"Gong!", Milinkovic è ancora della Lazio: cronaca di un’estate di stenti

La sessione estiva di calciomercato è definitivamente conclusa: Sergej Milinkovic è ancora un giocatore della Lazio. Ma cosa è successo quest'estate?
03.09.2019 07:20 di Annalisa Cesaretti Twitter:    vedi letture
"Gong!", Milinkovic è ancora della Lazio: cronaca di un’estate di stenti

Ci ha messo un po’, ma alla fine la lancetta più lunga dell’orologio ha terminato il suo fatidico giro. Sono le 22:01 del 2 settembre 2019 e Sergej Milinkovic è ancora un giocatore della Lazio. Tuttora. Attualmente. Di nuovo. Continuamente. Meglio abbondare con gli avverbi, perché mai come in questo caso il tempo è un fattore da tenere ben presente. In quest’ottica: un minuto prima c’erano gli scongiuri, quello dopo la tanto attesa certezza. Che niente, ormai, può strappare via il Sergente dalla sua Lazio. Chi ce l’avrà - dopo questa sessione di calciomercato – il coraggio di sminuire l’importanza di 60 miseri secondi? Tra i tifosi della Lazio, probabilmente, nessuno. Perché proprio loro sono gli stessi che, dal primo luglio, hanno versato litri e litri di sudore in un’estate ricca di tensione e di “fatta per Milinkovic al M********: il serbo è pronto a dire addio alla Lazio”.

ADDIO SOGNI DI GLORIA - I più previdenti giravano col fazzoletto bianco infilato nella tasca del costume da bagno. E no, non lo tenevano lì per asciugarsi la fronte. La verità è che volevano farsi trovare pronti per quel tanto preannunciato addio. Il fazzoletto lo avrebbero sventolato in aria per salutare l’amato Sergente che salpava verso la Manica. Eppure quel pezzo di carta lì è rimasto. E le mogli avranno da ridire quanto, buttato in lavatrice insieme al costume, disperderà i suoi pelucchi sull’intero bucato.

SIT-IN SUL LETTINO - Che poi le mogli sono quelle che hanno sofferto di più durante le vacanze. Loro, che già di norma fanno fatica a essere ascoltate dai mariti spiaggiati su lettini e sdraio, quest’anno si sono viste costrette a rinunciare in partenza all’impresa. Avrebbero potuto versare fiumi e fiumi di parole, ma i loro uomini sarebbero rimasti comunque lì, col tettino sulla testa, lo sguardo perso verso l’orizzonte e le cuffiette nelle orecchie perché le ultime di calciomercato su Milinkovic contano più di una passeggiata mano nella mano sul bagnasciuga.

ACQUAGYM - Sergej – va detto - è riuscito dove in molte hanno fallito. Che a far schiodare orde di tifosi dalle sdraio non ce l’hanno fatta neanche l’alta marea o il caldo straziante. Ma lui sì. Se il segnale era debole sulla spiaggia, bisognava avanzate verso il mare. E alla fine fare il bagno con le braccia in alto, il cellulare in mano e gli auricolari al loro posto non è poi così difficile. Se ci sono le onde basta saltellare col ritmo giusto. Se ci sono bambini che schizzano acqua a destra e manca, è sufficiente minacciarli di fargli sparire il Supersantos. Se gli altri bagnanti iniziano a lanciare occhiate curiose, si può sempre improvvisare una mossa di acquagym. Insomma, un modo per passare inosservati e per essere lasciati in pace lo si trova. Anche in ambienti ostili.

SEMIOTICA E ALTRE NOZIONI - Non solo strategie, i tifosi biancocelesti in questi due mesi hanno imparato a saperne sempre una più del diavolo. Per esempio hanno tempestato di telefonate gli amici che si trovavano ad Auronzo di Cadore. Come se il disturbo della chiamata non fosse abbastanza, pretendevano anche di sapere quale fosse l’esatta espressione facciale di Milinkovic. Loro rispondevano che sembrava tranquillo. E allora, non soddisfatti della risposta, su Google digitavano: “come-capire-se-qualcuno-è-davvero-irascibile". E così hanno appreso nozioni di semiotica che neanche al secondo anno di dottorato in linguistica.

LA CRISI DI GOVERNO - Poi, intorno a Ferragosto, ci si è messa anche la crisi di governo, che per carità, un po’ di ansia l’ha trasmessa a tutti. Il fatto, però, è che qui rischiava di crollare pure il centrocampo della Lazio. E se uno è costretto a ragionare per priorità...chiaro, no? Ma alla fine, come per il governo, tutto si è risolto. Qualcuno ci avrà pure provato a tendere l’imboscata, ma tempistiche e richieste non hanno giocato a suo favore. 

LIETO FINE - E così eccoli all’epilogo di un’altra estate di stenti. Hanno un’abbronzatura a chiazze, un matrimonio compromesso e la pretesa di indovinare il tuo stato d’animo dal modo in cui fai roteare gli occhi. Ciò che davvero conta, però, è che da un minuto a questa parte hanno potuto dare l’ok a chi di competenza per far stampare il nome di Milinkovic sulla loro nuova maglia della Lazio. 

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Pubblicato ieri alle 22