Bianchessi: "Anni bellissimi alla Lazio. Avevo detto a Lotito di avere pazienza..."
Lunga intervista ai microfoni di Gazzetta Regionale per l'ex Responsabile del Settore Giovanile della Lazio Mauro Bianchessi. Oltre a parlare del suo recente passato al Monza si è soffermato anche sulla sua esperienza in biancoceleste. Di seguito le sue parole: "Essere stato un grande calciatore non vuol dire essere un bravo dirigente. Il Monza? Ho accettato la proposta nel 2023 per due semplici motivi: avevo promesso a Galliani che appena sarei stato libero sarei ritornato a lavorare con lui. Poi il Monza era del presidente Berlusconi, che nel 2006 con Galliani e Braida mi vollero al Milan. Nella vita ritengo importante la riconoscenza. Purtroppo il Presidente ci ha lasciato e i suoi figli hanno venduto la Società molto in fretta, ma rifarei ancora la stessa scelta per rispetto verso di loro".
"Il settore giovanile è composto da almeno dieci squadre giovanili ed è un lavoro molto complesso, faticoso, con una gestione che spazia in tante competenze diverse. La direzione di una prima squadra è focalizzata totalmente su essa, in più ci sono ovviamente pressioni altamente superiori. Due mondi diversi ma per forza comunicanti tra loro. Al Monza, nel settore giovanile, in meno di due anni di lavoro abbiamo creato un parco giocatori importante, alcuni già oggi in prima squadra, parliamo di future ed importanti plusvalenze".
"Alla Lazio sono stati sei anni intensi e bellissimi. All’inizio non c’era nulla, né organizzazione né squadre competitive, né strategia di lavoro ma soprattutto non vincevano mai un derby. Sei anni dopo ho lasciato tutte le squadre nei primi due posti, con 11 giocatori convocati in Nazionale, presi all’età di 12 anni e poi cresciuti. Non avendo a disposizione un portafoglio per il mercato li ho costruiti in casa. Con le vittorie nei derby avevamo superato la Roma. Prima di andarmene ho detto a Lotito di avere pazienza, ero certo che a breve diversi giocatori sarebbero arrivati in Serie A e B. Per ora, dopo due anni, mi sento di evidenziare il percorso di Floriani Mussolini, Valerio Crespi, Fabio Ruggeri, Jacopo Sardo e Alessandro Milani. E sono certo ne arriveranno anche altri. Alla Lazio ho lasciato una parte del mio cuore".
