Acerbi e le parole in Nazionale: un deja-vu che fa ancora rumore

La Nazionale si è ritrovata a Coverciano per preparare le gare di Nations League contro Ungheria e Inghilterra. Tra gli arruolati dal ct Mancini c'è anche Francesco Acerbi. Il difensore, passato in estate in prestito dalla Lazio all'Inter, ha parlato oggi ai microfoni di Raisport. Parole che hanno fatto inevitabilmente rumore visto che il centrale ha detto che il trasferimento alla Pinetina è stato un salto di qualità. Inevitabili le reazioni dei tifosi biancocelesti con cui il rapporto si è incrinato in maniera quasi irrimediabile. Un amore viscerale che si è mano mano sgretolato (CLICCA QUI PER TUTTE LE TAPPE DELLA VICENDA).
Per cercare le prime crepe bisogna riavvolgere il nastro al 6 settembre del 2000 quando l'allora difensore della prima squadra della Capitale parlò dal ritiro della Nazionale ad Amsterdam attaccando la Lazio sul tema del suo contratto. Le sue parole fecero arrabbiare i tifosi che lo accusarono di essersi montato la testa. Il numero 33 ha detto: "Rinnovo? Ho letto delle cose non vere, sia per le cifre richieste sia per quelle offerte. Le cose si fanno nelle sedi opportune, non sui giornali. Credo di aver portato sempre rispetto alla società e mi aspetto un minimo di rispetto anche io o che almeno se ne parli nelle sedi opportune. Mi ha dato fastidio e se è questo l'atteggiamento che hanno e andranno avanti così, forse il rinnovo non sarà più nella mia testa".
Due anni e mille vicissitudini dopo, sono ancora le dichiarazioni di Acerbi dalla Nazionale a scuotere i sostenitori biancocelesti. Certo ora la situazione è diversa, anche se il cartellino del giocatore appartiene ancora alla Lazio. Il calciatore dell'Inter continua a far discutere anche a distanza. "Tutto cambia perché nulla cambi" si leggeva nel Gattopardo e vedendo quello che è successo a due anni di distanza la storia sembra essere sempre la stessa.