Compleanno di Felipe nel locale di Cesar, la moglie: "E' un ragazzo straordinario! E con quel 'tutto è possibile'..."

Ventidue candeline per Felipe Anderson, da soffiare alla Churrascaria Berimbau, il locale in zona Flaminio di Cesar. Una serata brasileira, in attesa della mezzanotte, in compagnia di de Vrij, Ederson, Mauricio, Strakhosha, Pereirinha e l’ex biancoceleste. Un clima allegro, per festeggiare Felipetto. Allegro ma tranquillo: “Nemmeno una caipirinha, solo coca cola e acqua, sono professionisti!”, scherza Ambra Calvani, compagna dell’ex centrocampista. Ai microfoni di Radiosei, Ambra ha raccontato qualche aneddoto della serata, uno in particolare farà sorridere i tifosi biancocelesti: “C’era Ederson, una persona amabile. Poi Pereirinha, Strakosha. Si parlava della partita di sabato, scherzando più che altro. “Ma se vincessimo con la Juve?”, e abbiamo iniziato a fare delle ipotesi. Tutti calcoli che fanno solitamente sull’altra sponda (ride ndr). Felipe Anderson ci ha guardato e ha detto: 'Ragazzi, tutto è possibile!'”. Come si può notare, la signora Cesar è una grande tifosa laziale. E il grande merito è stato quello di riuscire a instillare questa fede nel marito: “Quando giocava, lo faceva da professionista. I sudamericani, cercano di onorare la maglia, qualsiasi essa sia. Ma poi, Cesar mi ha incontrato, e gli ho insegnato cosa significa essere laziali. Lo ha capito davvero quando è andato all’Inter, ricorda la mia frase “potresti vincere di più, ma non saresti più laziale”. Adesso è più biancoceleste di prima! Abbiamo seguito la Lazio anche quando non eravamo a Roma, magari in maniera meno pubblica. Ma adesso che lui non veste la maglia di nessuna squadra, abbiamo finalmente la libertà di fare il tifo!”. Ambra è poi tornata sul festeggiato, tessendone le lodi non solo riguardo il suo talento sul campo: “Felipe Anderson è un giocatore straordinario, ma soprattutto è un ragazzo straordinario. Colpisce come parla, sembra già un uomo saggio, e ha solo ventidue anni! Il calcio è ciò che rappresenta Felipe: ordine, disciplina, dedizione, anche fede. E’ un ottimo esempio, lo era già l’anno scorso. Cesar ha sempre detto questo, che si sarebbe rivelato per il campione che è. Ricorda Hernanes, anche nel modo di parlare. Il Sudamerica tira fuori i campioni perché, a differenza nostra, i bambini vivono in situazioni difficili e paesi poveri. Cosa fa un bambino? Gioca a pallone tutto il giorno. Qui si pensa prima allo scarpino, al taglio di capelli. Forse bisognerebbe tornare indietro, rimanere più semplici”.
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