ESCLUSIVA - Almeyda e un amore chiamato Lazio: "Un sogno tornare da allenatore! Pronti per vincere e con Cirigliano..."

pubblicato alle 18.00 di ieri
16.03.2013 08:00 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi- Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Almeyda e un amore chiamato Lazio: "Un sogno tornare da allenatore!  Pronti per vincere e con Cirigliano..."

“Io in questa Lazio? “Mi vedrei bene, ma oramai è andata, ho 40 anni”. Apriamo le porte alla fantasia. Contro il Torino Petkovic è in emergenza: Hernanes è squalificato, Gonzalez in debito d’ossigeno. C’è il giovane Onazi, elemento di prospettiva. Dalla panchina si erge una voce. Mister chiama me. Prende la fascetta per i capelli, indossa la mitica maglia numero 25, marchiata Cirio. Matias Almeyda sarebbe un toccasana per ogni mediana, la panacea di ogni mal di agonismo. Dalla fantasia alla realtà, una delle colonne portanti della Lazio Pigliatutto si confessa ai nostri microfoni. Di anni ne ha ancora 39 anni, puntualizziamo. Sino a due stagioni fa correva a più non posso nel centrocampo del River Plate, una metà del suo cuore. L’altra è la Lazio, è inevitabile: uno Scudetto, due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana, una Supercoppa Europea, una Coppa delle Coppe. Un codice Iban di trionfi. Almeyda era l’anima di quella squadra. Capace di annullare il fenomeno degli avversari ma anche di prodezze balistiche mozzafiato (ricordate il missile di Parma-Lazio da 35 mt?). Tre stagioni tra tackle, sorrisi e trofei. Ora è tempo di allenare. Magari alla Lazio: “Sarebbe un sogno diventato realtà” – si scioglie il dogo Matias. Di seguito l’intervista integrale rilasciata in ESCLUSIVA ai microfoni di Lalaziosiamonoi.it.


Ai quarti di finale di Europa League con il Fenerbahçe, sensazioni? “E’ difficile ma la Lazio stessa è un avversario ostico. Sarà una bella gara, chi vuole arrivare fino alla fine deve giocare bene contro tutte le squadre".

Lazio tra le top 8, ora la vittoria finale non è più solo un sogno… “Secondo me ha una rosa in grado di arrivare fino in fondo. In questi ultimi tempi è migliorata tantissimo”.

L’ultima finale europea fu quella di Parigi contro l’Inter (0-3, nel 1998, ndr), una ferita mai rimarginata? “Non dobbiamo dimenticare che quella Lazio era una squadra nuova, che aveva vinto la Coppa Italia e lottato per lo Scudetto e poi in finale di Coppa Uefa. L’Inter era una squadra con grandissimi calciatori e avevano il numero uno del mondo che era Ronaldo, ha vinto il maggior talento dell’Inter”.

La gioia ed il rimpianto più grandi nella tua esperienza biancoceleste? “Il rimpianto è quello di aver lasciato la squadra, mi sentivo come a casa mia lì. La situazione è stata difficile per me, lasciare la Lazio mi sembrava strano perché ero amico dei magazzinieri, della gente che lavorava lì, poi c’erano i tifosi. E’ stato un po’ difficile per me lasciare la Lazio. In tre anni abbiamo vinto sette titoli, la cosa più bella è stata rimanere nella storia della Lazio. In tanti anni di storia penso che quei tre siano stati i migliori”.

In campionato la squadra sta riscontrando maggiori difficoltà, terzo posto alla portata?Mancano ancora tante partite, ce la può fare. E’ difficile giocare due competizioni (tre con la Coppa Italia, ndr), ma hanno i giocatori per farlo, speriamo che riesca a raggiungere gli obiettivi”.

Almeyda sarebbe perfetto per il calcio aggressivo predicato da Petkovic?Mi vedrei bene, soprattutto tornare ad indossare quella maglietta sarebbe un sogno per me ma oramai è andata perché ho 40 anni, quindi… (ride, ndr)”.

Giocare forse no, ma un ritorno da allenatore…Sarebbe un sogno diventato realtà, ma rispetto l’allenatore attuale. Ci sarà il momento e mi auguro un giorno di tornare in Italia ed allenare questa squadra”. 

La Lazio segue da tempo Cirigliano (allenato da Almeyda al River Plate, ndr), lo consiglierebbe?: “Ho parlato già tre - quattro anni fa di Lamela e Cirigliano. Lamela credo stia facendo abbastanza bene, Cirigliano è un altro giocatore con un futuro enorme e che secondo me nella Lazio può giocare benissimo e fare molto bene”.