PRIMAVERA - Pace-Tounkara, ad Avellino va in scena la nona di Inzaghi

Tre gol per liquidare la pratica Avellino e centrare la “nona” partita utile consecutiva (Supercoppa compresa), la marcia della Lazio di Inzaghi non conosce soste. E’ Pace in avvio a spianare la strada alla truppa biancoceleste, dopo il suo colpo di testa diventa tutto facile per la Primavera laziale. A metà primo tempo la pratica è già chiusa, Tounkara su rigore spiazza il portiere avversario consegnando i tre punti alla propria squadra. Nella ripresa arriva anche il tris, lo firma sempre Tounkara che, dopo qualche prestazione al di sotto dei propri standard, si riprende la scena. Secondo posto blindato, messaggio chiaro e forte lanciato al campionato: il primato del girone è una questione tra squadre della Capitale.
FORMAZIONI - Inzaghi deve fare a meno degli infortunati Seck e Pollace, al loro posto Germoni e Dovidio. Per il resto nessuna novità, il mister biancoceleste conferma il tridente delle meraviglie con Palombi, Tounkara e Oikonomidis.
PRIMO TEMPO - Lazio alla ricerca del nono risultato utile consecutivo - Supercoppa inclusa - la rincorsa al primo posto non può conoscere soste. Il messaggio riecheggia forte negli spogliatoi, i ragazzi di Inzaghi suonano subito la carica. Bastano 3 minuti per premiare gli sforzi laziali: cross di Murgia, Pace incorna e Patella non può che raccogliere la sfera in fondo al sacco. Il vantaggio non spenge le velleità laziali, i biancocelesti fanno la partita e non potrebbe essere altrimenti, i 16 punti di differenza in classifica si vedono tutti. Il pressing degli Inzaghi boys funziona, lo spartito è suonato alla perfezione, nessuo dei coristi laziali stona. Al 21° arriva il raddoppio di Tounkara, su rigore: il tocco con la mano di Lampazzi è netto, il numero 11 spiazza il portiere e scrive il proprio nome nel tabellino. Sullo 0-2 la Lazio si rilassa, ma l’Avellino non crea mai veri pericoli ai biancocelesti che si limitano a controllare il match. Il massimo risultato con il minimo sforzo, nonostante qualche cartellino di troppo: sulla lista dei cattivi finiscono prima Germoni e poi Prce per i biancocelesti, Gagliardo e Aloia per i neroverdi. Il primo tempo non regala emozioni e, dopo 5 minuti di recupero, l’arbitro manda tutti a bere un the caldo.
SECONDO TEMPO - Niente cambi al rientro in campo, la musica suonata dalla propria orchestra piace ad Inzaghi. Il ritmo è sempre lo stesso, allegro, ma non troppo; tanto basta per tenere a bada i lupi campani. Il tris potrebbe firmarlo Prce, ma l’appuntamento con la prima gioia in biancoceleste è ancora rimandato dall’imprecisione del difensore croato. Il pericolo corso sveglia l’Avellino che si getta in avanti; si aprono gli spazi, Tounkara va a nozze, Palombi lancia l’ex Barca, per il numero 7 è un gioco da ragazzi calare il tris. Girandola di cambi in casa Lazio: fuori Prce, Oikonomids e Germoni, dentro Condemi, Rossi e Manoni. Con la partita in archivio è Murgia a cercare l’assolo finale, ma Patella non vuole farsi bucare per la quarta volta e sfodera due interventi super che negano al numero 10 laziale il gol. Il concerto della banda di Inzaghi scivola via senza ulteriori sussulti, nessun colpo di scena fino al triplice fischio: la “nona” di Inzaghi riscuote applausi, la Lazio continua a volare verso il primato.