Lazio, da promessa a regista completo: Rovella cresce con Sarri

RASSEGNA STAMPA - Il sorriso di Nicolò Rovella al fianco di Sarri è l'immagine che meglio racconta questo inizio di ritiro: sereno, motivato, al centro del progetto tecnico. Lo spauracchio dell’Inter sembra ormai alle spalle e la clausola da 50 milioni, in scadenza il 31 luglio, non preoccupa. Il regista classe 2001 è tornato in anticipo a Formello, segnale forte di quanto tenga alla maglia biancoceleste. "È vero che sono diventato laziale, non so spiegare questo sentimento, ma è così. Mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere altrove. Io voglio vincere qui, rimanere a vita e riportare la Lazio in alto", aveva dichiarato al Messaggero lo scorso 16 maggio, mostrando tutta la sua riconoscenza verso Sarri e Fabiani.
Il tecnico lo aveva individuato già tempo fa come uno dei possibili eredi di Leiva davanti alla difesa. All’epoca, la prima scelta era Samuele Ricci, ma solo perché, come spiegò Sarri a Castiglione della Pescaia, "gli manca ancora un po’ di palleggio ma avevo detto che dopo cinquanta partite da play sarebbe diventato un top".
In questo ritiro, il tecnico è deciso ad affinare anche quell’ultimo dettaglio: migliorare la velocità di pensiero, le verticalizzazioni e la gestione del pallone sotto pressione. Rovella, che a settembre diventerà papà, ascolta e apprende. Vuole diventare il faro del centrocampo biancoceleste e, guidato da Sarri, ha tutte le carte in regola per riuscirci.