UNDER 16 | Lazio, Lombardi si presenta: "È la mia seconda vita, c'è tanto stimolo"

Il ritorno di Cristiano Lombardi. L'ex calciatore è tornato alla Lazio nelle vesti di allenatore. Da quest'anno guiderà l'Under 16 del settore giovanile biancoceleste. Ai microfoni ufficiali del club si è presentato parlando del suo percorso in panchina e della stagione che dovrà affrontare. Di seguito le sue parole.
"È una bella emozione rientrare nella famiglia della Lazio, è una cosa che mi dà tanto, mi dà stimolo. I ragazzi sono meravigliosi da allenare, voglio metterci tutto me stesso. Per me è quasi una seconda vita, una rivincita. Ho l'occasione di poter far ripercorre ai ragazzi le mie esperienze dandogli qualche consiglio, standogli vicino nel modo giusto e facendogli capire come funziona questo mondo, sempre poi cercando di farli migliorare che è l'obiettivo del settore giovanile".
"Il torneo pre-campionato? L'esperienza è stata molto positiva, siamo stati felici di poter giocare tre partite in tre giorni, ci siamo confrontati contro realtà importanti. I ragazzi dopo due settimane di lavoro hanno risposto veramente in modo positivo, soprattutto dal punto di vista dell'atteggiamento. Siamo molto contenti, siamo riusciti a dare spazio a tutti che è importante per capire a che livello siamo. Il campioanto? La difficoltà è mettere in campo lo stesso atteggiamento in tutte le partite. Il mio dovere è fargli capire che per fare questo mestiere bisogna rimanere sempre sul pezzo, ogni giorno va sfruttato per migliorarsi. Il mio ruolo è questo. Ora l'importnate è iniziare bene, tra due settimane giochiamo in trasferta contro il Catanzaro. Poi abbiamo la Fiorentina, che mi dicono sia le tra le più forti d'Italia. Lo stimolo è tanto, saranno sempre partite diverse e i ragazzi sono disposti a fare le cose che gli chiedo da subito. Sono molto curioso".
"Mi ero ripromesso di essere molto calmo in panchina, odio il troppo caos perché i protagonisti devono essere i giocatori, non gli allenatori. Nel torneo che abbiamo fatto però mi sono accorto che l'adrenalina fa parte del gioco e spero di trasmetterla ai ragazzi. Se inizio questo percorso è perché qualche allenatore mi ha lasciato tanto, Simone Inzaghi su tutti, ma anche Baroni, De Zerbi, Ventura e Cosmi. Prendo spunto un po' da tutti, sia a livello caratteriale che tecnico. Credo che sia questo il segreto per chi ha avuto esperienza nel calcio. Il messaggio che lancio ai miei ragazzi è di stare tranquilli e di giocare con il coraggio come quando sono in spiaggia con gli amici o a calcetto. È un'età giovane, devono testarsi e mettere quella voglia in più anche a livello tecnico. Se entrano in campo con la paura del giudizio del proprio allenatore poi non si divertono, e non sarebbe giusto".
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