci sono tante emozioni perchè si ricordano momenti straordinari e speriamo che i tifosi della Lazio possano ritornare, vedere 60mila spettatori è incredibile. Mi ha fatto piacere perchè è la prima volta che capita con i compagni della Lazio del 2000 e mi fa piacere esserci. Il gol che ricordo con più affetto? I primi gol nei derby, il primo in cui rimanemmo in 10 dopo 4 minuti. La sciarpa giallorossa del Galatasaray? E' vero, ma al di là della rivalità le cose finiscono lì. Sono abbastanza anziano e ho bisogno di mettere una sciarpa al collo quando fa freddo. Lo scudetto del 2000? Abbiam finito la partita, a Perugia mancavano 30 minuti, l'emozione era tantissima, fummo fortunati e vincemmo uno Scudetto storico".
AGGIORNAMENTO ORE 20:50 - : “Nella nostra Polisportiva abbiamo vinto tutto. Tifosi capaci di scatenare un amore unico. Questo dà la misura della potenzialità di quello che è stato quell’evento. Tutto ciò dimostra che la Lazio c'è e ci sarà ancora per molto tempo”. Sono le parole di Antonio Buccioni, Presidente della Polisportiva S.S. Lazio, sempre ai microfoni di RaiSport1.
AGGIORNAMENTO ORE 20:40 - Prima del fischio d'inizio del triangolare è il mister Giuseppe Materazzi ad intervenire ai microfoni di RaiSport1: “Ogni volta che si viene in questo stadio provo una grande emozione. Questi tifosi sono unici e meritano tante soddisfazioni. Ho visto prima il presidente Cragnotti omaggiato dalla gente. I miei figli hanno sempre avuto una fede laziale, ma a parte questo bisogna elogiare questi tifosi che gratificano questi campioni dopo 40 anni. Il calcio vero è questo, è incontro non scontro. Grande emozione sedere anche sulla panchina di Maestrelli. Io ero anche suo consuocero , visto che mia figlia ha sposato il povero Maurizio. Avrò un grande piacere nel sedere qui”.
AGGIORNAMENTO ORE 20:30 - Ancora l'ex patron biancoceleste Sergio Cragnotti, questa volta ai microfoni di RaiSport1: "Credo che sia una grande emozione vedere tanti laziali osannare la maglia della biancoceleste. Li ringrazio per la loro riconoscenza. E una grande emozione, questa gente amerà sempre questa maglia nonostante le difficoltà che si possono incontrare. Grazie anche ai giocatori che hanno fatto la storia. Sono stato sommerso da tanto affetto che mi seguita anche per quello che è il mio percorso. Speriamo anche in tempi migliori”. " Anche Luca Marchegiani è intervenuto ai microfoni di Rai Sport per comunicare le sue emozioni: "Siamo qui stasera per festeggiare e rendere onore a una squadra storica. Le emozioni rispetto al campo sono diverse, il protagonismo è calato nella quotidianità, oggi è una festa. La squadra del '74 ha fatto tanto, è stato scritto molto su di loro. Il rigore parato a Giannini? E' stata forse la parata più importante, il portiere ha meno possibilità di essere protagonista, parare il rigore nel derby non è per tutti".
AGGIORNAMENTO ORE 20:25 - Sul prato dell'Olimpico è intervenuto Pino Wilson, storico capitano della Lazio del Primo Scudetto e organizzatore dell'evento: "Non me l'aspettavo - ha dichiarato ai microfoni di Rai Sport - è una cosa bellissima, siamo stati gratificati dalla presenza di 60mila persone. Un grazie ai nostri tifosi, tutto questo è stato possibile anche grazie alle istituzioni. E' una serata bellissima, godiamocela, il fatto che ci siano tanti bambini la dice lunga".
AGGIORNAMENTO ORE 20:10 - C’è anche Bruno Giordano, altro frammento indimenticato della storia biancoceleste, che intervenendo ai microfoni di Radiosei, ha ripercorso le fasi salienti della sua carriera con la maglia della prima squadra della capitale: “È qualcosa di magnifico. Ogni giocatore che arriva ha fatto qualcosa d’importante per questa maglia. Chi non vedevo da molto tempo? Forse Nesta, ma la cosa altrettanto bella è rivedere anche i figli di chi non c’è più, come Maestrelli, Chinaglia, Sbardella. È una fede che si tramanda di ‘padre in figlio’ come recita il titolo dell’evento e se è emozionante per noi immaginiamoci per le persone che ci hanno voluto bene e accompagnato nella nostra carriera. Dagli anni 50 in poi c’è tutto oggi, un bagno di lazialità incredibile. Il ricordo più importante che mi lega alla Lazio? Forse all’1 a 0 a Napoli quando perdemmo lo scudetto con il gol di Damiani. Buttai addirittura la radiolina per terra. Poi ebbi l’opportunità di fare il provino con la Lazio. Altro bel ricordo l’esordio con il gol e l’ultima partita quando sapevo che sarei andato via dalla Lazio, il 3 a 3 con la Juventus con i miei gol. Ho vinto con la Primavera, ma non con la prima squadra. Quello sarebbe stato qualcosa di straordinario”.
AGGIORNAMENTO ORE 20.00 - Ai microfoni di Radiosei a parlare è Gigi Casiraghi. Apertura sull'emozione di tornare all'Olimpico, tra i tifosi che tanto gli hanno voluto bene: “Il fatto che stasera ci siano settantamila persone è davvero qualcosa che ti fa rivivere il passato e ti da grandi emozioni. Non Scendo all'Olimpico dal '98 e farlo davanti a tanta gente a cui sei legato, è bellissimo”. Un giudizio anche sulla sua forma in vista della partita: “Adesso mi sento bene, non gioco una gara a 11 da tantissimi anni, vedremo dopo”. Due anni fa, Casiraghi sfiorò la panchina della Lazio al fianco di Zola: “E' successa quella situazione con Zola che non è andata in porto e poi chissà più avanti. Per me sarebbe stato un sogno, sono legato alla Lazio”. Chiusura su Djordjievic e Klose: “Il primo non lo conosco, il secondo è un grande giocatore, ma l'età non è dalla sua, ben vengano nuovi innesti”.
AGGIORNAMENTO ORE 19.15 - Corsa verso l'Olimpico, tra gli ospiti più desiderati di questa serata di festa all'insegna dello stendardo con l'Aquila, uno dei presidenti più amati e al quale il popolo biancoceleste non può che riservare tutta la propria riconoscenza, Sergio Cragnotti. "Oggi è una grande emozione per tutti laziali, quindi anche per me. Sono stato contentissimo di poter partecipare, speriamo sia una bellissima festa! Anche quando facevo il presidente, credo di aver avuto dei scontri con la tifoseria. Ma oggi essere insieme e sentire questa grande riconoscenza del popolo laziale è un grande piacere, spero che questo connubio di lazialità continui ancora per molto", ha raccontato ai microfoni di Radiosei. Clicca qui per seguire l'intervista integrale!
AGGIORNAMENTO ORE 19.00 - Si concedono per un'intervista doppia ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it, Stefano Fiore e Bernardo Corradi. "I ricordi non si abbandonano, giocare davanti a 65mila persone fa sempre effetto. Eravamo abituati a un pubblico importante, adesso ci sono un po' di problemi, speriamo sia una serata di festa" commenta l'attaccante senese, gli fa coro il centrocampista cosentino: "Sarà sicuramente emozionante anche per la ricorrenza, il pubblico laziale ci ha sempre voluto bene, noi siamo rimasti molto affezionati ed è sempre una grande emozione".
AGGIORNAMENTO ORE 19.00 - Ai microfoni di Radiosei è intervenuto anche Guerino Gottardi:"Con questi eventi c'è la possibilità di rivederci tutti. Tanti i ricordi, il momento più bello è stato vincere lo scudetto, un' emozione bellissima per me e per tutti i tifosi immagino. Non ho seguito molto la Lazio, vado molto all'estero, torno a Roma e mi occupo di allenare in una scuola calcio, una cosa della quale sono molto felice. La stagione biancoceleste? E' cambiato poco rispetto gli ultimi anni, nei quali la Lazio non aveva fatto male. Sarà mancata la voglia di vincere magari, qualcosa forse bisognerà cambiare. Però voglio dire di stare vicini alla squadra, di non mollare mai, lo so che la contestazione avrà i suoi motivi, però io penso che un giocatore con il calore del pubblico. Il prossimo anno penso che si lavorerà per migliorare. Se sto bene fisicamente? Questo lo dici tu! Corradi è più attento, io un po' di meno!"
AGGIORNAMENTO ORE 18.45 - "I tifosi della Lazio sono attaccati, amano questa maglia e ne hanno dato ampia dimostrazione. Questa sera ci sarà l'apoteosi di questa società, rivedere tanti giocatori scendere in campo credo che sarà motivo di divertimento e ricordo per tutti. Parlo di scendere in campo, non di giocare perchè sarebbe una parolona, io ho qualche chiletto in più come tanti ma forse sono uno di quelli che sta meglio", scherza Beppe Signori, ai microfoni dei giornalisti presenti fuori le porte dell'Hotel Donna Laura. Clicca qui per seguire l'intervista integrale!
AGGIORNAMENTO ORE 18. 35 - Prende la parola anche Luca Marchegiani, intervenendo sulle frequenze di Radiosei. L'ex portiere biancoceleste è raggiante, tanta l'eccitazione per questa festa: "L' atmosfera è eccezionale, sono contento di partecipare. Questa mattina ero molto emozionato, poi venendo qua ho provato il piacere di rivedere tanti amici. La squadra del '74 merita di essere ricordata in questo modo. Da bambino sono diventato tifoso della lazio proprio vedendo quella squadra giocare. Venendo dalle marche non c'erano molte squadre. Solo l'Ascoli, ma era distante rispetto a dove abitavo. Chi entrerà in campo questa sera dovrà essere orgoglioso perché non capita a tutti di rimanere nella storia del calcio italiano come è capitato a loro".
AGGIORNAMENTO ORE 18.15 - Raggiunto dai microfoni di Radiosei, ha raccontato la sua emozione anche il difensore Angelo Gregucci: "E' fantastico rivedere chi ho visto, anche se sono arrivato quando stavano già partendo i pullman e il mio ritardo non mi ha permesso di rivedere tutti. Gli spogliatoi, lo stadio... sarà un'emozione grandissima. Quel fallo su Ruben Sosa all'Inter? Lui è un mio amico, sa che quando entravo in campo mi difendevo, alla prima entrata gli feci un brutto fallo. Aveva la maglia diversa dalla mia... Ma quando lo vidi in faccia, e realizzai che era stato il mio compagno in mille battaglie, mi sdraiai su di lui e l'abbracciai. Fu un momento intimo. Lui è un grande del calcio, era sconosciuto e si rivelò. E quanto sentiva il derby! Un'agonista, un giocatore carismatico, aveva due ... importanti. Ho sempre amato i giocatori sudamericani per il loro attaccamento, ho sempre apprezzato come 6, 7 milioni di abitanti riuscissero a essere così importanti nel panorama calcistico internazionale. Il loro è una sorta di riscatto sociale".
AGGIORNAMENTO ORE 18.00 - Ritorno a Roma, l'Olimpico in festa, come dopo quel gol concretizzato dal dischetto, che valse una coppa alzata contro il cielo biancoceleste. "Quel rigore è un grande ricordo, è bello ritrovare tutta la gente laziale, penso che sarà un bellissimo evento": esordisce così Ousmane Dabo in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it!
AGGIORNAMENTO ORE 17:40 - Forse l'ospite più atteso della serata, Alessandro Nesta, il capitano biancoceleste della Lazio più forte di sempre ha parlato ai tanti cronisti presenti nei pressi dell'Hotel Donna Laura: "Sono venuto apposta per incontrare vecchi amici e vecchi tifosi della Lazio. Adesso rimango in America per un po', vediamo che succede in futuro...". Clicca qui per seguire l'intervista integrale!
AGGIORNAMENTO ORE 17:40 - Raggiunto in esclusiva dai nostri taccuini, un emozionato Dejan Stankovic non ha nascosto tutto il suo entusiasmo per l'evento di questa sera: "Sono già emozionato, è una bellissima cosa. Gioco dappertutto anche se fisicamente sto con qualche chilo in più"
AGGIORNAMENTO ORE 17:35 - Non poteva mancare anche Delio Rossi, ex tecnico biancoceleste, intercettato dai cronisti presenti all'Hotel: "Questa risposta del pubblico testimonia che il sentimento e la passione non sono sopiti e che non c'è futuro senza il rispetto per il passato. La contestazione ? Devo sempre ringraziare il presidente Lotito perchè mi ha dato la possibilità di allenare in una grandissima società, in una città stupenda. L'invito di stasera testimonia che se ti comporti bene sei uno di loro per tutta la vita. Il problema si risolve essendo se stessi e cercando di regalare emozioni. E' vero che stasera si festeggiano i 40 anni del primo Scudetto, ma tra le squadre più amate c'è quella del -9 che si è salvata negli spareggi, la dice lunga sul rapporto che ha il laziale con la sua squadra. Penso che il primo passo sia della società, se regali emozioni alla gente penso che tutto si metterà apposto"
AGGIORNAMENTO ORE 17:30 - Anche Giuseppe Pancaro, sempre in esclusiva ai nostri microfoni, ha sottolineato l'importanza dell'evento di questa sera:"Sarà sicuramente una grandissima emozione, sarà bello rivedere lo Stadio Olimpico pieno di bandiere biancocelesti, come è stato in occasione dello Scudetto del 2000 che ho vissuto personalmente e in quello del '74 attraverso i racconti. Sarà una bella festa con il popolo laziale. Con chiunque si gioca stasera non si sbaglia. Io fisicamente sono in grande forma speriamo che il mister mi schieri"
AGGIORNAMENTO ORE 17:00 - Altro grande protagonista con la Lazio nel cuore, Cristiano Bergodi è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni: "Sono già emozionato, è una bellissima cosa. Gioco dappertutto anche se fisicamente sto con qualche chilo in più...". Clicca qui per seguire l'intervista integrale!
AGGIORNAMENTO ORE 16:45 - Ai microfoni di Radiosei è intervenuto anche l'ex centrocampista biancoceleste Roberto Baronio: "Ho sempre corso poco quindi stasera mi va alla grande, forse sono quello che sta più in forma (ride, ndr). Sono onorato di essere stato chiamato e di far parte di questa festa che è storica, quindi devo solo ringraziare gli organizzatori. Sono onorato di giocare davanti tutta questa gente. Chi ha pensato a questa festa è stato davvero un genio, sarà bellissimo, non è mai successa una cosa del genere, grande merito a chi l'ha pensata e l'ha portata avanti come Pino Wilson e Giancarlo Oddi. Sono contento di incontrare anche i vari Favalli, Pancaro, Simone Inzaghi, Nesta, Oddo. Sarà una grande emozione ritrovarli".
Il primo grande ex è Massimo Oddo, ex difensore e capitano biancoceleste, attualmente tecnico degli Allievi Regionali del Genoa: “Sto abbastanza bene, certo un chilo o due in più c’è, spero di capitare in una squadra in forma (ride, ndr). Serata importantissima per la Lazio e per i laziali e quindi mi ci metto dentro anch’io perché mi sento laziale e l’ho sempre detto. L’ambiente mi ha sempre dimostrato affetto ed ogni volta in cui ho affrontato la Lazio da avversario la curva mi ha sempre chiamato per un saluto. Questo mi ha fatto sempre molto piacere. Solitamente sono una persona abbastanza fredda, ma oggi mi sento particolarmente emozionato e credo che lo sarò ancora di più stasera. Nei primi anni di Lazio forse gare con così tanto pubblico le ho fatte. Ricordo, oltre i derby, soprattutto quella della semifinale di ritorno di Coppa Uefa contro il Porto che mi rimase particolarmente impressa per la spettacolare cornice di pubblico che c’era”. Una considerazione anche sulla contestazione dei tifosi nel giorno in cui i tifosi biancocelesti tornano a riempire l’Olimpico: “È già un po’ di tempo che c’è questo tipo di problematica e a pagarne è soprattutto la Lazio. Purtroppo questo pubblico ce lo godiamo noi ex ma spero che in breve tempo si possa riempire lo stadio anche per la ‘Lazio vera’ . Io allenare alla Lazio? È come se chiedeste ad un bambino se vuole una caramella, ma ora ho ancora molto da imparare”.