Caso scommesse, Di Canio durissimo: "Siete dei coglioni..."

Paolo Di Canio senza peli sulla lingua sul caso scommesse. Nel corso dell'ultima puntata di Sky Calcio Club, l'ex attaccante di Lazio e West Ham ha attaccato duramente i calciatori coi nvolti in questo scandalo. Queste le sue dichiarazioni fortissime: "Siete dei coglioni. Lo dico da fratello maggiore, anzi da papà visto che alcuni sono più giovani delle mie figlie. Ci sono tre miliardi di cose che uno può fare: cani, gatti o criceti su cui scommettere. Non è un invito, anche perché sarebbe più opportuno dire paternalisticamente ‘non scommettete… entrate in un giro…' Ma scommettete sul calcio? Devi essere vuoto, cioè proprio stupidità. Devi essere stupido, ripeto, perché poi si incomincia con un vizio in una certa maniera con leggerezza, perché è la prima volta che scommetti, è la prima volta".
"Ti avvicini a questo mondo, poi con piani diversi come stavamo dicendo. Qui non stiamo parlando di illeciti, diciamolo perché le persone pensano che abbiano manipolato, no. Meno male e per fortuna non hanno fatto quello, ma è comunque una cosa importante da dire. Perché poi uno come Fagioli è arrivato ad una certa dimensione, vedremo, ma da quello che esce ci sono anche delle problematiche, delle minacce. Qualcosa di diverso ad esempio da quanto accaduto a Tonali che mi pare sia comunque in controllo. Dunque, ci sono dei piani diversi anche per la ludopatia, di cui si deve parlare, perché poi entri in depressione e proprio per questo ti perdi il tuo mondo".
L'ex centravanti ricorda un episodio di quando giocava alla Juventus. Il presidente Boniperti lo chiamò nel suo studio e lo rimproverò per essere rientrato a casa alle 22:30 dopo una cena fuori: "Non è voler fare il vecchio trombone e i tempi sono cambiati, ma oggi il dirigente è pronto a giustificare il calciatore che sbaglia, definendolo poverino. Tutto perché sono cambiati anche loro, sono diventati loro stessi dei personaggi, sono molto distratti, hanno molte più relazioni e non stanno più dietro una scrivania, dentro uno studio. Va bene tutto. Però poi non bisogna giustificare. Non si deve giustificare".