24.01.47 - 24.01.13... Un mito, una leggenda, un innamorato di Lazio... Auguri Giorgio!

24.01.2013 13:12 di  Gianmarco Filizzola  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gianmarco Filizzola - Lalaziosiamonoi.it
24.01.47 - 24.01.13... Un mito, una leggenda, un innamorato di Lazio... Auguri Giorgio!

Momenti, attimi indimenticabili ed emozioni indescrivibili. Non è facile spiegare quale sia stato il rapporto tra la Lazio e Giorgio Chinaglia. Un amore burrascoso, tormentato ed arrabbiato, ma allo stesso tempo dolce, romantico, indelebile. Chinaglia e la Lazio si sono amati fin dal primo momento. In quell’estate del ’69, il presidente Lenzini se ne innamora e dall’InterNapoli lo porta alla Lazio. Ancora non sa che quel ragazzone con le spalle larghe sarebbe diventato il calciatore più amato nella storia della Prima Squadra della Capitale. Lui, toscano di nascita e gallese d’adozione, sembra esser nato con questi colori tatuati addosso ed è disposto a difenderli all’inverosimile. Tanti sono stati gli aneddoti, tanti gli episodi da raccontare, che negli anni hanno preso pieghe distorte, diventando leggende, favole. Quel dito puntato a sfidare i rivali, le partitelle a Tor di Quinto, i clan, le pistole e lo scudetto. Un tecnico, un padre, Tommaso Maestrelli, l’unico nella sua carriera, nella sua vita, a capirlo veramente. Un uomo al quale Giorgione era così legato, da perdere contatto con la realtà quando se ne andò, stremato dalla lunga malattia che lo aveva colpito. Ha preso e ha lasciato tutti Long John, così lo chiamava la gente laziale. Se n’è andato in America a ‘comandare’ Pelè… Gli diceva “Qui sono io il campione!”… Il ritorno, la presidenza, una sincera ingenuità dettata dall’amore per una squadra, per un ideale. La voglia di portare la Lazio in cima al Mondo. Era lontano migliaia di chilometri da Roma, eppure il popolo laziale l’ha sempre sentito vicino, non l’ha mai dimenticato. E come si può dimenticare una leggenda, un mito, le cui storie giorno dopo giorno vengono tramandate di padre in figlio, di nonno in nipote. “Te lo dico io chi era Chinaglia…”. E via a raccontare… A raccontare di quella volta che prima di un derby andò nello spogliatoio di quegli altri… “Dei nemici”… E con aria di sfida gli disse “Vi aspettiamo in campo!”. Di quella volta che prese a calci D’Amico perché correva poco… Poi il primo aprile scorso, una voce comincia a circolare… “E’ morto Giorgione!”. La gente incredula… Come può morire un immortale? Ed è proprio così. Chinaglia non è morto. Chinaglia vive nei ricordi della gente. Vive nelle maglie indossate con fierezza e nelle bandiere con su scritto il suo nome. Vive nella voce di chi ogni domenica continua a gridare il suo nome “Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia!”. Oggi è il giorno del suo compleanno e tutto il popolo laziale fa gli auguri ad un suo fratello, una bandiera… Un innamorato di Lazio!

Lalaziosiamonoi.it ha chiesto alla gente laziale di mandare un augurio al suo Campione, di ricordarlo con un pensiero o una parola. E il popolo biancoceleste ha risposto presente, facendo sentire tutto il calore e l’amore al numero 9 più amato di sempre… “Auguri Condottiero di mille battaglie… Sono convinto che questa annata sia anche merito tuo! Ci stai proteggendo e amando come hai sempre fatto...GRAZIE e BUON COMPLEANNO EROICO MITO!!!” è il messaggio d’amore di Massimiliano V., a cui fa eco quello di Mary R. che dice “Auguri Long John… Sei stato un Grande Laziale… Per me sei unico al mondo, un mito… Ti stimo molto! Il tuo dito sotto la curva riecheggerà in eterno!”. C’è chi invece è meno loquace e preferisce ricordarlo con una frase, una parola… Tatiana P. grida il suo nome col coro che lo ha accompagnato e continua ad accompagnarlo in questi anni “Long John! Evviva Long John! Eh Eh!” e lo stesso fa Raniero M. urlando “Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia!”. C’è chi, invece, come Giovanni Luca S. non era nato quando il campione segnava e faceva impazzire di gioia il popolo laziale, ma fa sentire la sua vicinanza pubblicando la canzone cantata proprio da Giorgio: “I’m football Crazy!”. Auguri Giorgio, campione senza età…