Governato su Lotito: "La Lazio non è un'azienda di pulizie! La colpa? Manca la passione per la squadra"

E' uno dei personaggi storici della Lazio. Nello Governato ha prima giocato con la maglia biancoceleste, poi ha indossato il completo elegante per ricoprire il ruolo da dirigente. Parla sempre con piacere della squadra capitolina, questa volta lo fa ai microfoni di tuttomercatoweb.com, partendo proprio dalla contestazione di ieri sera: "E' una situazione difficile da capire: la Lazio non è un'azienda di pulizie. La Lazio è dei tifosi anche se Lotito è il proprietario. Esisteva prima ed esisterà dopo: non è sua, è dei tifosi. Dovrebbe capire che bisogna assecondare e capire i voleri del pubblico, essere più tifoso e sostenitore anche lui, più garbato e più gentile".
La domanda è lecita: perché i tifosi ce l'hanno con Lotito?
"Forse vedono in lui poca passione. Fa le cose come se fossero affari, non è un presidente appassionato, ma un uomo impegnato in un affare che sa condurre. Però manca il cuore, manca la generosità. I presidenti sono sempre stati diversi, adesso è cambiato il calcio: si guardano i soldi della tv, prima c'era più calore. Il tifoso non ragiona e pensa che ci sia poca passione, poco legame d'amore tra Lotito e la società".
Eppure la squadra ha vinto, ieri.
"La squadra è discreta, forse un po' vecchia. Però vale di più del centroclassifica, i giocatori sono buoni ed il valore c'è. Ora non riescono a correr troppo, s'impegnano ma non sono brillanti. Ieri hanno vinto, ma hanno stentato".
Colpisce una sua frase, precedente: la Lazio non è un'azienda di pulizie, Lotito non la tratti come tale.
"Non la tratti come gli altri suoi lavori. La Lazio è sua ma appartiene ai tifosi. Cent'anni e passa di storia non si chiudono con la frase 'è mia e decido io'. Devi capire l'ambiente, ascoltare gli altri, i tifosi, fare qualcosa per ammorbidirli".