Lazio, Mancini ricorda il suo arrivo: "Mi voleva l'Inter, ma arrivò Cragnotti e..."

12.05.2025 09:15 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture
Lazio, Mancini ricorda il suo arrivo: "Mi voleva l'Inter, ma arrivò Cragnotti e..."
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© foto di Federico Gaetano

RASSEGNA STAMPA - Il giorno in cui Roberto Mancini ha firmato per la Lazio una stella con la dieci sulle spalle scendeva sul prato dell'Olimpico. La qualità, la fantasia e la giusta esperienza per ambire a traguardi leggendari che lo hanno visto come protagonista. Mancini è stato la fortuna di una Lazio che di campioni ne aveva già tanti, ma che forse aveva proprio bisogno di quel 'Diez' (come lo avrebbero chiamato in Spagna) per completarsi e diventare una macchina perfetta. E pensare che il suo trasferimento rischiava di non avvenire. A raccontarlo riportandoci in quegli anni è stato lo stesso ex commissario tecnico della Nazionale italiana che, ai taccuini del Messaggero, ha raccontato del suo trasferimento, di quando - spiega - riteneva conclusa la sua esperienza alla Sampdoria ed era pronto a una nuova avventura. In quel momento, la prima squadra a bussare alle porte della Samp fu l'Inter di Moratti: "Parlai di nuovo con il presidente Moratti, come era accaduto anche qualche anno prima. Ma era destino che io all'Inter sarei andato solo come allenatore". 

CRAGNOTTI ED ERIKSSON - A far saltare l'accordo non furono però dei problemi economici. Moratti, infatti, si prese del tempo e: "In quel momento arrivò la telefonata di un altro presidente, Sergio Cragnotti". Il patron della Lazio, evidenzia anche Mancini, era inarrestabile quando si metteva in testa un colpo, come, ricorda, era avvenuto per Dejan Stankovic destinato alla Roma. "Mi è bastato un colloquio per capire quali sarebbero state le prospettive. E poi sapevo che sarebbe arrivato Eriksson, con cui avevo condiviso cinque anni splendidi alla Samp" aggiunge il Mancio. Tra Eriksson e lui, d'altronde, il legame che si era creato era unico e inimitabile: " Mi colpì il modo in cui era riuscito a ricreare la squadra dopo la fine di un ciclo, la cessione di Vialli e una finale di Coppa dei Campioni persa sul filo di lana" aggiunge al quotidiano. 

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