“Mangia, prega, ama”: nel libro la protagonista rinasce tifando Lazio. Al cinema no…

Il film di Ryan Murphy non rispecchia la realtà dei fatti.
14.09.2010 07:00 di  Federico Farcomeni   vedi letture
Fonte: Federico Farcomeni - lalaziosiamonoi.it
“Mangia, prega, ama”: nel libro la protagonista rinasce tifando Lazio. Al cinema no…

Avete presente il vecchio adagio secondo cui il libro di solito è meglio del film? Mai come stavolta è vero. Di solito i motivi sono legati alle tematiche, alla sequenza degli episodi, a come il regista ha deciso di interpertare determinati passaggi della novella. In “Mangia, prega, ama”, in uscita nei cinema italiani tra tre giorni (venerdì 17 – che in America porterà anche fortuna, ma qui…) e tratto da una storia vera, le discrepanze tra tomo e pellicola sono prettamente sportive.
Nel trailer andato in onda negli ultimi mesi, si vede Julia Roberts in cerca di se stessa. Per farlo si avventura in terre considerate quasi selvagge. Si reca in India, in Indonesia e in Italia. Nei tre paesi fa una serie di esperienze goderecce ma anche spirituali, che le permettono sostanzialmente di rinascere. In una delle scene si vede chiaramente la Roberts che esulta in mezzo ad un nugolo di tifosi romanisti con tanto di sciarpe e bandiere. La protagonista del film, insomma, si lascia trasportare dall’entusiasmo dei tifosi. La vista dei vessilli della Roma sul grande schermo di per sé non è cosa gradevole, ma in teoria non sarebbe neanche così negativa da scoraggiare la visione del lungometraggio. Però, se ci aggiungiamo che in realtà la signora Elizabeth Gilbert (l’autrice) nel suo viaggio non incontra un tifoso romanista, bensì laziale (così dicono il libro e la realtà), Luca Spaghetti, allora l’invito che vi giunge da lalaziosiamonoi è quello di boicottare il film (che fretta c’è? Tra pochi mesi potrete vedervelo in dvd…!) e nel frattempo, se proprio non riuscite a resistere, di leggervi il libro. Liberate la vostra immaginazione e pensate che la signora Gilbert in realtà ha riscoperto se stessa lasciandosi trasportare dai tifosi della LAZIO. Solo che l’etichetta e lo stereotipo che vogliono i tifosi romanisti più calorosi e accesi non ha consentito che la realtà del libro fosse trasmutata anche sul grande schermo (o forse dietro potrebbe esserci qualcos’altro?). Ai signori della Columbia Pictures in fondo è giusto che glielo facciano capire i tifosi della Lazio – i quali non sono una minoranza, né sono meno passionali delle loro controparti romaniste.
Luca Spaghetti, che a sua volta ha scritto un libro sulla storia ("Un romano per amico - Mangia, prega, ama a Roma", edito da Rizzoli) in fondo la pensa così: “Vedermi romanista non mi sta bene. Ne parlerò col mio avvocato”. Rogne in arrivo…